Delitto di Garlasco, spuntano audio choc delle zie di Chiara Poggi: "Se è morta tra le 9:30 e le 10, ci siete dentro voi". Cosa dicono nelle intercettazioni
In attesa di indicazioni dall’incidente probatorio, che è ancora in corso, il delitto di Garlasco regala nuovi colpi di scena con la pubblicazione di documenti rimasti finora sconosciuti all’opinione pubblica, come le intercettazioni telefoniche del 2008 tra le zia di Chiara Poggi.
Le autorità stanno esaminando di nuovo alibi e testimonianze delle persone vicine alla vittima, non in quanto indagate (visto che al momento lo è solo Andrea Sempio, per concorso in omicidio), ma per fare chiarezza sui movimenti nella mattina del delitto. In particolare, ci si concentra sull’ora della morte di Chiara, visto che anche da ciò dipende chi potrebbe essere sospettato.
A tal riguardo, Il Tempo accende i riflettori sulla mamma delle gemelle Cappa, che raccontò alla sorella il lungo interrogatorio – durato 12 ore in totale – a cui furono sottoposte lei e le figlie, lamentandosi anche delle domande.

Infatti, sarebbero stati chiesti loro dettagli molto precisi su abbigliamento, spostamenti e persino sul tutore ortopedico che indossava una delle gemelle. Inoltre, affermava di non ricordare bene i suoi spostamenti, cercando però di ricostruirli tramite scontrini e ricette, esprimendo ansia e timore di essere coinvolta.
DELITTO DI GARLASCO, I TIMORI DELLE ZIE DI CHIARA POGGI
Era il 12 febbraio e le zie di Chiara Poggi si confrontavano sulle indagini. Ad esempio, la sorella chiese alla mamma delle gemelle se avesse gli scontrini di quello che aveva fatto. “Io non ho niente da nascondere”, garantiva. La preoccupazione riguardava il possibile coinvolgimento della sorella e il rischio di un rinvio a giudizio.
La risposta è che lo avrebbero potuto fare subito, eppure la zia di Chiara si sentiva “la spada di Damocle sul collo” per la difesa di Alberto Stasi, aggiungendo di non ricordare di essersi recata in posta e dal dottore, tornando a casa dopo le 11:30.
A questo punto si arriva alla questione dell’orario della morte della nipote Chiara, con la sorella che riferiva che faceva comodo alla difesa di Alberto Stasi spostarlo, spiegando il motivo, cioè che se Chiara è morta tra le 9:30 e 10, allora “ci siete dentro voi altri, ammesso!”, invece spostando in avanti l’orario era il fidanzato della vittima a essere coinvolto.
