Papa Francesco come sta, aggiornamento di oggi 4 marzo 2025 in attesa del bollettino: la doppia crisi e gli scenari in Vaticano, “non è fuori pericolo”
“IL PAPA È ANCORA IN FASE CRITICA”: GLI AGGIORNAMENTI DAL GEMELLI
Dopo le ultime 24 ore di notizie “contrastanti” sullo stato di salute di Papa Francesco – il doppio peggioramento di ieri pomeriggio, la notte per fortuna tranquilla e riposante di oggi – negli aggiornamenti di metà giornata del Vaticano dall’ospedale Gemelli filtra comunque la preoccupazione per un quadro generale che rimane complesso e critico.
Il direttore della Sala Stampa Bruni ha spiegato che ancora questa mattina dopo il risveglio il Santo Padre si è sottoposto alle consuete terapie con anche la fisioterapia respiratoria: niente più NIV ma viene ripreso l’uso della ventimask per la ventilazione ad alto flusso, tramite anche i naselli per l’ossigeno. Riposo, preghiera e pubblicazione di un nuovo bollettino della Santa Sede.
Questa la mattinata di Papa Francesco, con i medici che però fanno sapere che ancora non è possibile sciogliere la prognosi in quanto il suo quadro clinico generale non può escludere l’uscita definitiva dalla zona di pericolo. Il Papa è stabile anche se con condizioni complesse, ma non si può dire sia fuori pericolo, o quantomeno non ancora: nel frattempo, il nuovo comunicato del vaticano annuncia che i prossimi esercizi spirituali per la Curia in vista della Quaresima – appuntamento al via il prossimo 9 marzo – non vedranno la presenza fisica di Papa Francesco, sostituito dalle predicazioni di padre Roberto Pasolini sul tema della speranza per la vita eterna.
NOTTE DI RIPOSO DOPO IL NUOVO SPAVENTO DI IERI: ECCO COME STA PAPA FRANCESCO
Dopo il terzo spavento dall’inizio del ricovero di Papa Francesco, la notte appena passata è stata tranquilla con riposo assoluto andato comunque bene: questo dice il nuovo aggiornamento del Vaticano, in attesa del bollettino serale sulle condizioni di salute generali dopo l’ennesima giornata di terapie somministrate al decimo piano dell’ospedale Gemelli. Come sta Papa Francesco, lo stiamo imparando in queste settimane, può davvero variare di ora in ora, a seconda delle varie insorgenze dovute alla polmonite bilaterale di cui soffre ormai da quasi un mese.
Nel bollettino diffuso ieri sera la Santa Sede ha informato nel dettaglio (come ha precisamente voluto il Papa fin dall’inizio del suo nuovo ricovero al Policlinico di Roma) delle due crisi respiratorie avvenute nel pomeriggio del 3 marzo 2025, con conseguenti broncospasmi che hanno allertato lo staff medico facendo applicare nuovamente la NIV (ventilazione meccanica non invasiva). Allontanando le teorie e le dietrologie che ogni giorno emergono sulla salute di Papa Francesco, non è mai stato in coma, è rimasto sempre vigile e sostenuto nella respirazione specie dopo le insufficienze respiratorie dovute all’eccessivo accumulo di muco nei polmoni.
A livello medico, la doppia crisi di ieri (che si aggiunge a quella di venerdì scorso e del sabato 22 febbraio ancora prima, ndr) è stata provocata dalla reazione dei bronchi che cercavano di espellere il materiale di scarto presente e formatosi per l’eliminazione dei batteri. La notizia positiva dell’ultimo bollettino su Papa Francesco è che comunque, oltre al rimanere sempre vigile e orientato, non vi sono nuove infezioni negli altri organi con le analisi del sangue che risultano per fortuna negative. Inutile aggiungere come la prognosi anche per ieri risulta riservata e i tempi della degenza inevitabilmente si allungheranno visti i continui, per fortuna isolati, episodi di crisi respiratorie.
LA MANCANZA DEL RESPIRO E L’AFFIDAMENTO ALLA MADONNA
Dopo il doppio broncospasmo annunciato nel bollettino Vaticano di ieri, le condizioni di Papa Francesco restano critiche anche se stabili, con l’intera Chiesa mondiale che prosegue nello stringersi attorno al Santo Padre per chiedere continue intercessioni e guarigione piena. Secondo quanto spiegato ancora dalla Santa Sede al “Corriere della Sera”, dopo le ultime due crisi il Papa ha patito un tipo particolare di sofferenza che immaginiamo essere davvero complessa da gestire: «ha sofferto come una persona a cui manca di colpo il respiro».
La NIV, l’ossigenoterapia ad alti flussi e la ventimask sono gli strumenti usati in questi giorni – ma sempre alternati e mai continuativi – per aiutare al meglio una ripresa della corretta respirazione per Papa Francesco: tra il weekend e ieri, visto lo stato complesso di salute, il lavoro quotidiano si è fatto più diradato per consentire il riposo e le terapie. Questo non ha comunque evitato al Pontefice di firmare alcuni documenti, proseguire nella stesura dei testi e dei discorsi da pubblicare nei prossimi giorni, come ad esempio il messaggio inviato ieri alla Pontificia Accademia della Vita (riunita nell’Assemblea Generale annuale), terminato con la richiesta di affidamento e intercessione per le sue condizioni di salute alla Madonna Madre di Dio.
La situazione resta comunque critica, con il pomeriggio di ieri che ha allarmato non poco lo staff medico e i collaboratori di Papa Francesco presenti al Gemelli: non stupiscono le varie crisi, visto il quadro ancora complesso della polmonite che segue la lunga bronchite patita fin dall’inizio di febbraio. Come spiegano sempre dalla Santa Sede, le cure al cortisone per provare a debellare la malattia ai bronchi ha abbassato le difese immunitarie portando all’infezione polimicrobica e, da ultimo appunto, la polmonite attuale.
88 anni, terapie continue e crisi al respiro tutt’altro che semplici: lo scenario della degenza si allunga e i vari incarichi del Santo Padre vengono presi in gestione dalla Curia dei vari cardinali preposti (da Parolin a De Donatis fino a Pena Parra). In tutto questo, la preghiera di una Chiesa intera si fa sempre più vicina in una compagnia solidale e fraterna per richiedere la piena guarigione del successore di Pietro.