Al di là degi incitamenti verso Salvini o no, alla fine fortunatamente una sola persona è stata ferita nella sparatoria che ha coinvolo alcuni migranti a Caserta. “Invitiamo il ministro e l’intero governo a prendere spunto da questo episodio per interrogarsi sulle scelte da fare“, scrivono i responsabili del Centro sociale Ex Canapificio in un comunicato, che hanno sottolineato come in realtà i fatti risalgano allo scorso 11 giugno. I due ragazzi maliani che sono stati oggetto degli spari hanno fatto sapere di essere stati “mirati” da distanza molto ravvicinata. Potenzialmente poteva accadere una strage, e la preoccupazione dei responsabili del Centro è quella di ritrovarsi al centro di una escalation di intolleranza nei confronti dei migranti, dovuta anche al clima politico che si respira in Italia in questi giorni. (agg. di Fabio Belli)
SALVINI: “NOTIZIA DAI CENTRI SOCIALI…”
Il ministro degli Interni, “coinvolto” indirettamente nell’inquietante storia di Caserta, ha voluto commentare la notizia degli spari ai due ragazzi del Mali (ancora sotto stretta osservazione degli inquirenti che vogliono capirne di più su quanto successo lo scorso 11 giugno): «Ho letto la notizia della sparatoria di Caserta, da giornalista inviterei tutti a notare che la fonte è un centro sociale. Insomma, fossi in voi qualche verifica più approfondita mi sembra doverosa», avanza Salvini davanti alla presunta sparatoria avvenuta contro alcuni extracomunitari del Mali. Se da un lato De Magistris ha attaccato lo stesso Salvini per aver “esacerbato gli animi” con le sue dichiarazioni “razziste”, il ministro replica di non farsi dominare da media e notizie vicine ai centri sociali. I ragazzi colpiti, accompagnati da un’operatrice legale e dall’avvocato difensore Francesco Pugliatti, hanno sporto formale denuncia-querela nei confronti di persone da identificare per l’aggressione. (agg. di Niccolò Magnani)
LA STORIA DI DABY E SEKOU
Si chiamano Daby e Sekou i richiedenti asilo originari del Mali che lunedì scorso a Caserta sono stati oggetto di alcuni spari con una pistola ad aria compressa al grido di “Salvini, Salvini!”. Uno dei due è rimasto lievemente ferito mentre l’altro è rimasto fortunatamente illeso, ma entrambi sono molto spaventati per quanto è accaduto. A raccontare la loro storia sono stati i responsabili del Centro sociale Ex Canapificio, l’associazione che – come riportato da Il Fatto Quotidiano – insieme alla Comunità Rut delle Suore Orsoline e alla Caritas gestisce il progetto Sprar di cui i due giovani malesi sono beneficiari. Daby e Sekou, sono arrivati nel nostro Paese “più di due anni fa dopo essere fuggiti dal Mali, uno dei paesi distrutti da guerre, povertà e siccità”, spiegano. Uno dei due “dopo anni di attesa è finalmente riuscito ad ottenere un permesso di soggiorno per motivi umanitari rilasciatogli dalla Commissione territoriale per la protezione internazionale di Caserta”. Insomma, Daby e Sekou hanno sofferto abbastanza. Questa esperienza se la sarebbero volentieri risparmiata…(agg. di Dario D’Angelo)
SPARI CONTRO IMMIGRATI A CASERTA: CENTRI SOCIALI CONTRO SALVINI
I richiedenti asilo originari del Mali, Daby e Sekou, raggiunti a Caserta da alcuni colpi di pistola ad aria compressa sparati da tre ragazzi italiani al grido di “Salvini, Salvini!” sono oggetto di un dibattito che sta spostandosi dal terreno della cronaca a quello della politica. Come riportato da La Repubblica, i responsabili del centro sociale ex canapificio e del progetto Sprar di Caserta, hanno invitato il ministro dell’interno Matteo Salvini e il governo di Giuseppe Conte “a prendere spunto da questo episodio per interrogarsi sulle scelte da fare e propagandare, così come speriamo che i rappresentanti istituzionali eletti possano presentare interrogazioni parlamentari per chiarire ciò che è accaduto e che le forze dell’ordine agiscano adeguatamente. In questo clima difficile, bisogna essere consapevoli che non basterà bloccare una nave nè servirà moltiplicare i campi di detenzione in Libia o in Niger. Come cittadini crediamo che la politica del cambiamento debba puntare sull’inclusione sociale di tutti, sulle regolarizzazioni delle persone che vivono e lavorano onestamente nel nostro paese da decenni e non continuare in propagande xenofobe di programmi irrealizzabili”. (agg. di Dario D’Angelo)
SPARI CONTRO IMMIGRATI A CASERTA: DE MAGISTRIS A SALVINI, “BASTA SEMINARE ODIO”
Rischia di trasformarsi in un caso politico nazionale quanto accaduto a Caserta lunedì scorso, quando due ragazzi del Mali, Daby e Sekou, sono stati avvicinati da una Fiat Panda nera dalla quale sono stati esplosi dei colpi di pistola a loro indirizzati al grido di “Salvini, Salvini!”. A commentare la vicenda è il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che nel rivolgersi al ministro dell’Interno chiede un abbassamento dei toni, per evitare altri casi simili:”Caro ministro Salvini quando semini molto odio corri il rischio di alimentare odio e rancore da cui allignano anche le pulsioni criminali più pericolose. Non scherziamo perché questo Paese è complicato e per certi versi è una polveriera sociale”. Da qui l’invito del primo cittadino napoletano a “smetterla di seminare odio e di considerare alcune persone il pericolo per il Paese. Semmai ritroviamo la coesione nazionale che manca valorizzando le autonomie e facendo la lotta alla corruzione e alle mafie”. (agg. di Dario D’Angelo)
CASERTA, SPARI VERSO IMMIGRATI AL GRIDO DI “SALVINI, SALVINI!”
Caserta, immigrati feriti: “spari al grido di Salvini, Salvini”, questa la denuncia dei gestori dello Sprar del comune campano alle forze di Polizia. Secondo quanto riportato dai colleghi de ilmessaggero.it, due immigrati sono stati vittima di violenza a sfondo razzista lo scorso 11 giugno 2018: tre ragazzi hanno sparato contro di loro con una pistola ad aria compressa, urlando il cognome del ministro dell’Interno e segretario della Lega. Nonostante la vicenda risalga a più di una settimana fa, il fatto è stato denunciato solo oggi dal Centro Social Ex Canapificio, una associazione che gestisce il progetto Sprar insieme alla Comunità Rut delle Suore Orsoline e alla Caritas. Un episodio grave, sul quale le forze dell’ordine stanno indagando per individuare i responsabili ed assicurarli alla giustizia.
LA DENUNCIA DEI GESTORI SPRAR
Accompagnati da una operatrice legale e dall’avvocato difensore Francesco Pugliatti, i due immigrati hanno sporto formale denuncia – querela alle forze dell’ordine, che hanno disposto il sequestro di una telecamera della zona in cui è avvenuto il fattaccio. Uno dei due rifugiati è stato medicato in ospedale: prognosi di una leggera contusione giudicata guaribile nel giro di due giorni. I colleghi di Internapoli.it hanno riportato quanto raccontato dal Centro Sociale ex Canapificio di Caserta: “nella serata dell’11 giugno 2018 due ragazzi maliani (Daby e Sekou), beneficiari del progetto SPRAR del Comune di Caserta, gestito dal Centro Sociale Ex Canapificio, dalla Comunità Rut delle Suore Orsoline e dalla Caritas, sono stati vittime di un vergognoso episodio razzista”. Continuano poi i gestori: “Intorno alle ore 22:00, mentre tornavano a casa, all’incrocio tra viale Lincoln e via Salvatore Commaia, sono stati avvicinati da una Fiat Panda di colore nero, a bordo della quale viaggiavano tre giovani italiani che, brandendo una pistola ad aria compressa al grido “Salvini, Salvini!”, sparavano due colpi di pistola a distanza ravvicinata, dei quali uno colpiva al torace Daby, ferendolo (due giorni di prognosi) ed un altro, sparato all’indirizzo del Sekou, andava a vuoto”.