AVVELENATO DALLA MOGLIE IN OSPEDALE: L’UOMO NON CI CREDE/ Video, “non scherziamo: lei mi ama”

- Dario D'Angelo

Domenico Dogliani, avvelenato dalla moglie in ospedale: l'uomo incredulo,  "non scherziamo, lei mi ama". Eppure le immagini sembrano incastrarla, video.

abruzzo Letto d'ospedale, immagine di repertorio (Pixabay, 2019)

Domenico Dogliani, l’uomo di 55 anni che secondo la Procura di Asti sarebbe stato avvelenato dalla moglie mentre si trovava in ospedale per curare una brutta polmonite, non crede al fatto che la donna, la 49enne Laura Davico, abbia potuto fargli ingerire dei farmaci nocivi per la sua salute. Lo ha ripetuto con forza ai medici e all’avvocato Gioacchino Berrino, legale della donna:”Schersuma nén, non scherziamo – dice in piemontese – non è vero. Mia moglie mi vuole bene. Siamo sposati da una vita”. Una convinzione talmente forte che l’uomo, nonostante la donna sia finita in manette, non ha voluto neanche nominare un legale di parte, per quanto secondo la legge sia lui la vittima. Come riportato da La Repubblica, la coppia vive a Bra e viene descritta come molto affiatata: sposati da almeno vent’anni, hanno due figli, di 19 e 20 anni. Eppure i filmati delle telecamere che i Nas di Alessandria hanno installato nell’ultima stanza di ospedale dove l’uomo è stato ricoverato, all’ospedale di Bra, mostrano chiaramente la donna armeggiare con il vassoio del pranzo del marito e sciogliere nell’acqua e nel purè diverse pillole. “Non volevo ucciderlo, lo stavo curando meglio dei medici perché avevo paura che in ospedale non facessero abbastanza”, la versione della donna.

UOMO AVVELENATO DALLA MOGLIE NON CI CREDE, “NON SCHERZIAMO”

Eppure la versione di Laura Davico non ha convinto il gip, che ha convalidato l’arresto della donna finita in manette ancora prima che il marito Domenico Dogliani fosse dimesso dall’ospedale il 31 dicembre. Come riportato da La Repubblica, dopo essere stato male ad ottobre, l’uomo era stato in coma per tre settimane, nelle quali la donna gli aveva fatto visita tutti i giorni. A dicembre era tornato a Bra, ma le ultime analisi del sangue avevano fatto emergere chiaramente come il suo miglioramento procedesse troppo a rilento. Il motivo? Nel suo sangue sono state trovate tracce di antiglicemici e anticoagulanti, sostanze tossiche compatibili con il topicida, che a lungo andare avrebbero potuto ucciderlo. “Mangiane ancora un po’ che ti fa bene”, diceva la donna al marito sforzandolo a finire il vassoio. Evidentemente così non era: eppure l’uomo non può credere alla malafede della donna, “Schersuma nén”…

IL VIDEO CHE INCASTRA LA DONNA







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