É stata avviata una procedura di urgenza per attuare il Decreto Coltiva Italia. Ecco cosa prevede e perché è così importante.

Di recente il Consiglio dei Ministri ha provveduto ad ufficializzare il Decreto Coltiva Italia. La procedura adottata è stata di estrema urgenza, sia per facilitare le filiere e aiutarle a superare le attuali difficoltà, ma soprattutto per aggiungere un altro miliardo di euro rispetto agli 11 già destinati ai rispettivi beneficiari.



300 Milioni di euro (alcuni residui dei contributi complessivi), sono previsti come aiuto alla Sovranità alimentare, visto e considerato il periodo difficoltoso che il settore sta risentendo (peggiorato dalle recenti mosse dell’UE). Il DDL del settore è piuttosto corposo (ben 20 articoli già inseriti al suo interno), e nel frattempo Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, ha dato il consenso per attuare il provvedimento.



Cosa prevede il Decreto Coltiva Italia?

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Il Decreto Coltiva Italia prevede in primo luogo l’aggiunzione di un miliardo di euro per aiutare le aziende locali. L’intento della Premier Meloni è di sostenere il mercato nazionale, soprattutto nella produzione e commercio di olio e carni, favorendo un buon ricambio generazionale e svincolarsi “dall’estero”.

L’anno scorso l’Italia ha stabilito un vero e proprio record nel settore agricolo, il cui valore attestato è stato pari a 42,4 miliardi di euro (primi in tutta l’Europa). Ecco perché il DDL dev’essere strategico e finalizzato realmente alle filiere prettamente italiane.



Il Governo Meloni vuole slegarsi quasi totalmente dall’estero, dato che in Italia abbiamo delle potenzialità nel settore importanti. Dal nuovo provvedimento governativo è possibile recuperare 8.000 ettari di terreni in stato di abbandono, aiutare i giovani imprenditori (specialmente la categoria femminile) e innovare l’intero comparto.

L’onorevole Aldo Mattia, nonché responsabile del dipartimento Agricoltura del partito Fratelli d’Italia, ha detto in breve i tre obiettivi e garanzie economiche: un fondo per aumentare la coltivazione di soia, di frumento e per migliorare la zootecnia, un piano per mettere in moto gli impianti di oliveti così da ripristinare l’attività produttiva, ed infine sostenere l’allevamento locale.

Nuovi provvedimenti e scadenze

Aldo Mattia, spiega anche che i nuovi fondi previsti dal Decreto Legge sono essenziali per sostenere le aziende agricole, specializzate in acquacoltura e pesca, che soprattutto quest’anno sono state danneggiate dalla malattia infettiva “epizoozie”.

Per le imprese che hanno subito tale danno è prevista una sospensione dal pagamento di un anno in merito a finanziamenti, contratti di mutuo o ciò che è inerente all’attività. Tuttavia va detto che il DDL in questione non è ancora “ufficialmente in vigore”.

Si prospetta la sua validazione entro e non oltre marzo prossimo (2026), e ciò grazie proprio all’iter d’urgenza messo in campo attualmente.