Respira la banca svizzera Credit Suisse, alla luce della notizia dell’immissione di 50 miliardi di franchi in prestito da parte della Banca centrale elvetica, la BNS. Dopo il crollo di ieri, una perdita del 20% circa in Borsa, l’istituto di credito svizzero è finito al centro delle vicende di cronaca alla luce del recente tonfo dell’americana Silicon Valley Bank. Subito sono scattate le similitudini ma Credit Suisse si era affrettata a sottolineare le differenze con l’istituto a stelle e strisce, parlando di una situazione comunque solida.
In ogni caso la Banca centrale svizzera è giunta in soccorso dell’istituto di credito, così come fatto sapere dagli stessi elvetici che parlano di un’azione “decisa per rafforzare preventivamente la liquidità con l’intenzione di esercitare l’opzione di prendere in prestito fino a 50 miliardi di franchi svizzeri”, circa 54 miliardi di dollari “dalla banca centrale svizzera”. Credit Suisse aggiunge: “Questa ulteriore liquidità sosterrà le attività core e i clienti di Credit Suisse mentre Credit Suisse prende le misure necessarie per creare una banca più semplice e concentrata sulle necessità dei suoi clienti”, con la banca che ha fatto sapere che si offre anche per riacquistare il debito per circa 3 miliardi di franchi, così come si legge su TgCom24.it. Una notizia che è stata accolta in maniera positiva dai mercati visto che il titolo di Credit Suisse è dato in rialzo del 35% nel pre-market stando a Julius Baer, così come riportato da Bloomberg.
CREDIT SUISSE, 50 MLD DALLA BNS: “SODDISFATE LE ESIGENZE…”
Ieri il titolo aveva perso il 24% dopo l’annuncio della Saudi Arab Bank, l’azionista di maggioranza della banca svizzera, di non immettere altro capitale. “I problemi di determinati istituti bancari negli Stati Uniti non comportano alcun pericolo diretto di contagio per il mercato finanziario svizzero”, si legge nella dichiarazione congiunta della BNS/FINMA.
“In caso di necessità, la BNS metterà a disposizione di Credit Suisse liquidità”. FINMA ha aggiunto che “il Credit Suisse soddisfa le esigenze in materia di capitale e liquidità poste alle banche di rilevanza sistemica”. Non è la prima volta che la Banca centrale della Svizzera aiuta un istituto di credito, visto che nel 2008 aveva dato una mano ad UBS durante la crisi finanziaria.