Congo: quattro americani processati per aver pianificato un colpo di Stato. Accusati di addestramento e traffico d'armi nello Utah: processo federale in USA
Secondo il Dipartimento di Giustizia americano, un gruppo composto da quattro cittadini americani avrebbe pianificato – per poi di tentare praticamente – di mettere in atto un colpo di stato nella Repubblica Democratica del Congo tra il 2023 e il 2024.
I principali accusati – Christian Malanga, suo figlio Marcel Malanga, Tyler Thompson Jr., Benjamin Zalman-Polun e Joseph Peter Moesser – avrebbero organizzato scrupolosamente tutta l’operazione dal territorio statunitense – in particolare nello Utah – dove erano residenti.
Le indagini hanno fatto emergere che il gruppo in questione aveva dato vita ad una vera e propria milizia privata, acquistando armi di tipo militare (tra cui fucili AR-15), modificando droni per attacchi e organizzando sessioni di addestramento in poligoni del Congo; Moesser – già con precedenti per detenzione di esplosivi – avrebbe ricoperto il ruolo di addestratore degli altri membri per quanto riguarda la fabbricazione di ordigni artigianali.
Il piano era piuttosto articolato e prevedeva l’attacco al palazzo presidenziale di Kinshasa, il dirottamento di un autobus e l’assalto a una stazione di polizia per procurarsi altre armi, oltre a quelle già in possesso.
Durante l’operazione, – andata male fin dall’inizio – sei persone sono morte, tra cui lo stesso Christian Malanga, ucciso mentre aveva tentato di opporsi all’arresto. Gli altri membri del gruppo sono stati catturati e inizialmente condannati a morte in Congo, pena poi commutata in ergastolo prima della loro estradizione negli Stati Uniti avvenuta l’11 aprile 2025.
Congo e USA: le gravi accuse nel processo federale
L’episodio ha generato diverse controversie relative al coinvolgimento di cittadini americani nei tentativi di sovversione all’estero, e anche sull’utilizzo del territorio statunitense per pianificare e gestire attività illegali internazionali: l’FBI – in seguito ad una minuziosa indagine durata per mesi – è riuscita a fornire una ricostruzione dell’intero caso, tramite l’analisi di migliaia di messaggi scambiati tra i membri del gruppo, post sui social media e transazioni finanziarie per l’acquisto di armi.
In particolare, è stato rivelato come Tyler Thompson Jr., esperto di droni, avesse modificato questi dispositivi per sganciare ordigni esplosivi e attaccare obiettivi sensibili; Benjamin Zalman-Polun, invece, si sarebbe occupato degli aspetti finanziari dell’operazione, mentre Marcel Malanga –il più giovane tra gli imputati – era stato designato come comandante sul campo.
Il Dipartimento di Giustizia ha ribadito la pericolosità degli accusati, definendoli come “una minaccia per la sicurezza nazionale” e richiedendone la detenzione preventiva senza la possibilità di cauzione.
Il processo – che avrà luogo presso il tribunale federale di Brooklyn – potrebbe portare alla luce altri dettagli su questa complessa operazione transnazionale e sulle sue possibili connessioni con altri gruppi sovversivi: le accuse principali riguardano cospirazione per commettere omicidio, traffico internazionale di armi e tentativo di sovversione di un governo straniero, reati che – se confermati – potrebbero generare gravi condanne, fino all’ergastolo.