Nel presentarsi alla famiglia della povera ragazza stuprata e schiavizzata per oltre 20 anni, lo spregevole figuro (R.R.) ha fatto credere di essere coperto da amicizie e influenze importanti: nell’apice del suo “potere-ricatto” l’uomo avrebbe anche detto di essere un potentissimo massone «se mi denunciate io vi rovino». Giudici, magistrati, polizia, preti e vescovi, nessuno l’avrebbe creduta e l’avrebbe solo considerata come pazza e ingrata: erano ovviamente tutte bugie ma la ragazza, per troppi anni, ci ha creduto rimanendo soggiogata a quell’essere davvero indegno. Quando poi la donna, per una volta, ha creduto di non essere più sola contro quel male allora è riuscito a raccontare svuotando un “vaso di Pandora” difficilmente sopportabile da qualsiasi persona. (agg. di Niccolò Magnani)
L’INVIATO DI STORIE ITALIANE MINACCIATO
Agghiacciante la vicenda di una ragazza di Gioia Tauro che è stata schiavizzata e violentata per venti anni, senza che nessuno se ne accorgesse. In provincia di Reggio Calabria un nuovo caso di abusi, sevizie e degrado, ma nessuno, in due decadi, si è mai accorto di nulla, nemmeno del fatto che la vittima sia stata costretta ad un aborto clandestino dopo essere rimasta incinta di uno dei suoi due aguzzini. In paese sono giunte le telecamere di Storie Italiane, programma di Rai Uno, ma i residenti non sembrano aver voglia di parlare: «Non sappiamo nulla – dicono – non sappiamo niente mi spiace, nel 2019 ancora si sentono queste cose, che vigliaccate». Lo stesso programma della tv pubblica è stato minacciato: «Siete lì da ieri pomeriggio – le parole di Eleonora Daniele, la conduttrice, rivolte ai propri giornalisti – e quasi tutti quelli che avete incontrato vi hanno detto “lasciate perdere, lasciate stare”». Conferma l’inviato: «Ci hanno suggerito di lasciar perdere perché questa storia è una vicenda iniziata e finita, un invito ad andare via». Le forze dell’ordine stanno indagando più a fondo per cercare di comprendere meglio quest’assurda vicenda e soprattutto come mai nessuno, in 20 anni, si sia accorto di nulla. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
L’INDEGNA STORIA DI VIOLENZA
E’ una storia di inaudita violenza quella che ci giunge da Gioia Tauro, nota cittadina in provincia di Reggio Calabria, dove una donna di 40 anni è stata sottoposta praticamente a schiavitù e nel contempo violentata sia psicologicamente che sessualmente per più di 20 anni. La mente malata di questo atto criminoso è un anziano di 70 anni, che quando ha conosciuto la giovane, nel 1998, non ne aveva nemmeno 50. I due si erano incontrati forse casualmente in un centro per anziani e l’uomo aveva avvicinato la ragazza, all’epoca con problemi di anoressia, mostrandosi particolarmente umano e guadagnandosi la fiducia della stessa. Da quel momento, non si sa se istintivamente o mettendo in pratica un piano diabolico, quell’uomo, che si era finto un sociologo, è entrato sempre più nella vita della sua giovane vittima, millantando anche conoscenze ad alto livello fra politici, forze dell’ordine, clero e magistratura. Nel contempo aveva ottenuto la fiducia della famiglia, elargendo somme di denaro. A poco a poco la donna, già emotivamente fragile, è divenuta succube totalmente del suo aguzzino e del suo complice di anni 55 (all’epoca dei fatti poco più che trent’enne). Dalle indagini è emerso che i due, oltre alle innumerevoli violenze perpetuate verso la loro vittima, avevano pedinato più volte la donna fino alla sua abitazione, minacciandola di morte, controllandone ogni suo spostamento e provocando in lei uno stato gravissimo di ansia e paura. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GIOIA TAURO, RAGAZZA SCHIAVIZZATA
L’hanno ridotta in schiavitù e violentata per vent’anni, facendole credere di avere coperture istituzionali e contatti con le forze dell’ordine e il clero. Ma l’incubo di questa donna è finito: due uomini sono stati arrestati a Gioia Tauro. Stanca di subire quegli abusi, aveva deciso di dire basta. Ha cominciato a parlare, le indagini hanno trovato riscontri. E quando lei ha capito di non essere sola, ha cominciato a fornire dettagli, a fare nomi. Ha ripercorso la sua vita da schiava con un racconto dettagliato e lucido, grazie al quale gli investigatori hanno raccolto elementi sufficienti per accusare il suo aguzzino di riduzione in schiavitù. Il giudice distrettuale ha quindi ordinato l’arresto di un 70enne di Cittanova, paese della Piana di Gioia Tauro, e del suo complice, un 55enne del vicino centro di Polistena. Lo aiutava a perseguitare la donna. L’aguzzino, come riportato da Repubblica, si era avvicinato alla donna quando lei aveva poco più di 20 anni. Si conobbero casualmente nel 1998 in un centro anziani. Lì la puntò.
VIOLENTATA E RIDOTTA IN SCHIAVITÙ PER 20 ANNI
La ragazza era una preda perfetta: proveniva da una famiglia semplice, era affetta da anoressia e costretta a barcamenarsi tra mille difficoltà. Lui le sì presentò come sociologo, in grado di curarla e aiutarla. La supportava con piccole somme di denaro, facendosi benvolere anche dalla famiglia di lei. Poi sono cominciati abusi e violenze. Per anni l’ha costretta a soddisfare i suoi desideri. È rimasta incinta, ma lui l’ha costretta ad un aborto clandestino molto rischioso. Era rimasta in silenzio perché tutti sapevano che lui aveva aiutato la famiglia e poi millantava contatti con istituzioni e forze dell’ordine. Le diceva che nessuno le avrebbe creduto, quindi per venti anni ha sopportato in silenzio. Nel 2017 però ha deciso di dire basta. Così è cominciata la persecuzione. Era pedinata, tempestata di messaggi e chiamate, e c’era quel complice che la controllava perennemente. La svolta qualche mese fa: erano arrivati diversi esposti anonimi contro di lei, accusata di custodire droga e svolgere diverse attività illecite all’interno della propria casa. Quando gli agenti del commissariato di Gioia Tauro sono andati a casa sua con un decreto di perquisizione, lei ha cominciato a parlare.