Continua ad essere un mistero la morte di Umberto Ranieri, l’artista romano ucciso domenica 17 marzo dopo aver ricevuto un pugno ed essere caduto malamente a terra. Ricoverato, era deceduto poche ore dopo a seguito delle gravi ferite riportate. Peccato però che in questo mese circa che è passato dall’assassinio, non sia ancora stato trovato il colpevole: si solo che a sferrare il pugno sarebbe stato un ragazzo, ma per il resto si brancola nel buio. Il padre della vittima, Filomeno, e la cugina Paola, sono stati ospiti presso la trasmissione “Chi l’ha Visto?”, rivolgendo un appello a chiunque abbia visto qualcosa: «Mio figlio è stato massacrato senza motivo – le parole del genitore – chiedo a chiunque abbia visto qualcosa di parlare, mi sembra strano che in una piazza così grande e così popolata (la morte in Largo Preneste ndr) nessuno abbia visto nulla. Forse la gente ha paura di parlare, ma qualsiasi indizio è importante, basta una telefonata». Secondo Filomeno Ranieri, c’è il rischio che quanto accaduto al figlio possa capitare ad altri: «Magari qualcuno potrebbe rifarlo, voglio scoprire la verità: ci hanno distrutto la vita, non so come faremo ad andare avanti».
UMBERTO RANIERI, CHI HA UCCISO L’ARTISTA ROMANO?
Simile l’appello di Paola, la cugina dell’artista: «Ci aspettiamo che qualcuno parli, in particolare la persona che ha chiamato il 118: ci servono delle indicazioni più precise per risalire al responsabile o ai responsabili». La parente ipotizza anche il motivo per cui Umberto è stato ammazzato: «Lui raccoglieva spesso le bottiglie lasciate in giro e le metteva nella pattumiera, teneva all’ordine e alla pulizia dell’ambiente, e forse deve aver dato fastidio a qualcuno questa cosa. Aspettiamo una testimonianza – aggiunge – era una piazza molto frequentata, un capolinea di un tram». Umberto era un artista multimediale, avrebbe dovuto partecipare ad una mostra in questi giorni a Roma, e per l’occasione i suoi amici hanno organizzato delle proiezioni dei suoi lavori per rendergli onore. La speranza è che qualcuno possa rispondere il prima possibile agli appelli di “Chi l’ha Visto?”.