I medici del Gemelli sciolgono la prognosi di Papa Francesco: come sta il Pontefice dopo 25 giorni di ricovero, il bollettino del Vaticano di oggi 10 marzo
SVOLTA DALL’OSPEDALE GEMELLI: “SCIOLTA LA PROGNOSI PER PAPA FRANCESCO”. ECCO COSA VUOL DIRE
Al 25esimo giorno di ricovero all’ospedale Gemelli di Roma, i medici decidono di sciogliere la prognosi sulle condizioni di Papa Francesco: si tratta di una prima vera svolta positiva che confermano i miglioramenti visti nell’ultima settimana, considerando dunque “fuori pericolo” lo scenario generale del quadro clinico-sanitario. Per ora rimarrà ricoverato, anche per evitare problematiche e nuove infezioni, ma capire ora come sta Papa Francesco dovrebbe essere da oggi in poi un filo più “semplice”. Con la conferma di un bollettino ogni 48 ore, nella serata di lunedì 10 marzo dalla Santa Sede arriva la novità tanto attesa: «i medici hanno deciso di sciogliere la prognosi».
In termini prettamente sanitari, una prognosi resta riservata finché il paziente si trova all’interno di un quadro clinico e per nulla fuori pericolo: lo “scioglimento” significa invece che le condizioni sono date in miglioramento, costante e stabile. Così viene descritto anche Papa Francesco nell’aggiornamento in arrivo con il bollettino del Vaticano poco prima delle ore 20: le condizioni sono «stabili» ma sono soprattutto i miglioramenti, giudicati “lievi” negli scorsi giorni, ad essere ormai considerati costanti tanto da sciogliere la prognosi quasi un mese dopo il ricovero al Policlinico. Gli esami del sangue e dei reni, così come quelli sul cuore degli scorsi giorni, sono molto positivi e vi è una buona risposta alle terapie farmacologiche sempre mantenute in queste settimane.
Dalle notizie positive a quelle che richiedono ancora prudenza e cautela: nonostante lo scioglimento della prognosi, la complessità del quadro clinico e soprattutto «l’importante quadro infettivo presente al ricovero», impone di proseguire anche nei prossimi giorni la piena terapia farmacologica contro la polmonite bilaterale in ospedale. Tradotto in termini semplici, la degenza del Papa non finirà in tempo breve, ma la prognosi non più riservata fa ufficialmente uscire dallo scenario di pericolo Papa Francesco. Le incessanti preghiere che da giorni arrivano da ogni parte del mondo iniziano ad avere i primi “frutti”, come ha più volte ricordato la Chiesa Cattolica nelle tante celebrazioni avviate dopo il 14 febbraio 2025.
IL PAPA MIGLIORA MA (PER ORA) RIMARRÀ RICOVERATO. LE PREGHIERE DENTRO E FUORI LA CHIESA
I miglioramenti insomma sono evidenti e il bollettino del Vaticano conferma che Papa Francesco potrà proseguire le terapie in ospedale ancora per qualche giorno: rimarrà ricoverato, ma è ipotizzabile che già in settimana possa essere data una previsione sulla durata della degenza presso il Policlinico Gemelli. Come informa ancora la Santa Sede, in conferma del quadro clinico “fuori pericolo”, Papa Francesco ha partecipato in collegamento agli Esercizi Spirituali della Curia romana, ha ricevuto l’Eucaristia dal cappellano dell’ospedale e si è recato nella Cappellina dell’appartamento al decimo piano del nosocomio per pregare in forma privata.
Lavoro, terapie e riposo, alternato come quasi sempre in questi giorni di ricovero: le attività proseguiranno nei prossimi giorni quando sarà necessario iniziare a capire come affrontare i riti della Settimana Santa, dove probabilmente il rischio di ricadute per Papa Francesco potrebbe rivedere l’agenda tradizionale del Pontefice nelle celebrazioni della Pasqua del Signore. Un’ulteriore intenzione di preghiera è stata rivolta a Papa Bergoglio nel Santo Rosario quotidiano, tenuto oggi in via eccezionale (e sarà così fino a venerdì, quando si concluderanno gli Esercizi Spirituale in Vaticano) nel pomeriggio in Aula Paolo VI dal cardinale Farrell, Prefetto del Dicastero per Laici, Famiglia e Vita.
«Non solo i cattolici, ma anche i non credenti pregano per la guarigione di Papa Francesco in quanto apostolo di pace»: lo ha detto il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della CEI in apertura del Consiglio Episcopale Permanente. La Chiesa Italiana riporta dei tanti pensieri e preghiere giunti in queste settimane durante il ricovero del Santo Padre nell’ospedale dei Papi a Roma: si tratta, conclude l’arcivescovo di Bologna, di una vera catena di preghiera che da fine febbraio fino ad oggi non si è mai interrotta «a livello di Chiesa locale e universale». Prossimo bollettino del Vaticano previsto sarà mercoledì 12 marzo 2025, salvo novità emerse tra stanotte e domani.