Tiangong 1/ Stazione spaziale cinese cade sulla Terra, Battiston: “Rientro spostato di un giorno”
Occhi puntati al cielo domani, il giorno di Pasqua, quando la stazione cinese Tiangong 1 potrebbe cadere sulla Terra e puntare dritta anche verso l’Italia. Ecco gli ultimi dettagli

Grande curiosità attorno all’argomento Tiangong 1, la stazione spaziale cinese che starebbe dirigendosi verso la terra dopo un lungo viaggio nello spazio. A fare chiarezza sulla questione, ci ha pensato il presidente dell’Agenzia spaziale italiana Roberto Battiston, che ha spiegato esattamente quello che potrebbe accadere: “Gli ultimi aggiornamenti mostrano un allentamento dell’abbassamento dell’orbita e quindi dello spostamento di un giorno dell’ingresso nell’atmosfera e quindi della caduta verso il suolo. Si tratta di diciotto ore di attesa – sottolinea Battiston – il motivo di questo posticipo è da attribuire ad una tempesta magnetica”. Tempesta che inizialmente aveva accelerato la discesa di Tiangong 1 e che ora sembra rallentare la velocità della stazione spaziale. Nella giornata di domani verrà fatto il punto della situazione.
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0,2% DI POSSIBILITA’ CHE CADA IN ITALIA
Se state pensando di non uscire di casa il giorno di Pasqua perché temete di essere così sfortunati da essere centrati in pieno da Tiangong 1, la Stazione Spaziale cinese che sta precipitando verso la Terra dopo un lungo viaggio in orbita beh, fate bene i vostri conti. Va bene essere pessimisti, ma l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) ha stimato che “la possibilità che uno o più frammenti della stazione spaziale Tiangong-1 possano cadere sul territorio italiano (terre emerse) corrisponde a una probabilità stimabile intorno allo 0,2%”. Veramente pochino per rintanarsi in casa, non credete? A fare questo ragionamento inoltre, non dovremmo essere soltanto noi italiani, ma una larga fetta del Pianeta. Dai calcoli effettuati da Tommaso Sgobba, direttore dell’associazione internazionale per la sicurezza spaziale Iaas (International Association for The Advancement of Space Safety), come riporta l’Ansa si evince che nella fascia a rischio rientrano – oltre a Roma – metropoli come Los Angeles, New York, Rio De Janeiro, Madrid, Nuova Dehli, Sydney, Hong Kong e Tokyo. E dovrebbe cadere proprio su di noi Tiangong 1? Certo vale anche il ragionamento opposto: perché no? Staremo a vedere…(agg. di Dario D’Angelo)
RIUNIONE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Questo pomeriggio alle 18.30, a Roma ci sarà una nuova riunione per aggiornarsi sulle possibili conseguenze che potrebbe provocare la Stazione Spaziale cinese Tiangong-1. Ed infatti nella giornata di oggi, presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile, via Vitorchiano 4 a Roma, la protezione civile si riunirà ancora con il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli e il Direttore dell’Ufficio Emergenze Luigi D’Angelo oltre ai referenti dell’Agenzia Spaziale Italiana. Borrelli determinerà per di più la convocazione del Comitato Operativo nazionale, sia per esaminare gli ultimi scenari che per prendere i doverosi provvedimenti in tempo reale. In base alle ultime news, l’arco di tempo del “crash” si è spostato dalla mattina alla serata di domani. Ed infatti l’orario si è spostato dalle 9:15 italiane di domani alle 3:15 del mattino del 2 aprile. In questo momento, la stazione spaziale cinese si trova ad un’altitudine di 179,42 km e si sta muovendo ad una velocità di 28.066 Km/h circa. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
LA TRAIETTORIA E LE ZONE INTERESSATE
Secondo il comunicato ufficiale, la caduta della stazione spaziale riguarderà parte del territorio nazionale italiano, così come tutta l’Africa, ma anche gran parte degli Usa e l’America del Sud, parte dell’Oceano Pacifico e di quello Atlantico ma anche l’Australia intera. La Protezione Civile ha fatto sapere che solo oggi pomeriggio comunicherà con certezza quali saranno le zone interesse dall’impatto e se questo interesserà davvero le zone al Sud della nostra Penisola. Secondo le ultime novità sembra che il rientro della stazione spaziale cinese sia previsto per il 1 aprile alle ore 9.26 UTC (ora italiana 11.26), con una finestra di incertezza di circa 12 ore. Al momento il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli ha fatto sapere che nelle prossime ore potrebbe essere previsto un tavolo d’emergenza per mettere insieme le ultime notizie e tenere il focus sulla situazione.
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