Stanno facendo storcere il naso alcuni nomi dati ai cavalli presenti presso il torneo di equitazione alle olimpiadi di Tokyo in corso. Come sottolineato dal quotidiano Il Tempo, una questione che “potrebbe diventare qualcosa di più serio, forse anche un incidente diplomatico”. Vi sono infatti numerosi riferimenti all’Italia fra gli splendidi cavalli impegnati in questi giorni in Giappone, ma alcuni sono decisamente censurabili, a cominciare dal “Cosa Nostra”, un chiaro riferimento alla terribile mafia siciliana, e nome scelto dalla nazionale di Israele.
Fa discutere anche il cavallo di Taipei, che ha invece puntato su “Benitus”, un rimando al Duce Benito Mussolini, anche se non si capisce bene per quale motivo. Ci sono poi altri casi senza dubbio più simpatici, come ad esempio “Grappa Nera”, il cavallo della nazionale neozelandese ispirato alla famosa bevanda alcolica tricolore; in Argentina, invece, qualcuno ha scelto di difendere i colori della propria nazione con il cavallo “Cannavaro”, il centrale della nazionale italiana, con un glorioso passato fra le fila di Juventus e Real Madrid, campione del mondo in Germania nel 2006.
COSA NOSTRA, BENITUS, CANNAVARO: I NOMI “STRANI” DEI CAVALLI DELLE OLIMPIADI DI TOKYO
Tanti nomi particolari che da una parte fanno sorridere e dall’altra fanno un po’ discutere e lasciano perplessi, intanto nella giornata di ieri si è chiusa la prima fase della gara di Concorso completo ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 per gli azzurri dell’Italia Team.
Ieri si sono esibite presso il rettangolo dell’Equestrian Park, Arianna Schivo e Quefira de L’Ormeau, con un punteggio che purtroppo è stato negativo, 42.90, vista la prestazione al di sotto delle attese. Quefira de l’Ormeau è un cavallo originario della Francia, che si è dimostrata un po’ troppo “carico” e irruento, e ciò non ha consentito ad Arianna Schivo di portare a casa un buon punteggio. La migliore italiana è stata Susanna Bordone, su Imperial Van De Holtakkers (33esima), seguita da Vittoria Panizzon su Super Cillious (51esima), con gli azzurri che hanno quindi chiuso al quindicesimo posto assoluto.