Imane Fadil, morta la teste del caso Ruby/ “Era molto sospettosa negli ultimi tempi”

- Carmine Massimo Balsamo

E’ morta Imane Fadil, 34enne ex modella marocchina, teste nel processo Ruby: è stata avvelenata?

Imane Fadil Imane Fadil

Proseguono le indagini in merito a Imane Fadil, la 34enne ex modella marocchina, morta per cause poco chiare e considerata una testimone chiave nel processo Ruby Ter. Secondo quanto sostenuto dalla stessa Ruby, intervistato dai microfoni dell’agenzia Ansa, la vittima era “molto sospettosa” ed in particolare in questo ultimo anno. Pare che la ragazza temesse di essere “controllata”, e continuava a spiegare che aveva ancora “molte cose da dire” sul famoso caso delle serate alla villa di Arcore di Silvio Berlusconi. La ragazza era stata ricoverata a febbraio per una gravissima disfunzione del midollo osseo, che non produceva più globluli rossi, bianchi e le piastrine. I medici della Humanitas di Rozzano pensavano inizialmente ad un tumore, patologia poi esclusa. Ora sarà l’autopsia a fare maggiore chiarezza sulle cause della morte, ma secondo l’agenzia Ansa, che ha potuto visionare gli esami tossicologici prima del sequestro da parte della procura, Imane sarebbe stata avvelenata con sostanze ritenute radioattive. La cosa certa è che gli inquirenti stanno indagando per omicidio volontario, eventualmente a seguito di numerosi indizi che spingono in tale direzione. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

IMANE FADIL, MORTA IL TESTE DEL CASO RUBY

Silvio Berlusconi dice la sua sulla morte di Imane Fadel, la teste del processo Ruby Ter che vede imputato il Cavaliere e a detta dei pm potrebbe essere morta per avvelenamento. L’ex presidente del Consiglio, interpellato dai cronisti a margine di un comizio elettorale in quel di Melfi, dove il leader di Forza Italia è impegnato a tirare la voltata al candicato governatore della Basilicata del centrodestra, Vito Bardi, ha risposto:”Spiace che muoia sempre qualcuno di giovane. Non ho mai conosciuto questa persona e non le ho mai parlato. Quello che ho letto delle sue dichiarazioni mi ha fatto sempre pensare che fossero tutte cose inventate e assurde”. Su Imane ha parlato anche Emilio Fede, sentito da “Il Fatto Quotidiano”: “La conoscevo, le volevo bene. Era una brava ragazza con dei problemi economici, la sua famiglia era povera. Un paio di volte le ho pagato il taxi da piazzale Loreto (a Milano, ndr) a casa, mi auguro con tutto il cuore che si chiarisca la vicenda”. (agg. di Dario D’angelo)

TUTTI I DUBBI

E’ giallo attorno alla morte di Imane Fadil, la 34enne ex modella coinvolta nel processo Ruby Ter che vede fra gli imputati anche l’ex presidente del consiglio, Silvio Berlusconi. Le ultime indiscrezioni non confermate dalla procura, parlano di avvelenamento da sostanze radioattive. Una tesi che sarebbe stata sostenuta anche dalla stessa vittima, che poche settimane fa aveva confessato al suo avvocato di essere stata avvelenata. Le due domande a questo punto sorgono spontanee: chi ha avvelenato Imane, e soprattutto, perchè? Vi sarebbe qualche collegamento con il processo di cui sopra? La procura sta indagando e qualcosa in più si capirà dall’autopsia attesa nei prossimi giorni. Molti quelli convinti che la modella magrebina sia stata avvelenata con una sostanza estremamente tossica, che quando assorbita causa la morte nel giro di pochi giorni o alcune settimane. Repubblica parla di elementi di cobalto e di altre due sostanze, avanzando anche l’ipotesi di una pista russa dietro la morte di Imane. Al momento del ricovero la ragazza marocchina presentava dolori all’addome e allo stomaco, e ventre gonfio, i sintomi tipici di un avvelenamento. La ragazza è morta nel giro di un mese a causa del “progressivo cedimento di tutti gli organi”, come spiegato da Tiziana Siciliano, il procuratore aggiunto di Milano che sta seguendo il caso. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

IMANE FADIL, MORTA PER SOSTANZE RADIOATTIVE

Imane Fadil è morta a seguito di un mix di sostanze radioattive. E’ questo quanto emerso dagli esami tossicologi eseguiti il 26 febbraio scorso presso un centro specializzato di Pavia, disposti dai medici della clinica Humanitas di Rozzano, dove la modella era ricoverata. Imane era considerata una testimone chiave nel processo Ruby Ter contro l’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi, in merito alle famose cene di Arcore, ed è morta il primo marzo scorso. A dare la notizia circa le cause della morte di Imane è stata l’agenzia Ansa (che esclude comunque un avvelenamento da Polonio), anche se fonti della procura di Milano, come riferisce l’edizione online di Repubblica, non avrebbero per ora confermato la questione delle sostanze radioattive. L’agenzia Agi, spiega invece che la ragazza sarebbe stata esposta ad una dose letale di sostante che non si trovano in commercio, una contaminazione assolutamente non accidentale. Insomma, il forte sospetto è che la modella testimone sia stata avvelenata di proposito, ed ora starà agli inquirenti capire il perché di tale gesto e se vi sia qualche collegamento con il processo contro l’ex premier. La procura ha disposto l’autopsia sul corpo della 34enne, da cui si avrà la conferma o meno dell’avvelenamento volontario. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

IMANE FADIL MORTA AVVELENATA

Imane Fadil è stata avvelenata? E’ questo il quesito che si pongono gli inquirenti della Procura di Milano che hanno aperto un’inchiesta dopo la morte della 34enne, teste chiave nel processo Ruby. Di lei ha fornito un ricordo non propriamente generoso Lele Mora, l’ex talent scout dei vip coinvolto come lei nel processo che vede imputato Silvio Berlusconi. Come riferito da Il Messaggero, Lele Mora ha dichiarato:”Ricordo una ragazza triste, che doveva avere avuto un sacco di problemi, cercava una strada per il successo, ma era davvero insignificante e non ebbe nessuna fortuna”. Mora aggiunge:”Fui io a portarla ad una delle cene di Arcore. Una sera che il presidente mi chiamò e mi invitò, non volevo andare da solo e contattai quella povera ragazza che avevo conosciuto conosciuto poco tempo prima tramite un dj marocchino, credo che ci tornò solo un’altra volta ed escludo sia rimasta mai sola anche per un secondo con Berlusconi”. Mora ha detto di non vedere la ragazza dai tempi del processo:”Non posso che essere molto dispiaciuto e rammaricato per la sua fine ma non potrei dare nessuna spiegazione su quel che le è accaduto, non ne ho più sentito parlare”. Secondo il noto agente, è improbabile che Imane Fadil fosse in possesso di materiale compromettente nei confronti di Silvio Berlusconi:”Lei è stata ad Arcore solo due volte e io, che sono stato ospite del presidente dal 1985 al 2011, posso ribadire che in tanti anni non ho mai visto foto o altro di compromettente relativo a quelle serate”. (agg. di Dario D’angelo)

IMANE FADIL MORTA AVVELENATA?

Teste chiave nel processo Ruby contro Silvio Berlusconi, la modella Imane Fadil è morta due settimane fa all’ospedale Humanitas. Come vi abbiamo raccontato, la Procura di Milano indaga per omicidio, con la 34enne che aveva confidato sia all’avvocato che al fratello di temere di essere stata avvelenata. Repubblica sottolinea che gli inquirenti dovranno sentire anche i medici che non sono riusciti a salvarla, sottolineando che nelle settimane in cui la modella era ricoverata l’ospedale non ha comunicato nulla alla magistratura, sebbene non sono state individuate le cause della morte e non ci sia una diagnosi certa sul decesso. Michele Santoro ha pubblicato sul suo sito un’intervista che la Fadil rilasciò a Francesca Fagnani, in cui la teste spiegava di aver ricevuto pressioni perché incontrasse, a processo in corso, l’ex presidente del Consiglio. Attesi aggiornamenti nelle prossime ore, inquirenti al lavoro per fare luce sul mistero. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

MORTE AMINE FADIL, UN MISTERO

Caso Ruby, morta la testimone Imane Fadil: la marocchina di 34 anni era ricoverata da un mese all’ospedale Humanitas di Milano, la Procura ha aperto un’indagine per omicidio. Come riportano i colleghi de Il Fatto Quotidiano, la Fadil era una delle testimoni chiave del processo che vede tra gli imputati l’ex premier Silvio Berlusconi e a gennaio aveva chiesto di costituirsi parte civile. E gli inquirenti vogliono fare luce sul misterioso decesso: prima di morire, la modella ha affermato a avvocati e familiari di essere stata avvelenata. Ricoverata dal 29 gennaio 2019 nella struttura ospedaliera meneghina, la giovane è morta lo scorso 1 marzo ma la notizia è stata resa pubblica solo nelle scorse ore dal procuratore capo di Milano Francesco Greco.

AMINE FADIL E’ MORTA, TESTIMONE CHIAVE DEL PROCESSO RUBY TER

Imane Fadil aveva a più riprese detto di temere di essere stata avvelenata e il procuratore capo Greco ha parlato di «diverse anomalie nella cartella clinica». E’ stato disposto l’esame autoptico, «dovrebbe essere seguito a breve»: «Sono in corso gli accertamenti sui campioni di sangue prelevati durante il ricovero non si può escludere nessuna pista visto che dalla cartella clinica non emerge nessuna malattia specifica». Prosegue Greco, come riporta Il Fatto Quotidiano: «Fadil durante il ricovero ha telefonato ad alcune persone, il fratello e l’avvocato, sostenendo di essere stata avvelenata. Stiamo sentendo i testimoni, verranno sentiti anche i medici dell’Humanitas, e abbiamo disposto l’acquisizione dei suoi oggetti personali», a partire dal libro che la modella trentaquattrenne stava scrivendo, la cui bozza è stata sequestrata.





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