Monte Serra, dopo incendio via a bonifiche/ Video ultime notizie, l’esperto: “Rogo come un’eruzione vulcanica”

- Stella Dibenedetto

Monte Serra, la panchina degli innamorati resiste e vince la guerra con il fuoco: intatto un luogo magico mentre continua la caccia al piromane che avrebbe le ore contate.

incendio_monteserra_2018 Pisa, incendio Monte Serra

Il grave incendio che nei giorni scorsi ha devastato Monte Serra è finalmente sotto controllo. Non si registrano più focolai sull’intero perimetro che è stato colpito dalle fiamme, ma sul posto stanno operando squadre antincendi boschivi. I danni provocati dal fuoco tra Calci e Vicopisano sono enormi, tanto che è difficile anche capire come rimediare. «Da quello che abbiamo potuto capire, si è trattato di un incendio di chioma di tipo eruttivo. In questi roghi il fuoco transita sulle chiome con una violenza e un’estensione tali che, a distanza, sembra di essere di fronte a un vulcano attivo. Nel bosco si creano così moti convettivi violenti che traumatizzano le piante», ha spiegato a La Nazione il professor Giovanni Bovio, ordinario dell’Accademia italiana di scienze forestali e già docente di assestamento forestale dell’Università di Torino. Per riportare la zona al vecchio aspetto bisognerà spendere molto. «E, sicuramente, serviranno decine e decine di anni per recuperare un danno così grande», ha aggiunto l’esperto. (agg. di Silvana Palazzo)

PROSEGUE CACCIA AL PIROMANE

L’incendio sul monte Serra, nel Pisano, non è ancora del tutto domato. A distanza di giorni dal primo rogo di lunedì, infatti, due focolai si sono riaccesi nella serata di venerdì 28 settembre nella zona di Noce e nella zona di Caprona. Fin dal primissimo allarme i vigili del fuoco del comando di Pisa sono intervenuti adoperandosi per lo spegnimento dei due focolai, che si sono adoperati subito per lo spegnimento dei due focolai a riprova della grande attenzione diffusa dopo il grande rogo che ha bruciato 1200 ettari di bosco e provocato ingenti danni anche alle abitazioni. Come riportato da La Nazione, vanno avanti le indagini per cercare di assicurare alla giustizia i piromani responsabili dell’incendio anche con l’ausilio delle telecamere di videosorveglianza della zona. (agg. di Dario D’Angelo)

SALVA LA PANCHINA DEGLI INNAMORATI

La panchina degli innamorati, in cima al Monte Serra, ha vinto la sfida con il fuoco. Nonostante l’incendio che non è ancora del tutto spento sul quale stanno indagando le forze dell’ordine, il luogo che, per anni, è stato lo scenario perfette per proposte di matrimonio e fidanzamenti ufficiali, è ancora lì al suo posto. La cima del Monte Serra, resa anche più bella dalla presenza di quella che è famosa come “La panchina degli innamorati”, è sempre stata vista come un luogo sacro che nessuno ha mai profanato. Come scrive Il Tirreno, infatti, nel corso degli anni, tutti hanno rispettato un posto magico, amato dagli appassionati della montagna, da chi cercava lo scenario perfetto per una dichiarazione d’amore o da chi era alla ricerca della serenità e della felicità. Questo fino a pochi giorni fa quando un incendio doloso ha messo in pericolo la panchina che, però, è ancora lì, pronta ad accogliere ancora chi ha voglia di ammirare la bellezza del panorama. Una panchina che, da oggi, sarà non soltanto il simbolo degli innamorati, ma anche della resistenza dei Monti Pisani. Cliccate qui per vedere il video.

CACCIA AL PIROMANE: LE IMMAGINI LO INCASTRANO?

Gli investigatori non si fermano e continuano ad indagare per individuare il responsabile dell’incendio del Monte Serra. Secondo quanto scrive Il Tirreno, gli inquirenti starebbero vagliando le immagini delle telecamere del circuito di videosorveglianza di Calci. Nel mirino ci sarebbero le auto transitate nella fascia 20-22. Nelle immagini ci sarebbero numerose auto immortalate con la targa in vista. I carabinieri forestali, che con il nucleo investigativo dell’Arma stanno conducendo le indagini, stanno risalendo all’identità dei proprietari delle auto suddette. Individuare il colpevole dell’incendio che ha provocato danni da milioni di euro mettendo in pericolo lo scenario paesaggistico di uno dei luoghi più belli d’Italia non è affatto semplice. Gli inquirenti, però, non si fermano e vanno avanti.







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