Scossa di terremoto in provincia di Lucca, oggi 25 gennaio 2013 – Paura nella Garfagnana, territorio della Toscana in provincia di Lucca, ma paura un po’ in tutto il centro nord dell’Italia. La scossa di oggi pomeriggio, avvertita intorno alle ore 15 e 50, si è infatti sentita da Milano a Bologna e nel levante ligure. A Milano si è sentita in modo distinto tanti che diverse persone impaurite hanno chiamato i vigili del fuoco per sapere cosa stesse succedendo. Si è sentita in modo distinto anche a Firenze dove una lezione all’università dell’ex ministro Fornero è stata interrotta. Immediato il tam tam sui social network. La terra è tornata a tremare, nemmeno il tempo di avvertire la scossa e sui social network già inizia il tam tam di notizie. C’è chi è alla ricerca di informazioni o chi, semplicemente, scrive di averlo sentito perfettamente.
Su facebook si leggono questi commenti lasciati sulle bacheche:”altra bella scossa…”, “anche a Mirandola si è sentita”,”anche Firenze ha tremato”.
Da twitter c’è chi ha twittato “Leggo del terremoto a Pisa, Milano, Bologna…cioè ma..proprio do coglio coglio”. E l’ironia si spreca: “stanno dicendo che a Milano ci siano state delle scosse di terremoto, ma state bene? E poi dal “triste mietitore” arriva la richiesta:”Ripeto le solite raccomandazioni in caso di terremoto: correte a scrivere su Twitter. Oppure “Avevo appena disinstallato l’app di INGVterremoti, toccherà reinstallarla”.
Ma c’è anche chi non l’ha sentito il terremoto. E sono in molti. “Terremoto anche a Milano? Io ovviamente non ho sentito nulla”. “Non l’ho sentito, meglio così”. “Che paura! Meno male, ero in macchina e non l’ho avvertito”. E dal suo profilo Vittorio Feltri si è affrettato a twittare:”ci mancava solo il terremoto”.
Ilsussidiario.net ha poi sentito telefonicamente il responsabile al momento della scossa della sala operativa dell’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Ci è stato confermata la linea che l’istituto segue da sempre, quella di evitare di fare possibili previsioni dei terremoti perché questo non è scientificamente possibile, ma di provvedere a far sì che le abitazioni siano costruite con sistemi antisismici, e controllare lo stato delle abitazioni già costruite, fare cioè una prevenzione seria e consapevole. Per quanto riguarda la situazione futura, ci è stato detto che “A seguito di un terremoto come questo ci sono una serie di scosse di assestamento. Noi non siamo veggenti. Stiamo osservando le repliche e staremo a vedere”.
Il responsabile della sala operativa ha poi detto ancora: “Non voglio dare un messaggio rassicurante. Dai terremoti ci si difende costruendo bene, assicurandosi che le case dove si vive siano robuste. Questo non è un terremoto particolarmente grande, ma è stato sentito distintamente”.