Uccide madre a martellate in testa e tenta suicidio/ Robbiate, 65enne ha ripreso conoscenza: sarà interrogato

- Silvana Palazzo

Lecco, uccide la madre a martellate e tenta il suicidio. Fermato 65enne: soffrirebbe di problemi mentali. Ha ripreso conoscenza e sarà interrogato

morte simone mattarelli Immagine d'archivio (Pixabay)

Ha ripreso conoscenza Marco Olginati, il professore di 65 anni in pensione che la mattina di Natale ha ucciso a Robbiate l’anziana madre 89enne Luigia Mauri. Almeno tre i colpi di martello in testa con cui l’ha ammazzata. Sono alcune delle indiscrezioni emerse sull’omicidio. L’uomo dopo il delitto ha tentato il suicidio ubriacandosi e impiccandosi ad un termosifone con una catena di metallo. Stando a quanto riportato da Il Giorno, forse già nelle prossime ore verrà interrogato. Per ora è ricoverato in ospedale a Lecco, dove è piantonato perché in arresto con l’accusa di omicidio pluriaggravato. I vicini parlano di una «tragedia annunciata», perché madre e figlio litigavano spesso e lui manifestava segni di squilibrio. Eppure pare che nessuno sia intervenuto. Gli accertamenti dei carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Merate e del Nucleo investigativo del comando provinciale di Lecco sono proseguiti ieri nell’appartamento di Robbiate fino a tarda sera.(agg. di Silvana Palazzo)

RICOVERATO IN OSPEDALE IN GRAVI CONDIZIONI

È ricoverato in gravi condizioni l’uomo che ha ucciso l’anziana madre a martellate e poi ha tentato di togliersi la vita. Non sono molti i dettagli su questo gesto di follia nella notte di Natale. Prima ha ammazzato la madre con un pesante martello e poi ha sbattuto ripetutamente la testa contro il muro provocandosi gravi ferite. Lo riporta MilanoToday, secondo cui la tragedia affonderebbe le radici nei problemi dell’uomo, disoccupato e con problemi alle spalle. Come riportato dal Corriere della Sera, il magistrato di turno ha disposto una serie di accertamenti per chiarire i contorni di quello che al momento appare come un dramma della disperazione. Il pubblico ministero Figoni della Procura di Lecco è stato informato dell’omicidio, il magistrato ha disposto il fermo del figlio per il reato di omicidio volontario e l’uomo si trova piantonato all’ospedale di Merate dove versa in gravi condizioni per le ferite riportate. (agg. di Silvana Palazzo)

LECCO, UCCIDE MADRE A MARTELLATE E TENTA SUICIDIO

Uccide la madre di 89 anni a martellate, poi tenta il suicidio. È accaduto a Robbiate, nel Lucchese: un’infermiera dell’Ast del servizio di cure domiciliari, che si occupava della donna, ha lanciato l’allarme la mattina di Natale. Non aveva avuto risposta dopo aver suonato al campanello dell’abitazione. Sono quindi intervenuti i vigili del fuoco che, una volta entrati in casa, hanno trovato la donna morta e l’uomo in stato confusionale dopo aver a sua volta tentato il suicidio. Il 65enne, che soffrirebbe di problemi mentali, è stato fermato dai carabinieri e quindi ricoverato in ospedale. La vittima è Luigia Mauri, inferma uccisa nel suo letto a colpi di martello dal figlio, Marco Olginati, 65 anni. Gli accertamenti e le indagini sono ancora in corso: pare che il figlio omicida sia stato trasferito d’urgenza in ospedale in gravi condizioni.

GRAVI FERITE ALLE TESTA PER IL 65ENNE

Omicidio nel giorno di Natale a Robbiate, in provincia di Lecco. La tragedia familiare si è consumata in un’abitazione al secondo piano di una palazzina al civico 6 di via Enrico Fermi. L’uomo è ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale di Merate dove è stato condotto in ambulanza a metà mattinata. I vigili del fuoco, come riportato da Fanpage, sarebbero entrati in casa forzando l’unica finestra con la tapparella alzata. Secondo quanto finora ricostruito, il 65enne prima ha ucciso la madre, trovata morta nel letto, poi avrebbe provato a togliersi la vita procurandosi delle gravi ferite alla testa. Rinvenuto steso sotto il tavolo della sala da pranzo, è stato soccorso dal personale del 118. Le forze dell’ordine accorse sul posto hanno informato il magistrato di turno e cominciato i rilievi del caso all’interno dell’abitazione, oltre che le indagini per ricostruire il contesto in cui è maturato il delitto. Sulla dinamica dei fatti non ci sarebbero dubbi.





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