SAN MARCELLO/ E san Marcellino, i due papi santi del IV secolo

- Eugenio Russomanno

La maggior parte degli storici è propensa a considerare certa l'esistenza di Marcello, papa, successore di un altro santo papa, Marcellino, entrambi vissuti nei primi anni del IV secolo

santo_marcelloR439 San Marcello

Il pontificato di papa Marcello ha posto non pochi problemi agli storici, tanto che il grande storico tedesco Theodor Mommsen (l’autore della monumentale Storia di Roma) ha messo in dubbio che ce ne sia stato uno. Ma la maggior parte degli storici è propensa a considerare certa l’esistenza di Marcello, in particolare come successore di un altro santo papa di nome pressoché simile, Marcellino, entrambi vissuti nei primi anni del IV secolo. Secondo il Liber Pontificalis, il suo pontificato durò cinque anni e mezzo; secondo il Catalogo Liberiano, un anno e mezzo, dal 308 al 309. Marcello doveva essere romano di origine e figlio di un certo Benedetto. Morì probabilmente nel 309 e sul finire del VI secolo san Gregorio Magno inviò le reliquie di papa Marcello al vescovo di Ravenna in occasione dell’edificazione di una chiesa. Il santo papa Damaso (366-384) gli dedicò un epitaffio: “Come guida vera, aveva ammonito i lapsi di piangere i loro crimini; divenne un nemico amarus per i miseri [peccatori]. Per questo sorgono furore, odio, discordia, contestazione, ribellione, uccisione; si distrugge la pace. Per il crimine di uno che aveva rinnegato Cristo in tempo di pace, egli venne esiliato dalla sua patria dalla crudeltà del tiranno. Questi fatti, avendoli verificati, Damaso ha voluto riferire brevemente, perché il popolo possa riconoscere i meriti di Marcello“. 

Il Liber Pontificalis e una passio concordano sul dies natalis (il giorno della nascita al cielo ovvero il giorno della morte) di Marcello, che fissano al 16 gennaio, e sul luogo della sepoltura, il cimitero di Priscilla a Roma. Nel breve periodo in cui resse la Chiesa, “si adoperò per riorganizzare la Chiesa romana turbata dalle recenti persecuzioni e dovette affrontare il problema della riconciliazione dei lapsi“, scrive Umberto Longo. I lapsi (“caduti”) erano i cristiani apostati, coloro che dichiararono la propria apostasia rispetto al cristianesimo, specialmente nelle persecuzioni di Decio e Valeriano. Il problema dei lapsi, come di una vera e propria categoria di cristiani, si presentò durante le grandi persecuzioni sistematiche, che miravano a ricondurre i cristiani in massa al culto ufficiale, e pertanto imposero a tutti i cittadini di compiere atti di culto pagano.

A Roma nel cimitero di Priscilla sulla via Salaria Nuova, deposizione di san Marcellino I, papa, che, come attesta san Damaso, vero pastore, fieramente osteggiato dagli apostati che rifiutavano la penitenza da lui stabilita e disonorevolmente denunciato presso il tiranno, morì esule scacciato dalla patria.





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