Un terremoto di magnitudo pari a 2 gradi della Scala Richter è stato registrato poco fa dall’Ingv in provincia di Catania (Sicilia), nell’area dell’Etna che è già ben nota per la sua elevata attività sismica. La scossa è stata avvertita nei pressi dei comuni (presenti in un raggio di dieci chilometri dall’epicentro) di Aci Bonaccorsi (Ct), Aci Catena (Ct), Acireale (Ct), Aci Sant’antonio (Ct), Giarre (Ct), Milo (Ct), Pedara (Ct), San Giovanni La Punta (Ct), San Gregorio Di Catania (Ct), Sant’Alfio (Ct), Santa Venerina (Ct), Trecastagni (Ct), Tremestieri Etneo (Ct), Valverde (Ct), Viagrande (Ct) e Zafferana Etnea (Ct), mentre tra i 10 e i 20 chilometri di distanza sono presenti quelli di Aci Castello (Ct), Belpasso (Ct), Calatabiano (Ct), Camporotondo Etneo (Ct), Fiumefreddo Di Sicilia (Ct), Gravina Di Catania (Ct), Linguaglossa (Ct), Mascali (Ct), Mascalucia (Ct), Misterbianco (Ct), Nicolosi (Ct), Piedimonte Etneo (Ct), Riposto (Ct), San Pietro Clarenza (Ct), Sant’Agata Li Battiati (Ct) e Ragalna (Ct).
Trema ancora la terra in provincia di Perugia (Umbria), dove l’Ingv continua a registrare numerose scosse di lieve intensità. Da questa mattina, infatti, tra i comuni di Gubbio e Pietralunga si sono verificati almeno una decina di terremoti ma tutti di magnitudo inferiore ai 2 gradi della Scala Richter, la cosiddetta soglia di avvertibilità. L’evento sismico più recente, di magnitudo 1.2, è delle ore 16.45 con epicentro tra Gubbio e Cantiano. L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha fatto recentemente sapere che nel 2013 sono stati localizzati ben 21369 terremoti, un numero superiore a quello degli ultimi 3 anni ma comunque inferiore al 2009, quando si verificò la sequenza nell’Aquilano e furono registrati in Italia oltre 26000 eventi. In Italia, lo scorso anno, si sono verificati in media quasi 60 terremoti al giorno, o un terremoto ogni 25 minuti.
A partire dalla mezzanotte, l’Istituto Nazionale di geofisica e di vulcanologia ha registrato un’intensa attività sismica sul territorio italiano. Partiamo dalle ore 01.42 quando una scossa di magnitudo 2.2 ha interessato il distretto sismico del Bacino di Gubbio alle seguenti coordinate geografiche: 43.391° N, 12.491°E. Entro i 10 chilomentri dall’epicentro (situato a 8.7 km di profondità) i comuni coinvolti sono quelli di Gubbio (Pg) e Pietralunga Pg), mentre nell’arco c ompreso Tra 10 e 20 ecco Apecchio e Cantiano (in provincia di Pesaro-Urbino, Marche) e Montone, Scheggia-Pascelupo e Umbertide in provincia di Pavia. Pochi minuti dopo, alle 01.46 è la Lunigiana ad essere protagonista. Il terremoto, di intensità pari a 2.1 mg, si è propagato alla profondità di 0.2 km e alle seguenti coordinate: 44.192° N, 10.129°E; sono rimaste coinvolte le provincie toscane di Massa Carrara e Lucca e quella ligure di La Spezia. Alle 03.49 e alle 05.48 è la volta del Metauro. La prima scossa, di intensità pari a 2.4 della scala magnitudo, si è scatenata alla profondità di 9.4 km e alle coordinate di 43.594°N, 12.347°E. Entro i 10 km troviamo quattro comuni della provincia di Pesaro Urbino: Apecchio, Borgo Pace, Mercatello sul Metauro e Sant’Angelo in Vado; mentre nella zona tra 10 e 20 km ecco Belforte all’Isauro (Pu), Carpegna (Pu), Frontino (Pu), Lunano (Pu), Peglio (Pu), Piobbico (Pu), Urbania (Pu), Badia Tedalda e Sestino (in provincia di Arezzo) e Città di Castello, Pietralunga e San Giustino in quella di Perugia. La seconda, come detto alle 05.48, leggermente meno potente (2.1mg) ha interessato la medesima area. È stato dunque il turno della Sicilia e delle Isole Lipari: alle ore 06.51 un moto tellurico di 2.5 mg si è scatenato in mare aperto alle coordinate di 38.452°N, 14.762°E e alla profondità di 12.8 km. Gli unici comuni che hanno avvertito qualcosa sono quelli di Leni, Lipari, Malfa e Santa Marina Salina in provincia di Messina che sono stati interessati da un secondo terremoto (più debole: 2.3 mg) alle ore 09.15.