Colonia, canto del muezzin tutti i venerdì/ Polemica “Inchino a politiche di Erdogan”

- Davide Giancristofaro Alberti

E' polemica a Colonia dopo che si è decido di far cantare il muezzin tutti i venerdì dalle ore 12:00 alle 15:00: ecco che cosa è accaduto

marcia_musulmani_terrorismo_colonia_twitter Musulmani in marcia contro il terrorismo (Foto da Twitter)

E’ polemica in quel di Colonia, in Germania, dove si è deciso di “suonare” tutti i venerdì il canto del muezzin. Nella città renana è stato avvallato un progetto pilota che prevedrà che tutti i quinti giorni della settimana, in un orario compreso fra le ore 12:00 e le 15:00 di pomeriggio, per una durata non superiore ai cinque minuti, verrà “suonato” il canto del muezzin. L’ok al progetto è giunto dopo una serie di incontri con le comunità delle moschee locali, che sono ben 45 in quella zona della Germania, e il progetto durerà due anni.

“Mentre nelle chiese si suonano le campane per chiamare i credenti alla messa, nelle moschee delle comunità islamiche sono i richiami del muezzin ad assolvere a questo compito”, ha fatto sapere l’amministrazione comunale attraverso apposita nota. La sindaca di Colonia, Henriette Reker, ha invece commentato: “E’ un segno della reciproca accettazione della fede del prossimo e del riconoscimento della libertà religiosa, protetta dalla Costituzione”. E ancora: “I cittadini di credo musulmano fanno parte della nostra comunità, e chi lo mette in dubbio mette in discussione l’identità della città e la sua pacifica convivenza. Sentire nella nostra città accanto al suono delle campane anche il richiamo del muezzin significa che qui si dà valore alla molteplicità”.

COLONIA, POLEMICA PER CANTO MUEZZIN: IL PENISERO DI LALE AKGUEN

A Colonia, del resto, vivono all’incirca 120mila persone di credo musulmano, una cifra pari al 12 per cento della popolazione totale, ma come detto in apertura, non tutti sono d’accordo con la decisione, a cominciare da Lale Akguen, un’esponente locale dei socialdemocratici, che ha commentato: “Questa politica dei simboli serve la parte sbagliata”, parlando anche di “Un campo minato”, “un inchino alle trame politiche di Erdogan”, facendo riferimento al fatto che la Ditib (Unione turco-islamica per la religione) è considerata il “braccio confessionale del presidente turco Recep Tayyip Erdogan”, come scrive l’agenzia Agi. Quindi l’esponente socialdemocratica ha rincarato la dose: “diventa il richiamo dell’islam politico: davvero i responsabili di Colonia non se ne sono resi conto?”.





© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultime notizie di Esteri

Ultime notizie