Papa Francesco ha promosso quattro canonizzazioni che avverranno oggi, fra cui quella di Francesco Spinelli. Una vita vissuta nella fede e nell’eucarestia, per un Beato rimasto a lungo nel cuore dei fedeli. Senza dimenticare il miracolo che confermerà la sua natura di Santo, la guarigione di un bambino caduto e in condizioni fortemente critiche. I medici hanno cercato la vena invano per diverse ore, prima che una suora chiedesse alle sorelle di pregare Francesco Spinelli. Secondo il racconto di Suor Maria Luisa Ciceri, maestra delle novizie e segretaria di Rivolta D’Assa, in provincia di Cremona, subito dopo sarebbe apparsa sul braccio del piccolo una vena che ha permesso la trasfusione. “Già da bambino è stato molto sensibile alla preghiera e alla carità”, ricorda invece la devota Rachele Gargantini nel programma Siamo Noi della rete Tv2000.
FRANCESCO SPINELLI, LA FONDAZIONE DELLE SUORE SACRAMENTINE
Da giovane sembra che Francesco potesse seguire le volontà del padre che lo voleva medico, ma la sua fede lo porterà a diventare sacerdote. Siamo alla fine del 1800 quando don Francesco raggiunge la Basilica di Santa Maria Maggiore in occasione del Giubileo. “Piansi, pregai e sognai uno stuolo di vergini che avrebbero adorato Gesù nel sacramento”, rivelerà in una lettera alle suore dinnanzi alla culla del Cristo. Parole che lo spingeranno poi a mettere sempre di più al primo posto l’eucarestia, fino all’incontro di Caterina Comensoli. Entrambi daranno vita a un progetto grazie alla fondazione delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento, ma a un passo dal nuovo secolo, forti problemi economici imporranno a Spinelli di abbandonare Bergamo e dirigersi verso la diocesi di Cremona, trasferendosi a Rivolta d’Adda.
L’INVITO AL PERDONO
La fede di Francesco Spinelli è visibile persino nel suo testamento spirituale, affidato alla Chiesa. Nelle sue ultime volontà parla del perdono volto a chi fa del male agli altri, l’amore e la carità che diventano messaggio del ringraziamento a Dio. “Amatevi, soffrite gli uni con gli altri, sopportatevi nei vostri difetti”, scrive invitando alla carità, a chiudere un occhio sulle mancanze dei fratelli, per vigilare con maggior forza su se stessi. La vita di don Francesco non è stata semplice, ma, come ha raccontato suor Luisa ad Aci Stampa, è stato “tribolato ma non schiacciato”, “sconvolto ma non disperato”. Il cuore del religioso infatti è già avvolto da quel speciale amore che risiede nel Santissimo Sacramento, in Gesù Eucarestia.