EUROPA SOTTO ATTACCO?/ Meluzzi: non ci fa paura l’attentato ma l’invasione silenziosa

- int. Alessandro Meluzzi

La gente ha paura non tanto di finire vittima, ma dell'invasione islamica dell'Europa che è in atto. Per ALESSANDRO MELUZZI siamo davanti alla più grave crisi dai tempi del nazismo

british museum Londra (LaPresse)

“Definirli cani sciolti è una sciocchezza” spiega Alessandro Meluzzi all’indomani del tentato attacco a Westminster che ha fatto cinque vittime, “è una delle tante storture dei media. Abbiamo a che fare con una rete planetaria che collega su Internet i fanatici radicali islamici, dobbiamo convivere con una malattia virale che si diffonde sempre più nonostante ci dicano il contrario”. La gente ha paura, spiega Meluzzi, “non tanto di gesti che fortunatamente visti i mezzi impiegati causano un numero di vittime relativamente limitato, ma del diffondersi di una islamizzazione dell’Europa che odia la nostra civiltà e il nostro stile di vita. Abbiamo davanti la crisi più grave dai tempi del nazismo”.

Come influisce sulla psiche della gente l’inizitiva di questi cani sciolti che stanno colpendo le capitali europee?

Inevitabilmente questi episodi inducono paura. Ma più che una paura statistica, cioè legata al terrore di essere coinvolti personalmente in situazioni di questo tipo che rappresentano una possibilità relativamente modesta anche in grandi città come Londra, o l’epidemiologia del numero delle vittime che ci dice della paura della gente.

Che cosa è allora?

Episodi come quello di Londra ci dicono di una presenza diffusa di persone che fanno parte di un consistente settore dell’umanità che si chiama islam. E che oggi sono altamente radicalizzate o in fase di progressiva radicalizzazione e che hanno nei confronti della nostra civiltà, della nostra cultura e del nostro stile di vita una visione antitetica, rabbiosa e distruttiva. Questa visione sembra diffondersi invece di restringersi.

Eppure non siamo più davanti a stragi come quelle del Bataclan o di Bruxelles. Qua c’è un tizio che prende un coltello, sale in macchina e si butta addosso ai passanti, l’Isis altamente organizzato in gruppi di combattimento sembra superato.

Non è più un problema di Isis o al Qaeda ma di persone di seconda e terza generazione, francesi che si chiamano Mohammed o imam nati nel Kent. E’ come una specie di alien che è infilato nella nostra civiltà che ha assunto gli aspetti peggiori dell’islam. Anche purtroppo di un atteggiamento che l’occidente ha in qualche modo portato con sé, nel corso della sua storia.

Quale?

Un pragmatismo anche violento che risale al tempo delle guerre di religione. L’integralismo virale islamico invece ce lo porteremo con noi nei prossimi decenni. Questa è la vera ragione della paura della gente.

Lei parla di progressiva islamizzazione dell’Europa, ma siamo stati noi occidentali a chiudere queste persone nei ghetti di periferia abbandonandoli a loro stessi, incapaci di costruire alcuna integrazione.

I dati ci parlando di una dimensione in cui la progressiva islamizzazione dell’Europa e lo scontro di civiltà al di là di ogni buonismo o di rimozione ci costringe a fare i conti con quella che forse è la più grave crisi dai tempi del nazismo che l’Europa abbia mai affrontato. Se poi ci aggiungiamo un pazzo come Erdogan che ordina ai suoi “fedeli” di colonizzare l’Europa, chi ha ragione fra me e lei?

Niente cani sciolti dunque? Non si tratta di persone che si fanno assoldare dall’Isis?

Cani sciolti? Sciolti sono i nostri cervelli davanti a questa situazione che ci attende. Personaggi isolati fino a un certo punto. E’ pieno di siti islamici e se vogliamo sappiamo ciò che dicono. Le comunità islamiche residenti in Europa non sembra abbiano fatto una decisa dissociazione da questi personaggi e da questi episodi.

L’Italia sembra però una realtà diversa, infatti di attentati non ce ne sono stati. 

La ragione è che il nostro paese viene considerato un ponte dell’invasione essendo oggi l’Italia la porta di ingresso di 250mila musulmani all’anno. Per evitare che vengano posti limiti alla legislazione in atto, proprio perché siamo un ponte gettato nel mare tra nord Africa ed Europa, ci hanno risparmiati. 

Sembra che però la gente sia sempre più assuefatta a questi episodi.

Non mi pare che la gente sia meno preoccupata, direi che sono i media ad avere una tendenza al negazionismo e a minimizzare i fatti o a distorcere le notizie. La gente è allarmata da un flusso incontenibile fatto tutto da giovani, maschi e islamici che arriva in Italia di continuo.

Volendo, si può constatare che stanno facendo il giro delle capitali europee: Parigi, Bruxelles, Berlino, Londra. Quando toccherà a Roma?

Tutto può essere, siamo nelle mani di Dio. Affidiamo l’Italia alla Madonna di Loreto.

(Paolo Vites) 





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