KATIA DELL’OMARINO / News: la testimonianza che incastrerebbe l’assassino (Oggi, 5 settembre 2016)
Katia Dell’Omarino, ultime news: l’assassino ha le ore contate. Ad incastrarlo anche una testimonianza ritenuta fondamentale: un uomo lo avrebbe visto con vittima il giorno del delitto.

Potrebbe essere una testimonianza ad incastrare definitivamente l’assassino di Katia Dell’Omarino, ancora prima dei riscontri attesi sui confronti del Dna. Lo rivela Firenzepost.it, che riferisce le ultime novità emerse da fonti vicine agli investigatori e relative a quanto accaduto la sera del delitto della donna 41enne di Sansepolcro. Secondo il testimone ritenuto fortemente attendibile, Katia Dell’Omarino fu vista mentre saliva su un’auto proprio la sera in cui fu poi uccisa. Come sappiamo la 41enne fu ritrovata il 12 luglio scorso senza vita, con la testa fracassata, ai margini del torrente Afra. Ancora ignota l’arma usata per l’omicidio: potrebbe essere un martello, una mazza, un robusto ombrello o molto semplicemente una pietra. Certamente il cerchio attorno al presunto assassino si sarebbe ormai ristretto sempre di più, escludendo anche la zona umbra e concentrandosi invece su alcuni soggetti della Valtiberina aretina.
Il giallo di Katia Dell’Omarino, la donna 41enne di Sansepolcro uccisa in circostanze misteriose la notte tra l’11 ed il 12 luglio scorsi, potrebbe essere vicino ad una soluzione. A ribadirlo da alcuni giorni sono ormai i numerosi quotidiani locali che evidenziano il perfetto lavoro compiuto nelle ultime settimane dagli inquirenti, i quali avrebbero di recente puntato gli occhi su dieci uomini della zona over 50, ritenuti i principali sospettati. Tra di loro potrebbe esserci proprio il killer che, al culmine di una lite, fracassò con un oggetto simile ad un martello (l’arma non è mai stata ritrovata) la testa di Katia Dell’Omarino. Come evidenzia Arezzonotizie.it, in settimana potrebbero giungere gli ultimi riscontri sul dna. Un dato importante che potrebbe addirittura portare alla chiusura del caso rappresentando in tal senso l’ultimo tassello di un quadro accusatorio che si è fatto col passare dei giorni sempre più solido e concreto. Gli inquirenti, come è ovvio in questi casi, continuano a mantenere una certa prudenza anche alla luce di possibili colpi di scena che potrebbero ancora sopraggiungere.
Dall’inizio della passata settimana, si respira una ventata di ottimismo tra coloro che indagano all’omicidio di Katia Dell’Omarino. La sensazione sempre più palpabile è che ormai si abbiano le idee chiare su quale pista percorrere al fine di mettere la parola fine al caso relativo all’uccisione della 41enne di Sansepolcro, ritrovata con la testa fracassata la mattina dello scorso 12 luglio ai margini del torrente Afra. Come evidenzia il quotidiano La Nazione, l’identificazione del responsabile del terribile delitto di Katia Dell’Omarino ormai potrebbe avvenire a breve, forse proprio nelle prossime ore. E quasi certamente l’assassino sarebbe da individuare tra i dieci soggetti over 50 “attenzionati” dagli inquirenti tra gli oltre 250 uomini passati al setaccio. Tutti e dieci gli individui protagonisti di questa delicatissima fase delle indagini appartengono al Biturgense ed hanno avuto molto più di un semplice contatto con la vittima. Tuttavia, come evidenzia il quotidiano, in molti casi la comparazione del loro Dna con il profilo genetico dell’assassino ricavato dal cadavere di Katia Dell’Omarino avrebbe dato esito negativo. Importantissime, dunque, saranno le risultanze che si attendono e che potrebbero contemplare l’atteso colpo di scena. Al contempo ha avuto un ruolo decisivo anche il lavoro svolto sul campo e che in quasi due mesi ha visto impegnati i militari. Si tratta non solo di validissime intuizioni nella prima fase delle indagini, ma anche della raccolta di numerose testimonianze che rappresenterebbero un altro tassello saliente utile ad incastrare definitivamente l’assassino della 41enne. In modo particolare, una testimonianza raccolta potrebbe rivelarsi decisiva in tal senso. A fornirla sarebbe stato, di recente, un soggetto che avrebbe rivelato di aver visto Katia Dell’Omarino ed il suo assassino insieme, non solo la sera del delitto ma anche in altre precedenti occasioni. Questa testimonianza sarebbe quindi stata messa insieme agli altri elementi raccolti dando vita ad un quadro ancora più chiaro, stringendo sempre più il cerchio attorno al responsabile.
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