Nessun favore alla casta, ma errore tecnico. Così Alitalia in un nuovo comunicato stampa spiega quanto successo all’imprenditore Paolino il cui posto in zona “comfort” cioè prima fila in poltrona da lui regolarmente pagato era stato dato all’onorevole Bordini “per favoritismo” e lui spostato in altro posto. Per Alitalia invece nessun favoritismo: “in data 29 agosto, il passeggero Duilio Paolino aveva acquistato un biglietto Genova-Roma-Genova, con integrazione per il posto comfort seat sia per il volo di andata (posto 1F) del 13 settembre, sia per il volo di ritorno (posto 2A) del 16 settembre. Un errore compiuto dal personale di scalo di Genova, che fornisce servizi di terra ad Alitalia, ha portato alla cancellazione dell’assegnazione del posto sul volo di ritorno”. Al suo posto si è seduto un passeggero proveniente da Bombay, non Laura Boldrini che non si è mai seduta sul posto incriminato: “Il cambio di posto subìto dal signor Paolino è stato causato da un inconveniente tecnico per cui Alitalia si è già scusata con il cliente, rimborsando il costo del servizio non usufruito”, si legge ancora nella nota. (Agg. Paolo Vites)
RISARCIMENTO ALITALIA
Alitalia ha risarcito con 15 euro l’imprenditore cuneese che pochi giorni fa era stato costretto a lasciare il posto sull’aereo in favore dell’ex presidente della Camera. Come ha denunciato lo stesso Duilio Paolino, la vittima della vicenda, l’arrabbiatura non era nei confronti della compagnia aerea, ne tanto meno verso la Boldrini, bensì nei confronti del gesto: togliere il posto ad un persona che l’ha pagato, per assegnarlo gratuitamente ad un’altra, solamente perché privilegiata, facente parte della casta: «evidentemente fa parte di una casta superiore – si lamenta quest’oggi Duilio, come riporta Il Giornale – che non può mescolarsi con i comuni mortali. Forse per questo devono avere trattamenti di favore. Io non ce l’ho con la Boldrini ma con il sistema Italia: è inutile lamentarsi e poi stare zitti. Io questa volta ho parlato».
LA VITTIMA NON E’ SODDISFATTA
Alitalia si è subito scusata per il disguido, e nel contempo ha inviato un rimborso di 15 euro all’imprenditore cuneese per il cambio posto effettuato. «Siamo certi che vorrà considerare l’accaduto – la comunicazione della compagnia di bandiera tricolore – come un episodio isolato e che avremo nuove opportunità di accoglierla a bordo per ristabilire la sua fiducia nei nostri servizi». Per niente soddisfatto il signor Paolino, che sottolinea nuovamente gli ingiustificati privilegi di cui gode la casta: «Io pago il biglietto, loro no e le assicuro che con tutti i viaggi che faccio per lavoro, dovrei essere io ad avere un trattamento di favore dalla compagnia aerea, non un politico che il biglietto neppure lo paga. Non dimentichiamoci che siamo noi ad eleggerli e anche a pagargli lo stipendio. Volo aereo compreso».