L’omicidio della 33enne e madre della figlia di 4 anni, si è compiuto questa mattina nella zona industriale di un paese del basso vicentino. Il suo assassino è stato il marito 40enne di origini serbe, morto suicida dopo l’iniziale fuga. L’uomo si è tolto la vita usando la stessa pistola che in precedenza aveva usato per freddare con tre colpi la moglie. Ma cosa avrebbe scatenato la furia assassina? Quasi certamente l’odio era scatenato dall’impossibilità di accettare una separazione dopo un rapporto segnato dalla violenza. Non è un caso se oggi, come spiega VicenzaToday, si può tristemente parlare di una tragedia annunciata perché quell’odio rivolto alla moglie, nessuno era riuscito a fermare. Né la giustizia – nonostante la condanna nel 2017 per violenze aggravate, il divieto di avvicinamento alla donna, il carcere e i domiciliari dai quali era evaso lo scorso luglio – né la stessa Tanja che ha trovato la morte proprio a pochi metri dal luogo del lavoro. Quasi certamente la donna sarebbe caduta in una vera e propria trappola messa in atto dal suo stalker, poi trasformatosi in assassino. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LANZARIN “VITTIMA CHIESE AIUTO”
Ha ucciso la ex compagna colpendola con tre colpi di pistola, poi ha raggiunto la casa della suocera dove si trovava la figlioletta di 4 anni. Ha nascosto ad entrambe l’assurdo gesto, la salutato la piccola e si è allontanato a bordo dell’auto della donna, dandosi alla fuga lungo la A4 in direzione Venezia dove intorno alle 12.30 di oggi ha deciso di terminare la sua corsa sparandosi un colpo in bocca. Ricoverato dapprima in gravissime condizioni, alla fine il 40enne Zoran Lukijanovic non ce l’ha fatta. Termina così il dramma familiare iniziato questa mattina con l’uccisione della 33enne Tanja Dugalic a Lonigo, in provincia di Vicenza. Dopo l’assurda vicenda, come riporta Vicenzapiu.com, è intervenuta anche Manuela Lanzarin, assessore al sociale della Regione Veneto con delega alle politiche di prevenzione della violenza contro le donne, usando parole durissime. “Ancora una donna uccisa dal compagno, che risulta peraltro già noto alle forze dell’ordine e alla magistratura e sottoposto a misure restrittive per violenze contro la propria compagna”, ha esordito. La Lanzarin ha poi aggiunto: “Questa volta non possiamo imputare la tragedia al silenzio della donna, la vittima di violenza aveva chiesto aiuto e protezione. Tanto da far condannare il suo persecutore”. Quindi ha puntato il dito contro le misure cautelari rivelatesi insufficienti in questo caso specifico “o forse inadeguate”, auspicando al tempo stesso ad una riflessione sull’argomento. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
PRIMA DI SUICIDARSI HA SALUTATO LA FIGLIA DI 4 ANNI
Tragico omicidio a Lonigo dove una donna di 33 anni di nazionalità serba è stata uccisa dal marito, un connazionale, a colpi di pistola. La dinamica è quella tipica di una esecuzione. L’uomo stava accompagnando la moglie a lavoro, durante il viaggio è scoppiata l’ennesima lite. A quel punto – come riportato da Il Mattino – si sarebbe fermato per scendere dall’auto, avvicinarsi al lato passeggero e sparare tre colpi di pistola, due al petto e uno alla testa, alla donna con una pistola 7.65 semiautomatica. Poi ha gettato il cadavere a terra ed è scappato. La sua fuga è finita quando si è sparato in bocca, togliendosi la vita. Dopo l’omicidio e prima di scappare però l’uomo è andato a salutare la figlia di 4 anni. Ha raggiunto casa della suocera dove c’era la loro figlia, tacendo a entrambe l’uxoricidio. Poi ha raggiunto l’area di servizio di Arino (Venezia), dove si è sparato. (agg. di Silvana Palazzo)
SI È SPARATO SULL’A4
E’ terminata la fuga di Zoran Lukijanovic, il 40enne di origini serbe che stamattina ha ucciso a Vicenza la compagna, la 32enne Tamiya Dugalic. L’uomo era fuggito dopo il terribile assassinio, fino a che non è stato ritrovato da una pattuglia della polizia stradale nei pressi dell’area di servizio di Arino, provincia di Venezia, sull’autostrada A4. Quando le forze dell’ordine si stavano avvicinando per arrestarlo, l’uomo ha sparato due colpi in aria per poi rivolgere l’arma a se stesso e fare fuoco. Inizialmente era stato soccorso e portato d’urgenza in ospedale, ma poche ore dopo è morto a seguito delle ferite riportate, troppo gravi da guarire. Non è chiaro se l’epilogo fosse già scritto, se l’uomo si sarebbe comunque ucciso, o se semplicemente stava fuggendo e quando si è sentito braccato ha deciso di farla finita, fatto sta che si è chiusa l’ennesima pagina nera con protagonista, purtroppo, una donna innocente. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
AGGRESSORE IN FIN DI VITA
Epilogo tristissimo di una vicenda ancor più grave che vede un orrendo femminicidio perpetrato dopo anni, mesi di aggressioni e soprusi contro quella donna (ancora non è chiaro se sia la moglie o la compagna, ma poco cambia in questo caso): secondo quanto riportato poco fa dai colleghi veneti del Corriere della Sera, il serbo 40enne ricercato da tutta la mattina è stato ritrovato in gravi condizioni all’Autogrilli dell’A4 ad Arino di Dolo, in provincia di Venezia. Ora è ricoverato in gravissime condizioni al reparto di rianimazione dell’ospedale di Padova e pare che si sia sparato in preda al panico durante la fuga per l’omicidio che aveva appena compiuto; alcuni testimoni hanno spiegato di aver visto un’auto fermarsi nell’area di servizio di Arino di Dolo, braccato dalla polizia e pare si sia sparato in bocca per sfuggire al proprio destino. Ma Zoran Luivanovic è ancora vivo e subito ricoverato d’urgenza. (agg. di Niccolò Magnani)
IL 40ENNE ERA EVASO A LUGLIO DAI DOMICILIARI
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera dopo le prime informazioni filtrate dagli inquirenti, l’uomo in fuga dopo aver ucciso la moglie gli era stato notificato mesi fa il divieto di avvicinamento alla donna e alla sua abitazione, a Orgiano, dopo una lunga serie di sopruso, violenze e aggressioni. Secondo le stesse fonti, il killer sarebbe di origini serbe e si chiamerebbe Zoran Luivanovic: addirittura, sarebbe evaso lo scorso luglio dagli arresti domiciliari, misura disposta contro di lui proprio per le violenze compiute contro la moglie. Un femminicidio, perciò, in piena regola dopo che le aggressioni e gli atteggiamenti violenti contro la compagna lo aveva portato al provvedimento cautelativo. Non seguendolo, erano scattati gli arresti domiciliari che il serbo non ha però ottemperato e la storia, triste arriva fino a questa mattina quando con una pistola 7.65 semiautomatica ha ucciso quella donna disperata e perseguitata dalla furia assurda del compagno violento. (agg. di Niccolò Magnani)
CACCIA AL KILLER IN TUTTA LA PROVINCIA DI VICENZA
Tragedia familiare a Madonna di Lonigo (Vicenza) dove questa mattina, poco prima delle 8.30, una donna è stata uccisa per strada. Secondo le prime informazioni, il marito della donna l’avrebbe uccisa a colpi di pistola in via Campistorti e poi si sarebbe dato alla fuga. Ora è ricercato dalle forze dell’ordine. Stando a quanto riportato dal Gazzettino, diversi residenti che abitano vicino hanno udito i colpi d’arma da fuoco. Hanno visto un’auto fermarsi e una persona uscire da un lato cadendo in strada: era la vittima, colpita alla testa. A terra sarebbero stati trovati dei bossoli. Subito è stato dato l’allarme al 112, quindi sul posto sono arrivate le pattuglie dei carabinieri, che si sono messi subito alla ricerca dell’uomo, il quale potrebbe essere ancora in zona e soprattutto armato. I sanitari accorsi invece non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della donna. L’intera zona è presidiata dai militari.
LONIGO, UCCIDE LA MOGLIE A COLPI DI PISTOLA E FUGGE
Tre colpi di arma da fuoco, poi un’automobile che sfreccia lasciando via un cadavere sull’asfalto. È quello di una 33enne straniera, di origine serba. Ci sarebbero pochi dubbi sull’identità del killer che stamattina ha ucciso una donna a Madonna di Lonigo. In base alle testimonianze raccolte da molti cittadini che a quell’ora stavano uscendo da casa per recarsi a lavoro, l’assassino sarebbe il compagno della vittima che, colpo verosimilmente da un raptus improvviso, ha sparato alla donna da distanza ravvicinata, scaricandola poi sul ciglio della strada e ripartendo di gran carriera. Sono poche le informazioni sul terribile episodio, avvenuto in una zona residenziale a ridosso dell’aperta campagna. Dell’uomo non si conoscono né movimento né intenzioni. Risulta ricercato dalle forze dell’ordine attraverso posti di blocco e avvisi inoltrati a Lonigo e nel circondario. L’omicida potrebbe portare ancora con sé l’arma usata per compiere l’omicidio, e – come riportato da L’Eco Vicentino – si teme un ulteriore gesto di disperazione.