L’anziano 90enne che oggi ha aperto il fuoco alla vista del geometra Marco Carlo Massano, tecnico incaricato dal Tribunale e che lui ha scambiato per l’ufficiale giudiziario, sarebbe stato mosso dal timore. La sua paura era quella che gli venisse pignorata la casa e per questo ha sparato ed ucciso il 44enne, sposato e padre di tre bambini piccoli. A raccontare un retroscena inquietante, ai microfoni di Repubblica, è stato uno dei primi soccorritori intervenuto sulla scena del delitto: “Mi hanno riferito che c’era un ragazzo a terra che stava male, ho tentato di fermare le macchine perchè c’era un uomo per terra ed al momento di girare l’uomo in maniera supina ho visto che era ferito e sanguinante”, ha commentato. Il soccorritore ha poi rivelato che gli spari sarebbero proseguiti anche mentre erano lì a soccorrere il geometra poi deceduto: “Stavamo soccorrendo quanto ho sentito gli spari e mi sono subito riparato dietro una macchina per poter evitare di essere raggiunto dai colpi e poi son tornato al lavoro”, ha spiegato. Sull’ex mobiliere ha ammesso di averlo conosciuto come “vicino di azienda” e in merito ai suoi problemi con la casa ha ammesso “qualcosa circolava in paese ma non in modo così drammatico come si è rivelato”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
91ENNE AVEVA UN ARSENALE IN CASA
Aveva quasi un arsenale il 91enne Dario Cellino, che nelle scorse ore ha sparato e ucciso il 44enne geometra Marco Massano. Questi doveva eseguire una perizia presso l’abitazione dell’anziano proprietario, incaricato dalla banca, visto che il signor Cellino non pagava il mutuo da 7 anni. Pensando fosse una persona venuta per sfrattarlo, l’uomo ha estratto una pistola ed ha sparato al povero geometra, morto poche ore dopo il ricovero in ospedale in gravissime condizioni. Le forze dell’ordine, una volta fatta irruzione nella casa di Cellino per arrestare l’uomo con l’accusa di omicidio, hanno scoperto tre pistole, che lo stesso anziano deteneva regolarmente, nonché un fucile. Un passato da mobiliere, con un ex laboratorio casalingo e un ex mobilificio, chiusi da tempo, un uomo rozzo e dai modi bruschi, ma nessuno avrebbe mai potuto pensare che arrivasse a commettere tale folle gesto. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“ERA UN BURBERO MA INNOCUO”
Il geometra Marco Carlo Massano tecnico incaricato dal tribunale, si era recato presso la sua abitazione quando un 90enne di Portacomaro d’Asti ha aperto il fuoco, colpendolo con due colpi di pistola. E’ morto così il giovane perito, scambiato per l’ufficiale giudiziario è rimasto gravemente ferito e trasportato d’urgenza all’ospedale di Asti dove però ha perso la vita poco dopo. I carabinieri, come spiega Il Messaggero, hanno trovato il pensionato seduto in attesa del loro arrivo. Uno dei dipendenti della ditta che si trova di fronte all’abitazione dove oggi si è consumata la tragedia, dietro la quale ci sarebbe un mutuo non pagato e l’incubo di un imminente pignoramento, ha così commentato la tragedia: “Era un burbero, ma non avrebbe mai fatto male a nessuno”. Dario Cellino, questo il nome dell’anziano, aveva un noto mobilificio nell’Astigiano, ma l’attività era cessata circa 7 anni fa. L’uomo non era seguito dagli assistenti sociali e non aveva mai dato segni di instabilità. Su di lui, ora, la grave accusa di omicidio. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
VITTIMA IL GEOMETRA MARCO MASSANO
Non ce l’ha fatta Marco Massano, il perito tecnico raggiunto da un proiettile partito dall’arma da fuoco di Dario Cellino. Il tecnico, un quarantaquattrenne incaricato dal Tribunale ad eseguire una perizia preliminare per un pignoramento, è morto nonostante il tempestivo intervento della Croce Verde, che lo ha trasportato d’urgenza all’ospedale di Asti. Una tragedia che ha colpito la comunità di Portacomaro d’Asti, con Cellino molto conosciuto per essere stato il titolare di un mobilificio: l’uomo viveva da tempo in condizioni di degrado insieme alla figlia di 57 anni. L’anziano, dopo aver sparato a Massano, ha esploso alcuni colpi anche contro i volontari della Croce Verde, che hanno sfidato il pericolo soccorrendo il geometra ferito dopo essersi barricati in un primo momento all’interno dell’ambulanza. Cellino è stato fermato dai carabinieri, che hanno fatto irruzione all’interno della sua abitazione: l’uomo si è arreso ed è apparso sotto shock. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SPARATORIA PORTACOMARO D’ASTI, VITTIMA UN PERITO TECNICO
Portacomaro d’Asti (Asti), sparatoria durante pignoramento: ferito gravemente un ufficiale giudiziario. Episodio shock in provincia di Asti registrato questa mattina, venerdì 9 novembre 2018: come riportato dai colleghi de La Nuova Provincia, l’aggressore è un uomo di novanta anni, che è stato bloccato dalle forze dell’ordine. L’anziano, da una finestra, ha sparato a un geometra incaricato dalla banca per una valutazione della casa, situata nella strada che sale a Portacomaro. Il quarantaquettrenne è in condizioni gravi: sul posto sono immediatamente giunti i sanitari della Croce Verde, che lo hanno trasportato d’urgenza in ospedale. Repentino l’intervento delle forze dell’ordine, con i carabinieri della compagnia locale che sono riusciti ad entrare all’interno dell’abitazione del 90enne e a disarmarlo.
SPARATORIA PORTACOMARO D’ASTI, COS’E’ SUCCESSO
La Nuova Provincia sottolinea che, dopo aver ferito il geometra ad Asti, l’anziano avrebbe continuato a sparare, anche nel corso delle operazioni di soccorso: fortunatamente nessun altro è stato raggiunto dai proiettili. I carabinieri, affiancati dagli agenti della polizia municipale e dai vigili del fuoco, hanno chiuso al traffico la strada e sono entrati all’interno della casa di Dario Cellino: il novantenne, ex titolare dello storico mobilificio Cellino, si è arresto ed è apparso molto confuso. L’ufficiale giudiziario, trasportato all’ospedale di Asti, si era recato presso l’abitazione dell’anziano per un’ispezione e per valutare un eventuale sfratto: un episodio che ha scatenato la furia dell’uomo, che ha preso in mano un’arma da fuoco ed ha sparato dalla sua finestra.