Giornata della Terra / Google, Zoom sul colibrì rosso, scarabeo, pesce palla, medusa quadrifoglio, camaleonte velato, il macaco giapponese

- La Redazione

Cosa c’entra con Google lo scarabeo, la medusa quadrifoglio, il camaleonte velato, il pesce palla, il macaco giapponese e il colibrì rosso? Ecco come il Giornata della Terra unisce tutti…

Terra_Staz_Spaz La terra vista dalla stazione orbitante

-C’è anche il colibrì rosso tra gli “invitati” di Google alla celebrazione per l’edizione 2014 della Giornata della Terra. Il colosso di Mountain View ha infatti pubblicato diversi loghi animati per festeggiare questa particolare ricorrenza con protagonisti, oltre all’uccellino più piccolo del mondo, anche la medusa quadrifoglio, il macaco giapponese, il camaleonte velato, lo scarabeo e il pesce palla. Il colibrì rosso è stato rappresentato mentre si procaccia cibo su alcuni fiori, sospeso per aria: tale scelta non è probabilmente casuale, visto che il colibrì è principalmente nettarivoro (il nettare costituisce il nettare il 90% del suo regime alimentare). Sono proprio i due fiori disegnati, inoltre, a comporre parte del nome del celebre motore di ricerca che appare sullo sfondo.

I Trochilidi (Trochilidae) sono una famiglia di uccelli dell’ordine Apodiformes che comprende ben 342 specie comunemente note con il nome di colibrì. I colibrì vengono considerati gli uccelli più piccoli al mondo: la maggior parte delle specie ha infatti un peso compreso tre i 2.5 e 6.5 g e una lunghezza che va dai 6 e 12 cm. La loro peculiarità è quella di riuscire a rimanere quasi immobili in volo grazie a un battito alare (dai 12 agli 80 battiti al secondo, a seconda della specie) che gli permette inoltre di volare all’indietro (nel volo, in media, viaggiano a 45 km/h). In più, in caso di scarsità di cibo o durante il sonno, sono in grado di cadere in uno stato di torpore che consente loro di risparmiare energia, rallentando in maniera davvero sensibile il loro rapidissimo metabolismo. Il colibrì rosso, in particolare, è detto “colibrì del sole” (Paethornis ruber) e pesa meno di 2 grammi. Sono uccelli solitari che difendono il loro territorio con estrema aggressività e si cibano del nettare dei fuori; la loro lingua è infatti estendibile e biforcuta. La distribuzione dei colibrì è limitata al continente Americano, in particolare foresta amazzonica sudamericana, Canada, Messico, Alaska, Terra del Fuoco in Cile e arcipelago dei caraibi.

Come detto, tra i vari animali che animano il Doodle di oggi dedicato alla Giornata della Terra (ovvero la medusa quadrifoglio, il camaleonte velato, il pesce palla, il macaco giapponese e il colibrì rosso) c’è anche lo Scarabeo stercorario, rappresentato in movimento mentre forma una di queste piccole palle per formare la seconda “O” di Google.

L’espressione Scarabeo stercorario indica una gamma di diversi scarabei che si nutrono di sterco: raccolgono il loro nutrimento (per conservarlo come riserva di cibo o per deporvi e proteggere le uova) facendone peculiari palline, che fanno rotolare sul terreno. È questa una caratteristica principe delle Scarabaeidae e Geotrupidae. Dunque, come detto, uno scarabeo stercorario forma palle di sterco allo scopo di trasportarle più facilmente verso un nascondiglio. Lo Scarabeus sacer è la specie più nota di stercorario e gode di una tradizione di tutto rispetto; questo insetto, infatti, veniva venerato nell’Antico Egitto: lo scarabeo era infatti  collegato a Khepri (il dio del Sole nascente) in quanto si credeva che quest’ultimo creasse il sole (ogni giorno) allo stesso modo dell’animale. Negli ultimi tempi è stata fatta una sorprendente scoperta da parte dell’università svedese di Lund: il coleottero si orienta seguendo la Via Lattea. L’esperimento è stato condotto in Sudafrica e mostra come l’insetto prenda come punto di riferimento (per i suoi spostamenti) la brillante striscia luminosa generata dalla nostra galassia.  I ricercatori, per verificare la loro ipotesi, hanno messo i coleotteri sopra una specie di tavola recintata, e hanno osservato come gli insetti reagissero in diverse situazioni del cielo. Hanno ricevuto così la conferma che anche durante notti chiare e senza luna, riuscivano a spostare le sfere di sterco lunga una linea retta.

Anche lamedusa quadrifoglio è uno dei protagonisti del nuovo logo animato di Google apparso oggi per celebrare l’edizione 2014 della Giornata della Terra. Insieme a lei ci sono anche il Colibrì rosso, il Camaleonte velato, il Macaco giapponese e il Pesce Palla. “La Medusa quadrifoglio ti augura una felice Giornata della Terra!”, si legge lasciando il puntatore del mouse sopra all’immagine animata in cui vediamo una medusa disegnata a matita nuotare in uno sfondo in bianco e nero. La specie scelta, così chiamata per la presenza sulla sommità del suo ombrello di quattro strutture circolari che formano proprio un quadrifoglio, si chiama “Aurelia aurita”.

La medusa quadrifoglio (nome comunque per  indicare l’Aurelia aurita) è una delle meduse più comuni e numerose del genere, appunto, Aurelia. Il suo tratto distintivo peculiare è la forma sferica del suo ombrello, (trasparente) sulla cui sommità si trovano, a mo’ di quattro strutture circolari, le gonadi, che con la loro disposizione creano visivamente un quadrifoglio, da cui deriva il nome comune della specie. Questo tipo di medusa possiede corti e sottili tentacoli urticanti. Per quanto concerne la loro collocazione geografica, è la si trova essenzialmente tra il 70° ed il 40° parallelo: è dunque presente , nei mari dell’emisfero boreale, dalle latitudini polari fino ai tropici (oceani Atlantico e Pacifico), facendosi notare  anche nelle acque del Mediterraneo. Può sopportare una temperatura dell’acqua che va dai -6 ai 31 °C, con un habitat naturale che si inserisce tra i 9 e i 19 °C. Lamedusa quadrifoglio si nutre essenzialmente di zooplancton (il cibo viene catturato tramite i sottili tentacoli esterni). Questa medusa viene cacciata dall’uomo, in particolar modo in Giappone, Cina, Indonesia e Filippine, dove è un piatto tipico. Perchè Google ha scelto lei nel suo logo per la Giornata della Terra? Azzardiamo un’ipotesi: è l’unica medusa che “porta fortuna”…

Oggi, 22 aprile 2014, si celebra una nuova Giornata della Terra (Earth Day), l’annuale ricorrenza con cui le nazioni Unite vogliono tornare a sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali del nostro pianeta e valutare le diverse criticità (dall’inquinamento di aria, acqua e suolo fino alla distruzione degli ecosistemi). Nata il 22 aprile 1970, la Giornata della Terra venne promossa a livello globale nel 2000 grazie alla diffusione di Internet: l’evento coinvolse presto oltre 5.000 gruppi ambientalisti nel mondo e centinaia di milioni di persone in 183 paesi. In Italia il primo concerto dedicato all’Earth Day si è tenuto nel 2008: tanti gli artisti che si esibirono in piazza del Campidoglio a Roma, da Vinicio Capossela a Cesaria Evoria, da Saba ai Sud Sound System. Nel 2010 è andata invece in scena la quarantesima edizione della Giornata della Terra, festeggiata con il grande concerto di Nat Geo Music Live tenutosi al Circo Massimo della capitale con ospite principale Pino Daniele. Quest’anno, per la 44ma edizione, Earth Day Italia ha scelto Arisa come testimonial d’eccezione per diffondere il suo messaggio. Cambia invece la location: questa volta sarà l’Arcimboldi il teatro simbolo di questa giornata dedicata alla Terra.

Sarà un piccolo ‘mistero’ che tenteremo di sciogliere in giornata. Cosa c’entrano tra loro lo scarabeo, la medusa quadrifoglio, il camaleonte velato, il pesce palla, il macaco giapponese e il colibrì rosso? Lo scarabeo è sicuramente uno degli animali più misteriosi della storia, da sempre legato a simbologie esoteriche e ornamento apprezzatissimo sulla cui forma modellare gioielli anche preziosissimi in metalli preziosi e gemme. Ma forse pochi sanno che lo scarabeo, e in particolare lo scarabeo stercorario (ovvero quello che ha come principale occupazione quella di camminare all’indietro ingrossando sempre più una palletta – e nemmeno piccola – di sterco con le gambe posteriori), è una anello fondamentale nella perpetuazione dell’ecosistema. E da qui nasce, probabilmente, la scelta di Google di dedicare proprio al simpatico, quantunque non proprio limpidissimo, animaletto l’apertura del proprio logo animato, come – a seguire – di riprendere il tema con gli altri animali (e cioè la medusa quadrifoglio, il camaleonte velato, il pesce palla, il macaco giapponese e il colibrì rosso). Ma perchè il doodle di Google proprio oggi ci propone tanti animali? Le ipotesi nel web saranno sicuramente molte, noi proponiamo la nostra. Il 22 aprile, ovvero oggi, è la Giornata della Terra, il celebre Earth Day, nato nel 1970 per sensibilizzare il mondo al problema della fame, ma non solo, dell’inquinamento e dello sviluppo sostenibile. Argomento di estrema attualità e per più di un motivo. Un motivo macroscopico, lo possiamo vedere in Cina, è quello legato all’inquinamento che in alcune zone del pianeta è diventato talmente insostenibile da determinare non solo l’invivibilità delle aree inquinate (si pensi a Pechino, dove è notizia di solo qualche settimana fa anche alcune fabbriche hanno dovuto chiudere perchè l’eccessivo inquinamento dell’aria ne impediva fisicamente il lavoro), ma addirittura influenza tutto il pianeta. Un altro fatto di cronaca ha riportato il tema della difesa del pianeta e dell’alimentazione mondiale (quindi anche la difesa dell’ecosistema) alla ribalta della cronaca. E’ stata la morte misteriosa di Peaches Geldof, figlia di quello che insieme al cantante pop Midge Ure è stato il padre del Live 8, e insieme alla “all star band” Band Aid, già nel 1984 aveva portato con la canzone “Do They know it’s Christmas” al pubblico mondiale il problema della fame nel mondo in cui sia il sistema economico che quello climatico fortemente compromesso stavano portando alla distruzione vaste aree e popolazioni africane. Fu un successo – appunto – planetario, e a questa canzone a favore delle popolazioni affamate dell’Etiopia parteciparono (a vario titolo) star del calibro degli Ultravox, Phil Collins, Boy George, David Bowie, Bono, Sting, George Michael, Paul McCartney, Spandau Ballet, Holly Johnson, Duran Duran e le Bananarama.







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