L’allarme tsunami in Giappone sembra definitivamente rientrato dopo il terremoto fortissimo di ieri sera e le scosse di assestamento in giornata – l’ultima segnalata dal centro EMSC alle ore 15 ora italiana. Le allerta restano comunque attive sulle coste giapponesi sul Pacifico, ma il rischio per danni e tragedie come quella del 2011 sembra per fortuna scongiurate. Torniamo dunque in Italia con lo sciame sismico nel cratere tra Marche, Lazio e Abruzzo con le scosse che purtroppo proseguono ad ogni ora: non ci sono danni o conseguenze negative particolari – oggi ragazzi di Arquata del Tronto sono tornati a scuola – ma resta l’allerta per lo sciame sismico che non cessa. Alle ore 17.14 altro sisma di grado M 2.4 nella provincia di Macerata, con ipocentro a 9 km sotto il livello del terreno e l’epicentro invece individuato presso i comuni di Fiordimonte, Pievebovigliana, Pieve Torina, Fiastra, Muccia, Acquacanina, Monte Cavallo, Camerino, Ussita, Bolognola, Serravalle di Chienti, Visso, Caldarola, Cessapalombo, Serrapetrona, Sefro, Sarnano, Belforte di Chienti, Pioraco, Castelraimondo, San Ginesio, Preci, Gualdo.
Dopo il violento terremoto che ieri ha colpito il Giappone procurando l’allarme per un possibile tsunami nella regione di Fukushima, oggi il pericolo di onde anomale sembra essere scongiurato. Non bisogna però sottovalutare la terra che continua a tremare se è vero che alle ore 15:03 italiane si è verificata una nuova scossa di magnitudo 5.3 sulla scala Richter in mare aperto nei pressi dell’isola di Honshu. Secondo i dati diffusi dal Centro Sismologico Euro-Mediterraneo, il sisma ha visto il proprio epicentro nel punto di coordinate geografiche 37.19 di latitudine e 141.42 di longitudine, con ipocentro individuato ad una profondità nel sottosuolo di 10 km. Le città più vicine all’origine del movimento tellurico sono Namie, distante 49 km, e Sendai-shi, lontana 129 km. Anche in questo caso il rischio tsunami non sembra all’ordine del giorno.
In attesa di nuovi sviluppi che confermino le notizie che parlano di allarme tsunami rientrato in Giappone dopo il terribile terremoto di ieri, torniamo a parlare delle scosse di casa nostra, con l’Umbria e la provincia di Perugia teatro alle ore 14:32 di oggi di un nuovo movimento tellurico di magnitudo 2.5 sulla scala Richter. Come sottolineato dal report fornito dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanlogia, il sisma ha avuto il proprio epicentro nel punto di coordinate geografiche 42.95 di latitudine e 12.88 di longitudine, e precisamente a 7 km dal comune di Sellano. L’ipocentro del terremoto è stato invece individuato a 8 km di profondità nel sottosuolo. Questo l’elenco dei centri abitati situati nel raggio di 20 km dall’epicentro: Sellano (PG), Monte Cavallo (MC), Trevi (PG), Cerreto di Spoleto (PG), Foligno (PG), Preci (PG), Serravalle di Chienti (MC), Valtopina (PG), Campello sul Clitunno (PG), Visso (MC), Pieve Torina (MC), Spello (PG), Fiordimonte (MC), Montefalco (PG), Nocera Umbra (PG), Vallo di Nera (PG) e Muccia (MC).
Sembra essere in via di normalizzazione la situazione in Giappone dopo il violento terremoto di ieri dal quale era scaturita l’allarme per un possibile tsunami nella regione di Fukushima. Nel frattempo in Italia prosegue lo sciame sismico nel Centro italia con la provincia di Macerata protagonista alle ore 12:38 di una nuova scossa di magnitudo 2.3 sulla scala Richter. Il terremoto ha visto il proprio epicentro ad un km di distanza da Ussita, e per la precisione nel punto di coordinate geografiche 42.95 di latitudine e 13.15 di longitudine. Come confermato dai dati diramati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’ipocentro del movimento tellurico è stato localizzato a 9 km di profondità. I comuni situati nel raggio di 20 km dal punto esatto della scossa sono Ussita (MC), Visso (MC), Castelsantangelo sul Nera (MC), Bolognola (MC), Acquacanina (MC), Fiastra (MC), Fiordimonte (MC), Preci (PG), Monte Cavallo (MC), Pieve Torina (MC), Pievebovigliana (MC), Montemonaco (AP), Montefortino (FM), Sarnano (MC), Amandola (FM), Muccia (MC), Norcia (PG), Montegallo (AP), Sellano (PG) e Cessapalombo (MC).
Il terremoto di fortissima magnitudo avvenuto ieri in Giappone da un lato ha per fortuna visto diminuire in queste ultime ore l’allarme Tsunami scattato subito dopo, avendo ancora nella testa la tragedia senza precedenti del sisma del 2011 (ricordiamo, 15mila morti attorno a Fukushima). Rientra il pericolo tsunami sule coste, ma rimane l’avviso di cautela per le zone costiere di Myagi e Fukushima, ma anche in prefetture di Ibaraki e Iwate. «Ai residenti del litorale centro orientale è ancora consigliato di rimanere nelle zone collinari, mentre la autorità continuano a monitorare i movimenti delle correnti marine», riporta l’Ansa. Nel frattempo, in Italia prosegue senza sosta lo sciame sismico in centro, con Marche, Umbria e Lazio ancora alle prese con l’emergenza sismica anche in queste ore di maltempo forte. Scossa di terremoto M 2.5 in provincia di Perugia, con ipocentro calcolato a 8 km di profondità e l’epicentro della scossa avvenuta alle 11.51 che è stato individuato presso i comuni di Campello sul Clitunno, Castel Ritaldi, Spoleto, Trevi, Vallo di Nera, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Montefalco, Cerreto di Spoleto, Giano dell’Umbria, Sellano, Foligno, Poggiodomo, Bevagna, Massa Martana e Gualdo Cattaneo.
Mentre l’allarme tsunami dopo il terremoto in Giappone sembra essere rientrato, nel Centro Italia si susseguono le scosse sismiche, con la provincia di Macerata particolarmente colpita in questa prima parte del 22 novembre 2016. L’ultimo movimento tellurico registrato nel capoluogo marchigiano, come riportato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha raggiunto un’intensità di magnitudo 2.6 sulla scala Richter e ha visto il proprio epicentro a 2 km da distanza da Ussita. La scossa, verificatasi alle ore 10:59, ha avuto luogo nel punto di coordinate geografiche 42.95 di latitudine e 13.16 di longitudine, con ipocentro individuato ad una profondità nel sottosuolo di 8 km. L’elenco completo dei comuni situati nel raggio di 20 km dall’origine del terremoto è il seguente: Ussita (MC), Visso (MC), Castelsantangelo sul Nera (MC), Bolognola (MC), Acquacanina (MC), Fiastra (MC), Fiordimonte (MC), Preci (PG), Monte Cavallo (MC), Pieve Torina (MC), Pievebovigliana (MC), Montemonaco (AP), Montefortino (FM), Sarnano (MC), Amandola (FM), Muccia (MC), Norcia (PG), Montegallo (AP), Cessapalombo (MC), Sellano (PG) e Gualdo (MC).
Dal Centro Italia al Giappone, la giornata del terremoto sul territorio globale vede un’allerta che si riduce dopo uno spavento altissimo e un’allarme che rimane costante anche se di media intensità di magnitudo. Stiamo ovviamente parlando dell’allarme tsunami rientrato in Giappone dopo le fortissime scosse di ieri sera che per fortuna non hanno provocato vittime ma che hanno temuto per un’ennesima tragedia nell’area vicino alla centrale nucleare di Fukushima. Pare che le scosse siano diminuite, vedendo i dati dei centri sismologici internazionali, e l’allerta tsunami di conseguenza sta rientrando. Sul nostro fronte, scossa di M 3.1 nella provincia di Macerata, ovvero nel consueto ormai cratere sismico degli ultimi tre mesi: alle ore 9.45 la scossa di terremoto ha colpito con profondità di ipocentro a 7 km, con epicentro invece segnalato presso i comuni di Fiastra, Acquacanina, Fiordimonte, Pievebovigliana, Ussita, Bolognola, Pieve Torina, Visso, Muccia, Monte Cavallo, Castelsantangelo sul Nera, Sarnano, Cessapalombo, Caldarola, Serravalle di Chienti, Preci, Camporotondo di Fiastrone, Gualdo, Amandola, San Ginesio, Montefortino, Belforte del Chienti, Serrapetrona, Montemonaco.
Nei giorni in cui di terremoto si parla soprattutto per le forte scosse che hanno fatto tremare il Giappone, nel Centro Italia continuano a succedersi i sismi coinvolgendo anche zone finora meno coinvolte dallo sciame seguito ai movimenti tellurici del 24 agosto e di fine ottobre. A tal proposito il terremoto più intenso registrato in Italia in queste prima parte del 22 novembre 2016, come riportato dall’Ingv, ha fatto registrare una magnitudo di 2.8 sulla scala Richter e si è verificato in provincia di Parma, in Emilia Romagna. La scossa in questione ha visto il proprio epicentro nel punto di coordinate geografiche 44.44 e 9.82, con ipocentro individuato ad una profondità nel sottosuolo di 9 km. Questo l’elenco completo dei comuni situati nel raggio di 20 km dall’origine del sisma: Borgo Val di Taro (PR), Pontremoli (MS), Albareto (PR), Zeri (MS), Compiano (PR), Mulazzo (MS), Valmozzola (PR), Filattiera (MS), Berceto (PR), Torniola (PR), Bedonia (PR), Varese Ligure (SP), Zignago (SP), Sesta Godano (SP), Villafranca in Lunigiana (MS) e Bagnone (MS).
Dieci secondi prima della mezzanotte è stata di nuovo la provincia di Ascoli Piceno ad essere interessata da un sisma di 2.3M. Un episodio si era già verificato infatti alle 21:58, con potenza 2.1M. L’ultimo picco, di sicuro più importante, è stato individuato a 16 km di profondità, 42.75 di latitudine e 13.24 di longitudine. Interessate Arquata del Tronto ed Accumoli, entrambe a 6 km dall’epicentro, ma anche Norcia, Montegallo, Amatrice, Acquasanta Terme, Cittareale, Castelsantangelo sul Nera, Montemonaco e Cascia. Alle 00:11 è stata invece la provincia di Macerata ad essere colpita da un sisma di 2.1M, con profondità 9 km, 43.08 di latitudine e 13.09 di longitudine. Colpita la vicinissima Pievebovigliana, a 2 km di distanza dall’epicentro, seguita da Muccia, Fiordimonte, Pieve Torina, Camerino, Fiastra e Acquacanina. L’area è stata travolta di nuovo da un sisma di 2.5M avvenuto alle 00:40. L’ipocentro è stato individuato a 10 km di profondità, mentre l’epicentro a latitudine 43.06 e longitudine 13.08. Anche in questo caso Pievebovigliana è stata la prima cittadina interessata a solo 1 km di distanza dal punto colpito. All’interno dell’area rossa anche Fiordimonte, Pieve Torina, Muccia, Fiastra, Acquacanina, Camerino e Monte Cavallo. Alle stesse coordinate geografiche, ma a 6 km di profondità, è avvenuto inoltre un sisma gemello di 2.5M alle 00:41.
Nella giornata di ieri, 21 novembre 2016, i movimenti tellurici non hanno interessato il solo Centro Italia, ma anche la povincia di Catania. Alle 20:03 è stato infatti individuata una scossa di 2.6M in prossimità di Bronte e rilevata a latitudine 37.73, longitudine 14.92, profondità 18 km. Interessate anche Adrano, Biancavilla, Ragalna, Maletto, anta Maria di Licodia, Nicolosi, Belpasso, Randazzo, Zafferana Etnea, Paternò e Milo, entro 17 km dall’epicentro. Nei minuti successivi sono stati rilevati invece dal Centro Nazionale INGV diverse scosse di bassa intensità in provincia di Macerata, di cui due di 2.2M individuati alle ore 20:48 ed alle 21:44. Nel primo caso, l’epicentro è stato rilevato a latitudine 42.95, longitudine 13.16 e profondità 12 km, interessando innanzitutto Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Visso, Bolognola, Acquacanina e Fiastra. Il secondo è stato invece individuato a latitudine 42.98, longitudine 13.07, profondità 9 km. Colpita Visso, Monte Cavallo, Ussita, Fioridomonte, Pieve Torina, Pievebovigliana e Fiastra, tutti comuni nella zona rossa. All’estero, un preoccupante terremoto di 6.9M ha colpito allee 21:59 (ora italiana) la costa est di Honshu, in Giappone. Il rischio tsunami ha spinto le autorità a far evacuare immediatamente la zona, dato l’evento pregresso che nel 2011 ha portato alla morte oltre 15 mila persone.