Sergio Mattarella lancia l’allarme. «Siamo sull’orlo di una crisi climatica globale». Per scongiurarla bisogna concordare misure a livello globale. Il Capo dello Stato parla da Belluno, dove si è recato per rendere omaggio alle vittime del Vajont e ai tre morti della tempesta di vento dello scorso autunno. Inoltre, spiega che non c’è tempo da perdere. «Gli sforzi compiuti nelle conferenze internazionali che si sono succedute hanno – prosegue Mattarella – conseguito risultati significativi ma parziali e ancora insufficienti». Il presidente della Repubblica invita a non limitarsi ad evocare la straordinarietà degli eventi «per giustificare noncuranza verso una visione e progetti di più lungo periodo», perché questo «è un incauto esercizio da sprovveduti». La violenta tempesta di vento che ha sconvolto il bellunese è allora un chiaro segnale «che i mutamenti climatici in atto nel mondo comportano effetti pesanti anche sull’ambiente del nostro Paese e sulle condizioni di vita della nostra popolazione».
MATTARELLA “SIAMO VICINI A UNA CRISI CLIMATICA GLOBALE”
Gli eventi estremi sono affari anche nostri. La desertificazione di ampie fasce delle terre africane e i violenti tifoni nei Caraibi, sulla costa occidentale degli Stati Uniti o in Asia non sono più qualcosa di remoto e distante. Per Mattarella bisogna allora cercare vie nuove, studiare soluzioni differenti dal passato per prevenire e contenere i disastri ambientali. Serve dunque una rottura col passato. «Vanno respinte decisamente tentazioni dirette a riproporre soluzioni già ampiamente sperimentate in passato con esito negativo, talvolta premessa per futuri disastri», ha dichiarato il presidente della Repubblica. Se non si agisce si rischia di dover piangere altre vittime, «frutto non della fatalità ma drammatica conseguenza di responsabilità umane. L’amara e indimenticabile esperienza del Vajont ce lo insegna ogni momento». Il Capo dello Stato ha aggiunto che «la Repubblica è in qualche modo responsabile di quanto avviene sul suo territorio, e quindi ha motivo di scusarsi con chi ha sofferto le conseguenze di disastri di questo genere». Ma per Mattarella è al tempo stesso «vittima anch’essa delle scelte e dei comportamenti di coloro che hanno concorso a causare immani sciagure».