Può suonare un po’ “strano” l’annuncio su Facebook che recita di essere disposti a pagare anche 7 euro l’ora per avere degli amici, ma la storia di Cristian Viscione è ben più complessa di un semplice “giudizio” superficiale che si potrebbe dargli appena letto il titolo. Ai colleghi del Resto del Carlino il giovane affetto di Sma – malattia gravissima che lo debilità nei movimenti muscolari, costringendolo a letto bloccato per il resto della sua vita – ha raccontato invece di avere bisogno di normalità, di una vita “semplice” fatta di lavoro, studio, famiglia ma soprattutto amici nella sua Reggio Emilia. Immobile fisicamente ma lucidissimo mentalmente, proprio per questo è rimasto affascinato da un’esperienza di vita che spesso noi diamo per scontato ma che di “banale” non ha nulla: l’amicizia. Irene Novindi è una giovane infermiera che ha assistito Cristian durante una sorta di tirocinio: sono diventati amici strettissimi, si divertivano insieme (lui viene descritto come assai ironico e brillante) tanto che pur dopo aver trovato lavoro in una casa di riposo, la ragazza ha messo a disposizione gratuitamente il suo giorno libero per stare qualche ora con Cristian. In questo modo il ragazzo ha ritrovato gusto e speranza nella vita che finora aveva dato più tristezza e recriminazione che altro: ora ci ha preso gusto e non vuole più smettere.
LA RICERCA DI “NORMALITÀ” DI UN 20ENNE DISABILE
Ha messo un annuncio su Facebook e ha detto di essere disposto anche a pagare 7 euro l’ora pur di trovare qualcuno che possa semplicemente passare il tempo con lui durante il giorno: «Cerco ragazzi della mia età che mi facciano compagnia. Sono disposto a pagare 7 euro all’ora», ha scritto sulla sua tastiera virtuale, mossa con abilità grazie ad un particolare joystick. L’atrofia muscolare spinale – una malattia che colpisce una persona su diecimila – spegne i motoneuroni ma non il desiderio di vita “normale” e la voglia di condividere le proprie giornate. «Voglio che le «vecchie» (la madre e Imma, ndr) vadano via. Ora parliamo noi giovani», ha spiegato ridendo ai giornalisti del Resto del Carlino a cui ha raccontato la sua storia e il suo “strano” annuncio sui social. «Irene mi ha cambiato la vita. Per me è stata ed è tuttora una delle persone più importanti. Mi ha fatto ritrovare la voglia di vivere come un ragazzo della mia età, che forse avevo un po’ perso. Mi porta a fare colazione in Polveriera, al cinema, a fare l’aperitivo ai Petali e in gelateria. Nessuno lo aveva mai fatto». Vuole semplicemente altre Irene, come del resto ognuno di noi vorrebbe: paura che vengano poi solo per soldi? La risposta è come sempre ironica e semplice, «Per fortuna tanti mi hanno risposto che verranno a trovarmi gratis. Qualcuno ancora di sano a Reggio c’è…».