Delitto di Garlasco, il genetista Marzio Capra (consulente di Chiara Poggi) su Ignoto 3: "Garza contaminata, ma non c'è da preoccuparsi, è normale..."
Il genetista Marzio Capra, consulente della famiglia di Chiara Poggi, è molto critico riguardo all’ipotesi della contaminazione dietro Ignoto 3, la traccia che negli ultimi giorni sta accendendo il dibattito sulla nuova indagine relativa al delitto di Garlasco.
Pur riconoscendo che le analisi hanno constatato la presenza, sulla garza per il tampone orale, di tracce di materiale organico riconducibili a un soggetto maschile, per l’esperto sono «in bassa quantità», quindi la questione della contaminazione non riguarda la riconoscibilità o l’attendibilità del profilo genetico, ma il quantitativo dello stesso.
«Ricordiamoci che questo è un repertamento fatto 18 anni fa. Con le sensibilità di 18 anni fa non si sarebbe trovato nulla. Con le sensibilità attuali riesci ad andare a vedere quello che 18 anni fa non era pensabile potere identificare. L’ottenimento di un certo numero di marcatori genetici dipende dalla sensibilità della tecnica. Quello che non cambia è il quantitativo», ha spiegato il consulente dei Poggi ai microfoni di Iceberg, il programma di Telelombardia.
DELITTO DI GARLASCO, PER CAPRA CONTAMINAZIONE “NORMALE”
Per il genetista Marzio Capra è «normale» che vi possa essere stata una contaminazione: non c’è nulla di preoccupante, a differenza di quanto ritenuto dalla difesa di Alberto Stasi. «Non è per niente preoccupante perché non si vuole prendere atto che le tecniche vanno avanti. Oggi c’è un livello di sensibilità che è enormemente superiore».
Ma i legali dell’unico condannato per il delitto di Garlasco puntavano il dito contro la possibile mancanza di sterilità nella sala anatomica, se davvero quella traccia di Ignoto 3 è frutto di contaminazione. «La sala anatomica non può essere sterile per definizione; se riuscite a sterilizzare un anatomico, vi danno il Pulitzer», la replica polemica di Capra.
Quest’ultimo era intervenuto all’Adnkronos nei giorni scorsi sullo stesso argomento, spiegando che l’ipotesi più logica è che questa parte della garza sia stata afferrata e contaminata, ritenendo che a provarlo sia anche il fatto che su quella garza vi è la quantità minore di DNA di Chiara Poggi; quindi il materiale genetico è risultato più basso, nonostante sia stata utilizzata per il tampone orale.