Essere malati di cancro significa fare i conti con una notizia devastante non soltanto per sé, ma anche per la propria famiglia. I problemi aumentano se ci sono figli piccoli, bambini che non metterebbero mai in conto di poter perdere i propri genitori. Ma come bisogna comportarsi in questi casi? Affrontare tutto con chiarezza è la scelta giusta? All’ospedale Santorsola di Bologna, ad esempio, ad occuparsi di comunicare con i più piccoli è l’oncopsicologa Lucia Polpatelli. Ogni giorno gli spiega cosa sta succedendo a mamma e papà, lo fa utilizzando il linguaggio più consono alla loro età.
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Consigli su come comportarsi arrivano anche da aimac.it, il portale dell’Associazione Malati italiani di Cancro, che fornisce diverse indicazioni in merito. Il consiglio, tranne casi eccezionali, è quello di parlare dei propri problemi con i figli perché “i bambini hanno il diritto di conoscere tutto ciò che accade in famiglia, quindi anche di sapere che il padre o la madre ha una malattia seria come un tumore.
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I figli intuiscono quando qualcosa non va, e possono sentirsi isolati se non sono informati. Inoltre, se coinvolti, possono contribuire ad alleviare le tensioni e a creare un clima di autenticità. Sarebbe bene che i figli venissero informati dai genitori stessi, ma in caso di difficoltà (cosa dico ai miei figli?) è opportuno chiedere aiuto al proprio medico o all’equipe. Prima dei trattamenti, è bene informarli, e dunque prepararli agli effetti collaterali che il genitore potrebbe subire”. Tra i vari consigli per approcciare la malattia uno in particolare ci pare indicato:”Fate del vostro meglio perché tutto continui come prima; siate presenti quanto più potete. Mantenete quanto più possibile le stesse abitudini”.