Il coronavirus non è l’unico “nemico” con cui abbiamo a che fare. Preoccupati dalla pandemia e dagli effetti che sta producendo non solo a livello sanitario, ma anche economico, ignoriamo quello che potrebbe accadere nei prossimi mesi a causa della crisi climatica. Se non interveniamo subito, la fauna selvatica si estinguerà e gli ecosistemi naturali “collasseranno”. A lanciare l’allarme gli scienziati che parlano di nuove ricerche secondo cui la natura è a rischio a causa della crisi climatica più di quanto si possa pensare. Non pensiamo ad un declino graduale della specie, per gli scienziati – secondo quanto riportato dal Guardian – è più probabile che ci siano dei disastri improvvisi. I primi ad essere colpiti saranno gli ecosistemi oceanici, va causa del surriscaldamento dei mari. Entro il 2040 ci saranno devastazioni in Indonesia, Amazzonia, India, Australia settentrionale, Africa subsahariana e la foresta pluviale del Congo. “Saranno colpiti posti diversi in momenti diversi”, ha dichiarato Alex Pigot dell’University College di Londra, autore principale dello studio pubblicato sulla rivista Nature.
CRISI CLIMATICA “RISCHIAMO DISASTRI NEL 2020”
La maggior parte delle specie sono in grado di affrontare il surriscaldamento globale, ma non a lungo. Quando poi si supera una certa soglia della temperatura, allora le conseguenze possono essere gravi. Gli scienziati hanno elaborato delle proiezioni e mappato i dati a disposizione sul clima dal 1850 al 2005 per capire come le specie reagiscono ogni anno quando il loro habitat si surriscalda. “Nonostante molte centinaia di studi sugli impatti del cambiamento climatico sulla biodiversità, questo schema non è mai stato rilevato in precedenza, perché la maggior parte degli studi si concentrano su una o alcune istantanee del futuro, ad esempio tra il 2070 e 2100”, ha spiegato Alex Pigot. Con questo studio si evidenzia dunque che i cambiamenti sono annuali, non a lungo termine. A rischio il 73 per cento della specie e il 15 per cento degli ecosistemi. Serve dunque un’azione urgente per scongiurare le estinzioni dovute ai cambiamenti climatici. “Il mondo ora è concentrato ad affrontare l’emergenza sanitaria globale, ma dopo avremo bisogno di nuove e coraggiose iniziative per affrontare la crisi climatica”, ha dichiarato Mark Wright, direttore scientifico del WWF-Uk. “Ci sono prove sufficienti secondo cui per il cambiamento climatico rischiamo di perdere fino ad un milione di specie”.