Proprio a ridosso del termine dell’Anno straordinario della Misericordia – che per la diocesi di Padova si concluderà domenica 6 novembre – il Museo diocesano, in una sorta di continuità ideale, “apre” un’altra porta della misericordia, quella dello sguardo, e lo fa con la mostra/installazione di Pino Polisca dal titolo “Sguardi”, con fotografie di Massimo Quattrucci e video di Antonio Naia.
Pino Polisca, urbinate di nascita, ma da oltre quarant’anni residente a Padova, con all’attivo mostre e performance in tutto il territorio nazionale e all’estero, proporrà un’installazione nella hall del Museo diocesano di Padova in cui protagonisti saranno gli specchi, le incisioni, i “segni di luce” e le immagini riflesse che apriranno sguardi inediti, nuove emozioni, incontri che richiamano l’incontro tra Dio e l’uomo; ma soprattutto creeranno “spazi di riflessione nel rumore assordante che ci circonda”. “Sguardi” verrà inaugurata venerdì 4 novembre alle ore 18 da Andrea Nante, direttore del Museo diocesano e dalla critica d’arte Silvia Cuppini, e sarà aperta al pubblico dal 5 novembre al 26 dicembre 2016.
Pino Polisca è nato ad Urbino nel 1943 dove ha compiuto gli studi all’Istituto Statale d’Arte, sezione di calcografia, con i maestri Leonardo Castellani e Renato Bruscaglia. Ha iniziato la sua attività nel 1964, venendo premiato alla Biennale dei giovani a Roma. Ha partecipato nel 1967 al Premio Anselmo Bucci, Fossombrone (Pesaro) e ha vinto il primo premio per l’incisione, nel 1969, alla Biennale dell’Incisione Tolentino (Macerata). Dal 1969 al 1972 ha insegnato discipline pittoriche al Liceo Artistico di Catania e dal 1972 al 2002 ha insegnato al Liceo Artistico di Padova. Ha esposto in numerose collettive e mostre personali, in Italia e all’estero, tra cui nel 2009 in Giappone a Tokyo alla Nava Gallery e BY gallery e a Gumna. Nel 2008, col Comune di Padova, ha organizzato una personale alla sala Samonà Tavole spezzate (a cura Nicola Galvan, Annamaria Sandonà e Giorgio Segato). Nel 2010 ha esposto con il gruppo di 10 incisori padovani e 25 giapponesi al Centro San Gaetano di Padova.
(Eugenio Andreatta)