Ci sono ancora molti aspetti oscuri sull’omicidio di Pietro Ferrera, ucciso da moglie e figli a Palermo. Siamo di fronte ad un caso di follia collettiva o davvero Salvatrice Spataro è stata vittima di soprusi al punto tale da decidere di vendicarsi con i figli Vittorio e Mario Ferrera? Ore prima dell’omicidio i due fratelli erano stati in caserma per informarsi su come comportarsi in caso di maltrattamenti. Di certo c’è quanto emerso dai primi esami effettuati sul cadavere: sono state circa 50 le coltellate inflitte all’uomo quel 14 dicembre, ma non è ancora chiaro se stesse dormendo – e quindi se l’omicidio è premeditato – o no. Nel frattempo emergono retroscena agghiaccianti dall’interrogatorio in carcere a cui è stata sottoposta la moglie della vittima. «Mi costrinse a fare sesso i trans», ha dichiarato la donna, secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia. Ma l’ipotesi della legittima difesa non sembra reggere, infatti gli investigatori continuano a indagare. Chi conosceva Pietro Ferrera si è detto stupito di quanto accaduto a La Vita in Diretta: «Avevano un bellissimo rapporto, siamo rimasti tutti di stucco». (agg. di Silvana Palazzo)
UCCISO NEL SONNO DA MOGLIE E FIGLI
Pietro Ferrera è stato ucciso nel sonno con venti coltellate sferrate dalla moglie e dai suoi due figli. E’ morto così un 45enne di Palermo in uno degli episodi di violenza familiare tra i più cupi e ancora irrisolti avvenuti negli ultimi mesi. E’ accaduto lo scorso 15 dicembre, e del caso tornerà a parlarne oggi la trasmissione La Vita in Diretta nel tentativo di fare chiarezza sul caso. Perchè nonostante la confessione, gli investigatori hanno ancora molteplici dubbi su quanto realmente accaduto in quella abitazione a scapito del capofamiglia. E’ pur vero che la scena che i poliziotti si sono ritrovati di fronte una volta giunti sul posto non lascerebbe grandi dubbi. Una cosa è certa: si è trattato di un omicidio a più mani anche se inizialmente la moglie, Salvatrice Spataro di 45 anni, quando ha allertato i soccorsi in un primo momento si era addossate tutte le colpe: “Venite subito, ho colpito con diverse coltellate mio marito mentre dormiva, accanto a me c’è mio figlio, è tutto insanguinato”, aveva detto all’operatore del 118. Cosa è però accaduto esattamente in quei concitati momenti in cui l’uomo veniva ucciso proprio mentre dormiva resta ad oggi un mistero.
LA VERSIONE DEI TRE
Perchè Pietro Ferrera fu ucciso quel giorno di dicembre dello scorso anno, mentre dormiva nella sua abitazione alla periferia di Palermo? Secondo quanto emerso dai vicini, in famiglia si litigava spesso. Ad uccidere l’uomo però, non sarebbe stata solo la moglie 45enne ma anche i figli di 21 e 20 anni, Vittorio e Mario, i quali al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine avevano ancora i coltelli in tasca. Proprio la moglie ed i due ragazzi agli inquirenti, come rammenta Il Messaggero, avevano raccontato le violenze del capofamiglia. Ferrara, nonostante la sua giovane età era un ex militare già in pensione con nessuna denuncia alle spalle. La polizia in un primo momento ha parlato di “follia omicida” ma le cose potrebbero essere andate diversamente. Pare infatti che la donna volesse denunciarlo a causa delle continue violenze e che proprio la notte in cui è poi stato ucciso, Pietro avesse voluto avere un rapporto sessuale con la moglie che, esasperata dalle continue richieste l’avrebbe poi colpito a coltellate dietro la schiena approfittando di un suo momento di distrazione. Dopo il primo colpo l’uomo avrebbe tentato di reagire ma a quel punto sarebbero intervenuti anche i figli che lo avrebbero finito a coltellate. I tre agli inquirenti hanno anche rivelato i continui soprusi che da anni andavano avanti in casa.