Il delitto di Garlasco è stato commesso da un sicario? L'avvocato Massimo Lovati ci crede, un po' meno quello di Marco Poggi
Hanno fatto il giro del web le recenti dichiarazioni di Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, sul giallo di Garlasco. Secondo lo stesso, parlando con i microfoni di Storie Italiane, ad uccidere la povera Chiara Poggi il 13 agosto del 2007, non fu affatto Alberto Stasi, bensì un sicario. Di fatto la tesi dello storico legale di Sempio è che alla fine Stasi c’entri in qualche modo con l’omicidio, ma che non avrebbe materialmente ammazzato la sua ragazza, mentre starebbe coprendo i mandanti che a loro volta avrebbero incaricato un killer di assassinare la povera ragazza.
Una ricostruzione sicuramente complessa che sa da una parte ha trovato l’accoglimento di alcuni, soprattutto coloro che hanno sempre creduto nell’innocenza di Alberto Stasi, dall’altra ha fatto storcere il naso, come ad esempio a Francesco Compagna, l’avvocato di Marco Poggi, fratello di Chiara. Secondo lo stesso, come si legge su Fanpage.it, la ricostruzione dell’avvocato Massimo Lovati appare alquanto fantasiosa “nulla di serio”, dice, per poi ironizzare aggiungendo: “mancano solo le sette sataniche, nonché i servizi segreti deviati” e il quadro è completo. Eppure il legale di Sempio continua a ribadirlo, non è stata uccisa da Alberto Stasi Chiara Poggi anche perchè l’ex bocconiano nella villetta dei Poggi non ci sarebbe nemmeno entrato, come invece ha sempre sostenuto lo stesso nonché i suoi famigliari.
DELITTO GARLASCO, IL COMMENTO DEL GENETISTA CAPRA
Ci si domanda perchè Alberto Stasi dovrebbe aver coperto qualcuno per così tanti anni, a quale scopo? Vero anche che, come ha fatto notare sempre Lovati, il delitto di Chiara Poggi non ha mai avuto un movente, o per lo meno, la possibile scoperta di materiale vietato sul computer di Stasi non sarebbe sufficiente per uccidere una persona. Possibile quindi che ci sia un terzo uomo sulla scena del crimine, che tra l’altro abbia inscenato un assassino di un folle, e senza dubbio non di un killer professionista?
A tale teoria non crede nemmeno il genetista Marzio Capra, consulente della famiglia dei Poggi, che si domanda come mai un sicario avrebbe dovuto spostare il corpo di Chiara sulle scale, ed inoltre, nelle sentenze è stato dimostrato che la vittima conoscesse il suo aguzzino, avendolo fatto entrare in casa, di conseguenza il killer sarebbe appunto un amico della 26enne. Per Capra valgono le parole di Alberto Stasi, che nella chiamata ai soccorsi raccontava di come la sua ragazza fosse ancora viva: “Perchè non ha tentato di soccorrerla quindi?”, si domanda ancora il consulente.
DELITTO GARLASCO, I POSSIBILI RISVOLTI DELL’INDAGINE
Chissà se la pista ipotizzata da Lovati verrà battuta dai carabinieri del nucleo speciale di Milano che stanno indagando sulla vicenda e che si dicono convinti che probabilmente vi sia stata un’altra persona sulla scena del crimine. Ricordiamo infatti che Andrea Sempio è attualmente indagato per omicidio in concorso con Alberto Stasi o con altri, di conseguenza Stasi potrebbe restare comunque colpevole anche in caso di una condanna dell’amico di Marco Poggi.
Ovviamente è lecito credere che qualora realmente Sempio venisse ritenuto colpevole del delitto di Chiara Poggi, i legali di Stasi (che ricordiamo, sta per concludere la sua pena), potrebbero chiedere la revisione del processo di modo da togliere la macchina indelebile dal “curriculum” del loro assistito. Tutte ipotesi per cui ad oggi è decisamente affrettato arrivare a delle conclusioni, nel frattempo attendiamo il prossimo step che si terrà il 16 maggio, quando si svolgerà la prima udienza sull’incidente probatorio nei confronti di Andrea Sempio. Il ragazzo si è sempre proferito innocente, raccontando che la mattina dell’omicidio fosse in casa e poi sarebbe andato in libreria, così come confermato dai genitori e dal famoso tagliando del parcheggio di Vigevano, da anni oggetto della contesa fra difesa e accusa.