Sul bonus anziani 2025 l'INPS integra una nota correttiva, riammettendo diverse domande precedentemente bocciate.

Con l’arrivo del bonus anziani 2025 e con proroga – salvo cambiamenti improvvisi – fino a fine 2026, i dubbi sulla prestazione sono sempre più frequenti. A dare gli ultimi chiarimenti ma anche una nota integrativa (con alcune variazioni) è la recente circolare pubblicata dall’INPS sul suo portale.



Ricordiamo che la cosiddetta “prestazione universale”, è destinata agli anziani over 80 e che possano dimostrare di un avere una necessità assistenziale gravissima. L’obiettivo è a tal proposito duplice: il primo permette di far sviluppare una maggior autonomia, e il secondo è legato al potenziamento del supporto per i servizi domiciliari.



Bonus anziani 2025, INPS pubblica una correzione (con ripescaggio)

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L’ultima comunicazione dell’INPS relativamente al bonus anziani 2025 riporta delle integrazioni importanti ma soprattutto fa un riassunto delle condizioni da dover soddisfare per poterlo ricevere correttamente.

Prima di tutto i requisiti devono essere di tipo sociale, anagrafico e sanitario. L’incentivo è previsto per i cittadini sopra gli 80 anni, e il cui bisogno di assistenza sanitaria è a livelli altissimi (dev’essere valutato e comprovato dalla commissione medica dell’INPS).



Inoltre il potenziale beneficiario sarà sottoposto ad un questionario (molto semplice da dover compilare), che servirà ai fini analitici per determinare lo score utile a decretare i livelli d’assistenza.

Non omettiamo l’importanza di avere un ISEE sociosanitario non oltre i 6.000€ e l’anziano deve percepire già l’assegno di accompagnamento.

Domande riammesse d’ufficio

La nota integrativa e correttiva dell’INPS fa riferimento al requisito reddituale. Infatti ora potranno essere ammesse anche gli ISEE più alti ma purché facciano parte di un nucleo ristretto (limitato ai figli maggiorenni e/o minorenni a proprio carico e al coniuge).

C’è una ulteriore eccezione: il maggiorenne potrebbe risultare anche “non convivente”, ma purché abbia un’età massima corrispondente a 26 anni.

Per le vecchie domande il cui bonus è stato bocciato per quest’ultimo motivo, quest’ultime saranno riammesse automaticamente e quindi lavorate d’ufficio.

All’interno della nuova comunicazione non risultano esserci ulteriori cambiamenti, né relativamente al contributo economico e neppure all’esenzione delle tasse e alla non pignorabilità (entrambe restano).