Sabrina, amica di Sara Nanni, la madre della piccola di 22 mesi picchiata dal compagno, in collegamento a Pomeriggio 5 oggi ha aggiunto nuovi particolari in merito a quanto accaduto a Genzano. La donna era insieme a Sara quando ha scoperto il pestaggio da parte dell’uomo. Secondo l’amica, da qualche tempo avrebbe notato un cambiamento nella bambina: “è sempre stata vivace ed attiva ma ultimamente l’ho vista diversa, triste, non era più vivace, non la riconoscevo”. La donna aveva notato anche la mancanza di capelli, giustificati dalla madre con lo stress in seguito al cambio di casa. “Lei mi diceva sempre che andava tutto bene, non potevo immaginare tutto questo…”. Quindi ha ripercorso quanto accaduto il giorno delle violenze alla bimba: “Sembrava morta, era cianotica, non respirava più”. Insieme alla piccola si precipitano verso l’ospedale: “Ero sotto choc, non sapevo che fare!”. “Ho chiamato la Croce Rossa, l’ho chiamata due volte, forse mi hanno scambiata per una pazza ma il 118 non è venuto e mi ha detto che dovevo andare all’ospedale nuovo”. Quindi ha raccontato di essersi recata all’ospedale di Genzano, ormai chiuso, ma qui dopo aver perso la testa avrebbero allertato la polizia giunta dopo pochi minuti. Solo a quel punto gli agenti hanno accompagnato la mamma e la piccola in ospedale dove sono state scoperte le violenze. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
L’AMICA “AVEVA LA PELLE VIOLA”
Continua a far discutere il cambio repentino di versione fornito dalla mamma Sara sul compagno che ha picchiato la sua bimba di appena 22 mesi. Sara Nanni ora risiede in una struttura protetta. Nel frattempo, alla trasmissione Pomeriggio 5 ieri sono giunte le testimonianze di alcuni vicini di casa. “La sera dell’aggressione alla bimba non abbiamo sentito niente di particolare, solo la tv accesa ad alto volume, non ci siamo accorti di niente”, ha spiegato una donna. “Qualche volta sentivamo delle urla, e sentivamo anche le bimbe piangere, ma pensavamo fossero normali capricci tipici dei bambini, non potevamo certo immaginare niente del genere”, tra le altre testimonianze. Sempre ai microfoni del programma di Barbara d’Urso, a prendere la parola era stata anche un’altra conoscente della mamma della bimba: “La cosa strana è che Sara non usciva mai con le bimbe, perché non le portava mai fuori di casa? Forse voleva nascondere segni di violenza?”, si è domandata. A parlare anche un’amica, la prima che ha accompagnato Sara sul luogo della violenza: “Ha chiesto aiuto a me, la bimba aveva la pelle viola e lei ripeteva: “È morta, me l’ha ammazzata””. La stessa donna oggi ha deciso di metterci la faccia e di intervenire alla trasmissione di Canale 5. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
SCIOLTA LA PROGNOSI DELLA PICCOLA MALMENATA
Arriva una buona notizia per quanto riguarda la bimba di 22 mesi di Genzano, picchiata in maniera brutale dal compagno della madre. Come riferito dai principali quotidiani in questi minuti, l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma ha sciolto la prognosi della piccola, che ricordiamo, si trova ricoverata presso il reparto di rianimazione del nosocomio capitolino dal mercoledì della scorsa settimana. La bimba era arrivata in gravissime condizioni nella notte fra il 13 e il 14 febbraio presso il pronto soccorso di Ariccia, portata dalla mamma Sara. I medici, accortisi immediatamente della gravità della situazione, viste le ecchimosi alla testa, nonché le ferite e i morsi sul viso, hanno disposto il trasferimento presso l’ospedale romano, ben più attrezzato per casi di questo tipo. A commettere tale atroce reato, Federico Zeoli, il 25enne compagno della mamma della piccola Alice, in carcere a Rebibbia con l’accusa di tentato omicidio.
GENZANO, BIMBA DI 22 MESI FUORI PERICOLO
Ad ammettere il pestaggio era stata Sara, la ragazza di 23 anni madre della bimba, incalzata dalle domande degli inquirenti. Zaoli aveva pestato Alice semplicemente perché piangeva troppo e lo stava disturbando, e lui ha quindi iniziato a malmenarla, ferendola in maniera gravissima. La bimba è rimasta fino ad oggi in terapia intensiva, ed ora, sciolta la prognosi, è stata trasferita in un reparto di degenza ordinaria: «Le condizioni di salute sono stabili – fanno sapere dall’ospedale romano – proseguono le cure del caso e l’osservazione clinica dello stato generale e neurologico». Oltre alle cure stanno proseguendo anche le indagini, con gli inquirenti che non credono che Zeoli abbia avuto un raptus di follia, come sostenuto più volte dallo stesso, ma che il suo comportamento violento sia stato invece reiterato nel tempo, tenendo conto dei numerosi segni trovati sul corpo della piccola. A riguardo verrà a breve ascoltata in un ambiente protetto la sorellina più grande di Alice, proprio per capire se vi siano stati altri episodi di maltrattamento.