La cubomedusa miete un’altra vittima: in Thailandia un bambino di origini israeliane di appena nove anni d’età è stato punto da uno degli animali più velenosi del mondo ed è morto. Stando a quanto scrivono le testate giornalistiche asiatiche, che hanno dialogato con le autorità locali, il bimbo e la sua famiglia, residenti da lungo tempo sull’isola di Ko Pha Ngan, nel sud-est del Paese, stavano trascorrendo una normale e tranquilla giornata in riva al mare, quando il piccolo è uscito dall’acqua dolorante, sottolineando di essere stato punto da una medusa.
Solamente in un secondo momento, purtroppo, si è compreso che si trattava della cosiddetta “Vespa di mare”, considerata pericolosissima. Le condizioni del giovane si sono rapidamente aggravate e a nulla è valso l’intervento dei sanitari e la corsa in ospedale. Peraltro, pare che la presenza di questa tipologia di medusa nelle acque della Thailandia sia nota a quelle latitudini, con numerosi cartelli posti lungo il litorale per avvisare i bagnanti del pericolo, con annessa area recintata per garantire la massima sicurezza. Il ragazzino, purtroppo, ha evidentemente valicato quel confine.
CUBOMEDUSA, COS’È? PROVOCA CHOC ANAFILATTICO E FERMA IL CUORE
Secondo quanto si legge sulle enciclopedie, nelle sezioni a carattere scientifico, la cubomedusa rientra di diritto nel novero delle creature marine più pericolose al mondo. Non è diffusa nelle acque italiane, ma si trova concentrata prevalentemente nei mari tropicali dell’Australia settentrionale e lungo le coste dell’Oceano Indiano. Ai bagnanti, infatti, è consigliato di non entrare in quella porzione di mare o, comunque, se intenzionati ugualmente a farlo, di mettersi addosso mute apposite, capaci di proteggere per intero il corpo, senza lasciarne alcuna zona scoperta.
L’animale non ha grosse dimensioni: piccolo e trasparente, possiede quattro lunghi tentacoli che, a contatto con la pelle dell’uomo, provocano uno choc anafilattico immediato. In particolar modo, le tossine attaccano il cuore, il sistema nervoso e le cellule epiteliali. Peraltro, il dolore provato da chi viene punto è fortissimo e la persona va in choc e annega prima di raggiungere la riva, colpita da infarto.