Codici QR screenshottati e tamponi fake/ No Vax aggirano green pass: cosa rischiano
I No Vax cercano di aggirare la legge mostrando un codice QR falso o un tampone negativo fake: ma alcuni vengono scoperti e scattano le denunce

Codici copiati e certificati dei tamponi falsi, così il popolo del no green pass e dei no vax, cerca di aggirare il passaporto vaccinale obbligatorio per lavorare, ma anche per ristoranti al chiuso, bar, eventi e via discorrendo. Ma non tutti fortunatamente riescono a farla franca, e come sottolineato dal Corriere della Sera edizione Milano, sono già scattate le prime denunce.
Il trucco più utilizzato consiste nel farsi inviare la foto del QR Code di una persona vaccinata, per poi presentare lo stesso screenshot all’ingresso di bar, ristoranti, scuole, asili e via discorrendo, «ovunque non ci sia controllo da parte delle forze dell’ordine o di un pubblico ufficiale, per evitare rischi», dicono. Chi fa le verifiche, di fatto, inquadra il QR con l’app senza chiedere i documenti, e scatta così la spunta verde. Ci sarebbero poi medici, ovviamente contrari ai vaccini o magari disposti a farsi qualche soldini, che pare concedano certificati falsi di avvenuta vaccinazione: “Fatti che al momento non trovano conferme – specifica comunque il Corriere della Sera – ma sui quali c’è alta attenzione da parte dell’autorità sanitaria”.
CODICE QR E TAMPONI FAKE, I NO VAX AGGIRANO IL GREEN PASS. E I MEDICI CONTRARI AL VACCINO…
Certo è che fino ad oggi, fra Milano e provincia sono emersi sette casi di raggiro illegale del green pass, e i responsabili sono stati tutti denunciati perchè ovviamente si tratta di falsificazioni di documenti. Chi effettua materialmente la falsificazione rischia dai sei mesi a tre anni, pena ridotta fino ad un terzo, in quanto il green pass è equiparabile ad un certificato o ad un’autorizzazione amministrativa. Chi invece si limita ad usare il green pass falso a quel punto rischia il reato di contraffazione.
Da segnalare anche il gruppo di personale sanitario no vax, il 6 per cento del totale, che cerca in qualche modo di raggirare il sistema; chi ad esempio riceve la ‘denuncia’ via Pec o via raccomandata dall’Asl e dall’Ats, non va a ritirarla entro 5 giorni, o ci va comunque il più tardi possibile di modo da diluire i tempi. In quel caso parte la seconda raccomandata, e se non dovesse esserci ulteriormente risposta, si passa alla notifica di sospensione in automatico, spedita all’ordine di riferimento e al datore di lavoro. C’è chi invece prenota il vaccino, ma poi non ci va, e infine, un centinaio circa, coloro che hanno scelto le via legali e si sono rivolti al tar contestato l’obbligo. Nelle prossime settimane scopriremo come evolverà la situazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultime notizie di Cronaca
-
Steinmann: "Russia pensa seriamente all'atomica"/ "In Donbass distribuiscono iodio"30.01.2023 alle 17:30
-
Piantedosi: "Migranti attratti dalle ONG"/ "Regolamentarli è problema anche europeo"30.01.2023 alle 16:53
-
Alessia Pifferi cambia avvocato "Non si parli di me"/ Verso richiesta rito immediato30.01.2023 alle 16:47
-
Crollo nascite Ue: Italia ultima, resiste Ungheria/ Come invertire crisi: congedi e…30.01.2023 alle 16:33
-
Algoritmo per prevedere ansia e depressione/ Studio: "Affidabile all'80-90%"30.01.2023 alle 16:16
Ultime notizie
-
Oroscopo Paolo Fox, settimanale 30 gennaio-5 febbraio 2023/ I Fatti Vostri, classifica30.01.2023 alle 18:04
-
Diretta/ Milan Juventus Primavera (risultato finale 2-4): Montero torna a vincere!30.01.2023 alle 17:59
-
Diretta/ Udinese Verona streaming video tv: scaligeri, snodo cruciale (Serie A)29.01.2023 alle 18:17
-
Guerra in Congo, i tutsi di M3 avanzano e Onu resta a guardare/ Arriva Papa Francesco30.01.2023 alle 17:30
-
ANDAMENTI E TITOLI BORSA ITALIANA OGGI LUNEDÌ 30 GENNAIO 2023/ Chiusura a -0,38%30.01.2023 alle 17:39