Venezia blindata per il Festival del Cinema e per l’arrivo di Matteo Salvini, per il quale si sono mobilitati i no global. Il ministro dell’Interno ha incontrato il presidente della Regione Luca Zaia per siglare il patto per la legalità sulla Pedemontana, a due settimane dal disastro dal ponte Morandi. Sono molte comunque le risposte che i cittadini aspettano sulle grandi opere, dalla Tav al Mose, con la questione delle grandi navi. «Ascolteremo quello che ci hanno chiesto le istituzioni locali», ha dichiarato Salvini sul Mose. Invece Zaia ha aggiunto: «Sono il primo che non lo voleva, tuttavia tengo a precisare che non è un’opera della Regione. E più che pensare al suo funzionamento, penso alla manutenzione. Ottanta, 100 milioni all’anno, una cifra impensabile. Non so dove si andranno a trovare queste risorse. Di certo la Regione non le mette». Come riportato da VeneziaToday, Salvini ha commentato invece la vicenda delle grandi navi: «Le forze che stanno operando al governo sapranno dialogare e trovare un accordo». (agg. di Silvana Palazzo)
PROTESTA CENTRI SOCIALI: “CHIUDIAMO PONTI A RAZZISMO”
Oggi Matteo Salvini è stato a Venezia non tanto per il Festival (“qui solo come moroso di Elisa Isoardi”, ha ammesso il Ministro innamorato, ndr) ma per incontrare il Governatore del Veneto Luca Zaia in merito a Pedemontana e tanto altro ancora: proprio discutendo della cura e del mantenimento di uno dei gioielli del mondo come la Laguna, il Ministro degli Interni avanza «è un patrimonio da tutelare magari con un governo speciale che riunisca a sé le varie competenze». Secondo Salvini, che si fa portavoce del Governo anche sul fronte Venezia, «come esecutivo ragioneremo sulla possibilità di individuare poteri speciali da assegnare a qualcuno che riassuma le competenze attualmente sparse negli uffici e abbia la responsabilità di tutelare questo gioiello». Concludendo l’intervento con il Governatore, il Ministro spiega «non va messa sotto una teca, deve restare a disposizione di tutti, tutelando però quello che è un patrimonio non solo dei veneziani, ma dell’Italia e del mondo». Sul fronte delle navi, il tema complicato dagli ultimi anni di non facile gestione della Laguna in tal senso, Salvini ammette che con il Ministro Toninelli si lavora benissimo ma è evidente che sulle navi vada messo tutto in sicurezza, «ma anche che non si possono mettere a rischio migliaia di posti di lavoro e l’indotto proveniente da milioni di turisti che portano ricchezza. La soluzione si troverà», riporta Venezia Today dell’intervento salviniano.
PROTESTA CENTRI SOCIALI CONTRO SALVINI
Durante la visita a Venezia del Ministro più discusso (ma anche più premiato dai sondaggi) del Governo Conte, torna ancora alla cronaca quotidiana il tema del razzismo: dopo i casi roboanti della nave Diciotti e Aquarius, alcuni ragazzi dei centri sociali veneti si sono dati appuntamento per protestare contro l’arrivo del vicepremier in Laguna. In particolare i ragazzi del centro sociale “Morion” hanno occupato il pontile di Palazzo Balbi, sede della giunta regionale del Veneto: hanno sventolato uno striscione (quello che vedete qui sopra in foto, ndr) dove chiedono a gran voce che Salvini non venga ammesso nella città mitteleuropea. «Questa città è antifascista e deve continare ad esserlo – hanno detto i centri sociali, circa una trentina di persone in tutto – Chiudiamo i pontili al razzismo, Salvini non è il benvenuto». Il Ministro, dopo aver firmato il protocollo per la realizzazione della superstrada a pedaggio Pedemontana veneta, ha commentato su Twitter l’accoglienza subita: «Stamattina ad accogliermi a Venezia c’erano ben 20 “bravi ragazzi” dei centri sociali. Che tenerezza, un bacione per loro».