Le cosiddette bufale, ossia le notizie false che circolano con la pretesa di essere vere, non sono una rivelazione moderna. Spesso crediamo che sia così ma ci sbagliamo di grosso perché le cosiddette ‘fake news’ non sono un’invenzione tutta nostra, anzi: nel corso dell’antichità cose di questo tipo ci sono sempre state. Sempre. La più clamorosa di tutte è senza ombra di dubbio quella della Donazione di Costantino secondo cui l’Imperatore donò a Papa Silvestro addirittura un terzo dell’intero regno. Su questa donazione la Chiesa ha edificato le proprie pretese temporali, giudicando vera la suddetta donazione. In realtà non c’era nulla di più sbagliato, come dimostrò senza alcuna difficoltà Lorenzo Valla nel 1440 con un testo di fondamentale importanza come ‘Il Discorso sulla falsa e menzognera donazione di Costantino.’ Il testo avrebbe smascherato una volta per tutte il falso anche se oramai era troppo tardi per poter riuscire a raddrizzare le cose: la Chiesa si era stabilmente insediata al potere e nemmeno un codice rivelatore come questo avrebbe mai potuto spostarla dalla sua posizione privilegiata.
LA MORTE DI PAUSANIA
Come abbiamo visto in modo eviente con la Donazione di Costantino, spesso le bufale hanno condizionato e in certi casi completamente mutato il corso della storia. Lo stesso dicasi per un altro personaggio storico di grande rilevanza come Pausania. Allo spartano sarebbe stata attribuita una lettera, poi rivelatasi completamente falsa, in cui tradiva Sparta per allearsi con Serse, il Re dei Persiani. Nella lettera fasulla Pausania, dopo aver sconfitto proprio Serse in un’aspra battaglia, gli proponeva tutta una serie di alleanze matrimoniali al fine di stringere un legame forte e duraturo. Tradotto: Pausania aveva tradito Sparta, o almeno questo era quello che qualcuno voleva far sembrare. La tattica andò pienamente a segno perché il reggente Pausania fu accusato di alto tradimento e condannato alla pena capitale. Pena capitale che si sarebbe svolta nel modo più atroce possibile visto che si ritirò in un tempio in cui non poteva essere toccato. E per ucciderlo, invece di toccarlo, lo murarono vivo: qui Pausania trovò la morte per fame e sete, nel modo più atroce possibile.
LE ALTRE FAKE NEWS
Le bufale storiche si sono susseguite nel corso della storia in modo impressionante ed elencarle fa sicuramente sorridere. Un’altra clamorosa notizia fu quella della morte di Napoleone Bonaparte ucciso brutalmente dai cosacchi in modo barbaro. Un finto ufficiale con la divisa rossa, il 21 febbraio 1814, disse in modo plateale che il grande Generale francese era morto, addirittura fatto a pezzi dagli stessi cosacchi. L’economia andò alle stelle in poco tempo e un personaggio in particolare, Thomas Cochrane, fu condannato defintivamente per aggiotaggio. Un altro episodio memorabile fu la lettera a Papa Alessandro III, all’imperatore bizantino Manuele I Comneno e a Federico Barbarossa dal leggendario Gianni il Presbitero, che aveva intenzione di mettere a disposizione tutti i suoi averi per finanziare la guerra contro i ‘miscredenti’ islamici in Oriente. Sarebbe diventato da lì a poco una figura mitologica come il ‘Prete Gianni‘, un personaggio inventato da un monaco tedesco, destinato a solleticare l’immaginazione di un’epoca oscura come quella del Medioevo, ricca di miti e leggende.