Notizie drammatiche giungono dalla Cisgiordania dove alcuni settlers israeliani hanno attaccato un villaggio cristiano di palestinesi

Un nuovo attacco ai cristiani della Cisgiordania si è concretizzato nelle scorse ore. Lo scrive Vatican News spiegando che la visita dell’ambasciatore americano in Israele, Mike Huckabee, nonché quello dei capi delle chiese cristiane, non sono bastate a fermare le violenze. Sono perpetrare dai settlers ebraici, che sono quegli israeliani che vivono nei territori occupati dalla Palestina come appunto la Cisgiordania o Gerusalemme Est, tutti insediamenti considerati illegali da parte della comunità internazionale.



Ebbene attorno alle ore 2:20 di due notti fa, il villaggio palestinese cristiano di Taibeh, è stato attaccato con lanci di sassi, ma anche auto bruciate e scritte sul muro in ebraico, ovviamente minacce ed offese alla comunità locale. I palestinesi cristiani presenti nel villaggio hanno cercato di proteggere la propria casa e a quel punto i settlers sono scappati, con i soldati israeliani che sono intervenuti, con pesante ritardo, solo un’ora dopo la chiamata.



ATTACCO A VILLAGGIO CRISTIANO IN CISGIORDANIA: COSA STA SUCCEDENDO

Vatican News fa notare che fino ad oggi le incursioni israeliane, guidate da Neria ben Pazi, un estremista religioso, avevano preso di mira coltivazione e allevamenti, ma con l’ultima aggressione hanno superato il limite, arrivando direttamente a minacciare le persone presenti in quel luogo, assolutamente pacifiche. Come scrive ancora il portale, la sensazione è che si tratti di violenze spinte non tanto da una religione contraria a quella dei cristiani, quanto con l’intento di colpire i palestinesi, alla luce del conflitto scoppiato più di un anno e mezzo fa, il 7 ottobre del 2023.



Gli attacchi sono stati portati a termine anche contro dei villaggi della zona abitati da musulmani, e la sensazione è che si voglia piano piano espellere i locali da quelle terre e per farlo si utilizzi la violenza. A sostenere i coloni vi sono anche le autorità di Tel Aviv, tenendo conto che in un recente rapporto la polizia israeliana aveva addirittura specificato che gli stessi stavano aiutando la popolazione attacca a spegnere le fiamme, menzionando un fantomatico incendio che sarebbe stato acceso non si sa bene da chi.

Card. Pizzaballa con rappresentanti delle chiese a Taybeh, il villaggio cristiano in Cisgiordania attaccato dai coloni (foto Patriarcato di Gerusalemme, 2025)

ATTACCO A VILLAGGIO CRISTIANO IN CISGIORDANIA: “SONO CRIMINALI SENZA FEDE”

Una descrizione della realtà che sembra completamente diversa dai fatti e lo si capisce chiaramente anche dal monito recente dell’amministrazione degli Stati Uniti, che aveva condannato in maniera molto severe le aggressioni. Anche la Germania aveva duramente commentato l’accaduto attraverso le parole di Steffen Seibert, ambasciatore tedesco, che aveva definito i settlers ebraici semplicemente dei “criminali estrani ad ogni fede”, indipendentemente dal fatto che attacchino dei cristiani o dei musulmani.

Eppure le popolazioni cristiane che risiedono in Cisgiordania meriterebbero tutto tranne che aggressioni violente, visto che, come sottolinea ancora Vatican News, si tratta di persone assolutamente pacifiche e che non hanno mai risposto alla violenza dei settlers. Chiedono solo che siano individuati e condannati i responsabili, come è giusto che sia ma tale “sentenza” può arrivare solo da terze parti e non dalla polizia israeliana.