Una delle massime autorità nella lotta alla mafia: ex prefetto di Napoli, poi commissario nazionale anti racket. E’ Carlo Ferrigno, 72 anni, arrestato con pesanti accuse: millantato credito e prostituzione minorile. L’indagine è stata seguita dalla Procura di Milano: Ferrigno a partire dal 2005 avrebbe chiesto e ottenuto favori sessuali in cambio dei suoi interventi nella pubblica amministrazione.
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Il nome di Ferrigno peraltro sembra sia venuto fuori anche nelle intercettazioni relative al caso Ruby. Tutto è nato da una denuncia del presidente di Sos Racket e Usura, Frediano Manzi. A lui erano arrivate le segnalazioni di vittime di usura ed estorsione. Le vittime parlavano di «accelerare le pratiche per accedere al fondo antiracket e antiusura, farle passare in commissione, se avesse ottenuto in cambio prestazioni sessuali». Nell’indagine è coinvolto anche un imprenditore milanese, Massimo Abissino, proprietario di un negozio di abbigliamenti in via Farini. Questi avrebbe coinvolto una delle sue commesse negli scambi di favori sessuali con l’ex prefetto. A proposito del millantato credito, Ferrigno avrebbe promesso a giovani donne di aiutarle a entrare in polizia o altri favori in cambio di prestazioni sessuali. Di tutto questo circolavano voci già da tempo.
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Nel febbraio 2010 il sito dell’associazione anti racket ne scriveva, mentre venivano pubblicate testimonianze video delle vittime. Infine Ferrigno appare in una intercettazione telefonica relativa al caso Ruby. Mentre parla con un’altra persona, dice: “C’erano orge lì dentro non con droga, non mi risulta. Ma bevevano tutte mezze discinte. Berlusconi si è messo a cantare e a raccontare barzellette. Loro tre (Berlusconi, Mora e Fede) e 28 ragazze. Tutte ragazze che poi alla fine erano senza reggipetto solo le mutandine strette…»