Negli Stati Uniti un condannato alla pena di morte, riceverà un’iniezione di azoto puro, prima volta che accade negli Usa. Il detenuto, come si legge sul sito di TgCom24, è un 58enne americano, tale Kenneth Eugene Smith. Decisamente curiosa la storia del condannato, visto che lo stesso era già stato condannato a pena di morte ma nel 2022 era riuscito a sopravvivere ad un tentativo di esecuzione. In quell’occasione, come si legge ancora su TgCom24, l’equipe che era stata incaricata di condannare il detenuto non era riuscita ad individuare le vene giuste dove iniettare il veleno, di conseguenza il condannato era rimasto per quattro ore legato e disteso su una barella.
Si è così deciso di ricorrere ad una sperimentazione con l’ipossia di azoto, una decisione che ha fatto protestare le associazioni per i diritti umani, fra cui l’organizzazione non governativa Equal Justice Initiative, secondo cui questo nuovo metodo sarebbe barbaro. Ma in cosa consiste l’ipossia di azoto? Si tratta di una tecnica che porta il detenuto a morire attraverso il soffocamento e l’asfissia ed inoltre la morte sopraggiunge dopo circa quattro o cinque minuti, quindi non si tratta di un decesso breve.
CONDANNATO A MORTE CON L’AZOTO: IL 58ENNE HA UCCISO UNA DONNA
Tecnicamente al detenuto viene fatta indossare una maschera attraverso cui inala appunto il gas, dopo di che lo stesso inizia ad avvertire la mancanza di ossigeno, fino a che non muore. Kenneth Eugene Smith era stato condannato prima all’ergastolo e quindi alla pena di morte nel 1998, colpevole di aver assassinato a coltellate Elizabeth Dorlene Sennet, omicidio avvenuto su commissione: era la moglie del pastore della Wetside Church of Christ a Sheffield.
Una volta comunicata la seconda esecuzione il 58enne condannato a morte ha spiegato di essere “terrorizzato” all’idea di essere “ammazzato due volte”. Come ricorda Fanpage, l’uso dell’azoto per la pena capitale è autorizzato in Alabama, Oklahoma e Mississippi, ma non è mai stato applicato fino ad oggi.