Tra tutte le tipologie di riunioni quella che preferisco, senza dubbio, è la riunione adibita al problem solving. All’interno di questa tipologia reputo inoltre particolarmente stimolante la situazione specifica in cui il problema da risolvere è importante e complesso, perché, in quel caso, avere una metodologia chiara per affrontarlo crea enormi vantaggi.
ZES UNICA/ Il vero test che manca per capire se sia un flop
Quando si è convocati in situazioni di problem solving, come ad esempio comunicazioni di crisi, incontri per stabilire percorsi di change management o preparazione di negoziazioni importanti, il primo passo da affrontare è quello di individuare il problema. In questi casi, personalmente, chiedo a tutti i responsabili quale esso sia secondo la loro opinione. Fin da questa prima fase è interessante notare come, all’interno della stessa azienda e dello stesso team di top manager, il problema sia fin da principio identificato ed esplicitato da tutti. Infatti, non è un caso che dopo un primo giro di domande io ne faccia altre per far emergere altre possibili difficoltà. L’iniziale sorpresa derivata da questo mio gesto è presto sostituita da vari interventi che descrivono ulteriori problematiche, le quali tendenzialmente raggiungono un numero che varia tra quattro e sette.
ZES UNICA SUD/ Tutte le ragioni di un flop prevedibile
Una volta identificate le difficoltà, occorre trovare le possibili soluzioni. È fondamentale separare il momento in cui le soluzioni vengono proposte da quello in cui viene selezionata quella che effettivamente sarà adottata.
È altrettanto importante porsi sempre una domanda strategica: “Quali possibili soluzioni ha questo problema?”. E sottolineo l’uso del plurale. Non esiste, infatti, un problema risolvibile con un unico espediente. Ve ne saranno sempre diversi, anche di diversa tipologia e qualità. Dopo aver elencato tutte le possibili opzioni risolutive si può dunque scegliere quale adottare, la quale spesso coincide con un intreccio di diverse proposte selezionate nella fase precedente.
CONCESSIONI BALNEARI/ La serrata degli ombrelloni contro l'immobilismo della politica: cosa chiedono?
Brian Tracy ha individuato quattro effettive opzioni che ritornano in modo costante e che vanno a comporre la matrice menzionata. La prima consiste nel fare cose in maniera superiore, la seconda è di fare cose in misura minore, la terza è iniziare a fare cose completamente nuove e infine la quarta è smettere del tutto di fare certe cose.
Seguire le fasi sopra indicate e usare questa matrice, applicando anche più opzioni in contemporanea, permetterà non tanto di evitare i problemi, quanto di risolverli più velocemente con quell’ottimismo che aveva Agatha Christie quando diceva: “Solo perché un problema non è stato ancora risolto, non è detto che sia impossibile da risolvere”.
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