Rapporto del ministero della Salute sulla 194, calano gli aborti e crescono i medici obiettori
Il ministro della Salute uscente Livia Turco ha presentato al parlamento la relazione sull’interruzione di gravidanza e puntuali sono arrivate le polemiche. Ma è vero che l’aumento dei medici obiettori ostacola la 194? Ilsussidiario.net lo ha chiesto a Luigi Frigerio, ginecologo, primario agli Ospedali Riuniti di Bergamo

Il numero degli aborti in Italia cala leggermente e si consolida a circa 130mila, ma il ricorso all’interruzione di gravidanza aumenta nelle fasce più critiche (minorenni e donne straniere). Questo, in estrema sintesi, quanto emerso dal rapporto annuale sull’interruzione di gravidanza pubblicato dal ministero della salute relativo al 2007.
I dati: diminuiscono gli aborti
I dati relativi al 2007, con un totale di 127.038 IVG (interruzioni volontarie di gravidanza), evidenziano un ulteriore calo del 3% rispetto al dato definitivo del 2006 (131.018 casi) e un decremento del 45,9% rispetto al 1982, anno in cui si è registrato il più alto ricorso all’IVG (234.801 casi).
In calo anche il numero degli aborti clandestini, che si stima siano stati nel 2005 circa 15mila (mentre nella relazione dell’anno passato se ne valutavano 20mila). Stabile il numero degli aborti tardivi effettuati dopo il 90/mo giorno di gravidanza, nel 2006 pari al 2,9% del totale.
La polemica sull’obiezione di coscienza
Un altro dato tratto dal rapporto su cui è stata posta enfasi è la crescita del numero dei medici obiettori, in modo molto marcato nel Sud, con punte elevate in alcune regioni dove i dati sono raddoppiati. In Campania i ginecologi obiettori sono saliti dal 44,1% all’ 83%, e in Sicilia passano dal 44,1% al 84,2%.
La crescita di questo dato viene vista quasi con preoccupazione dello stesso uscente ministro della Sanità Livia Turco, che chiede alle regioni «di controllare e garantire l’attuazione della legge, anche attraverso la mobilità del personale, visto l’aumento dell’obiezione di coscienza».
Di contro, si può osservare che se accostato al tasso di abortività delle singole regioni, questo dato riserva qualche sorpresa rispetto a una analisi più superficiale. Per esempio, in Liguria e in Puglia i rapporti di abortività – cioè il numero di aborti per mille nati vivi – sono quasi uguali e fra i più alti d’Italia (304.7 e 304.6, rispettivamente) , ma mentre gli obiettori in Liguria sono il 56.3%, al di sotto della media nazionale (70%), e in Puglia sono al di sopra (79.9%), il che suggerisce che non c’è correlazione tra il numero di aborti e l’obiezione di coscienza.
Aborto farmacologico (con la Ru486)
Infine il rapporto riporta i dati dell’aborto farmacologico con la pillola Ru486: dal 2005 al 2007 sono state 2353 in totale le donne che vi hanno fatto ricorso, e sei complessivamente le regioni che l’hanno adoperata (Piemonte, Trento, Toscana, Emilia Romagna, Marche, Puglia).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultime notizie
-
Riforma pensioni 2023/ Elsa Fornero commenta la riforma in Francia26.03.2023 alle 00:43
-
Mars Attacks!/ Commedia nera oggi domenica 26 marzo su Italia 125.03.2023 alle 17:58
-
DIRETTA/ Italia Romania U18 (risultato 0-0) video streaming tv: in campo, si gioca!26.03.2023 alle 10:18
-
Enzo Jannacci e Fabrizio De André: “stesse periferie esistenziali”/ Lo show a Milano24.03.2023 alle 11:47
Ultime notizie
-
Rottamazione quater/ Tutti gli errori presenti nei modelli Ader: come agire25.03.2023 alle 19:20
-
Bollo auto 2023/ Cosa succede se non è stato pagato l'anno precedente?26.03.2023 alle 00:39
-
Oroscopo Paolo Fox di oggi 26 marzo 2023/ Ariete, Toro, Gemelli, Cancro26.03.2023 alle 01:18
I commenti dei lettori