Domenico Modugno: la morte nel 1994
Domenico Modugno è morto il 6 agosto 1994 per un infarto cardiaco all’età di 66 anni. L’artista si trovava nella sua casa di Lampedusa e nel pomeriggio aveva partecipato con alcuni operatori del Wwf alla rimessa in mare di una tartaruga che era stata curata giorni prima. Già in passato Modugno aveva avuto problemi cardiaci. Tre anni prima, infatti, era stato ricoverato in un ospedale della periferia di Parigi in seguito ad un forte scompenso cardiaco.
L’artista si trovava su un aereo della Twa, atterrato d’urgenza nella capitale francese in seguito al malore del cantante durante il volo: “Ho avvertito un fortissimo dolore al ventre. Un medico che si trovava fra i passeggeri mi ha misurato la pressione e ha detto che bisognava atterrare d’ urgenza”, raccontò Modugno, come riporta Repubblica del 1991. Nel giugno del 1984 Modugno venne colpito da un ictus, che ne limitò grandemente la parola e i movimenti: una trombosi della carotide interna destra lo colpì mentre stava registrando una puntata di “La luna nel pozzo”. uno spettacolo per Canale 5.
Domenico Modugno: carriera e successi
Domenico Modugno nasce il 9 gennaio 1928 a Polignano a Mare. Durante l’adolescenza impara a suonare la chitarra e la fisarmonica e compone la sua prima canzone a 15 anni. A 19 anni, all’insaputa del padre, si trasferisce a Torino per cercare fortuna. Dopo il servizio militare, si trasferisce a Roma, dove viene ammesso al Centro Sperimentale di Cinematografia. Il primo successo nella canzone gli arriva come autore di “Lazzarella”, cantata da Aurelio Fierro. Nel 1958 partecipa e vince il Festival di Sanremo con “Nel blu dipinto di blu (Volare)”. L’anno seguente vince nuovamente Sanremo con “Piove (Ciao ciao bambina)” e pubblica alcuni dei suoi più celebri successi: “Vecchio frac”, “Notte lunga notte” e “Pasqualino marajà”. Nel 1962 rivince al Festival di Sanremo con “Addio… addio” e nel 1966 vince per la quarta volta con “Dio, come ti amo”.
Nel 1978 torna alla commedia musicale con “Cyrano“. Fra le sue partecipazioni cinematografiche si segnala “Capriccio all’italiana” di Pier Paolo Pasolini, nell’episodio “Cosa sono le nuvole” canta, avendola musicata, l’omonima poesia dello scrittore. Nel 1993 incide la sua ultima canzone, “Delfini”, con il figlio Massimo.