A Storie Italiane il giallo su Garlasco con l'intervista al capitano Cassese e la reazione dell'avvocato Antonio De Rensis: ecco che cosa ha detto

Bell’intervista sul delitto di Garlasco da parte di Storie Italiane all’ex comandante dei carabinieri di Vigevano, Sabino Cassese. “Il primo ricordo indelebile che ho è l’essere entrato in quella casa con le dovute precauzioni e vedere quella scena, tanto sangue – le parole dell’ex maresciallo – poi ho visto il dottor Stasi seduto sul marciapiede vicino al cancello pedonale, mi è stato indicato fosse il fidanzato e che aveva trovato il corpo, mi ha raccontato cosa avesse fatto e poi l’ho fatto accompagnare in caserma”.



Quindi ha proseguito: “Quando abbiamo sentito il dottor Stasi dalle 23:45 fino alla mattina seguente abbiamo iniziato a chiedergli alcune cose che ci lasciavano un po’ perplessi e che dovevano essere approfondite, ha descritto in maniera dettagliata il corpo della ragazza, dicendo che il viso era bianco quindi mi sono fatto trasmettere la foto della ragazza, il fascicolo fotografico, che invece mostrava il viso insanguinato: ricordo che il dottor Stasi è venuto dietro la scrivania, ha appoggiato la mano sinistra sulla spalla e mi ha detto che era bianco, in un volto coperto di sangue c’era una parte piccola bianca”.



Sull’impronta del pigiama tanto chiacchierata: “L’impronta del pigiama è stato un errore – ha spiegato – quella parte del pigiama doveva essere asportata prima dell’arrivo del medico legale. Quando il medico legale è sceso dopo l’ok l’errore è stato fatto dall’arma prima che il medico facesse i suoi esami. L’impronta era riconducibile sicuramente all’assassino”. Sul fatto che nella villetta di Garlasco vi fossero forse più persone: “Non abbiamo mai avuto la sensazione che vi fosse più di una persona sulla scena del crimine e questo ce l’ha detto il supporto scientifico, la bpa e la ricostruzione del ris di Parma”.



DELITTO DI GARLASCO, CASSESE SULL’IMPRONTA 33 E SEMPIO

Su Andrea Sempio e l’impronta 33: “Nel 2007 avevamo rilevato l’impronta 33 che non era attribuibile e non c’era il dna di Chiara. Sempio è stato sentito così come 400 persone per cercare di escludere o verificare la veridicità delle dichiarazioni che hanno reso”. Quindi ha fatto delle dichiarazioni particolari, smettendo di fatto Sempio: “Le intercettazioni? Non trovo incongruenze, leggo quegli atti estromettendo le notizie di oggi, sicuramente Sempio non è uscito dalla caserma per prendere lo scontrino ma avrà chiesto a qualcuno di prenderlo. Mancano le interruzioni quando gli vanno a prendere lo scontrino, manca quel passaggio”.

Sulle tre telefonate di Sempio alla villetta di Garlasco una settimana prima dell’omicidio: “Le abbiamo trovate non di interesse tale da approfondire, non avevo alcun elemento che mi potesse supportare un approfondimento”. E ancora: “Qualcosa che ci rimproveriamo? A livello investigativo no, sono state valutate tutte le ipotesi all’epoca. Togliere il dottor Stasi per quelle che sono state le risultanze degli accertamenti del 2007, molte delle quali ripetute nel processo Bi… la sua collocazione c’è, se poi adesso si parla di due persone va benissimo, ci sarà la responsabilità di una seconda persona, ma Stasi?”.

Garlasco, De Rensis (Foto: Storie Italiane)

DELITTO DI GARLASCO, DE RENSIS REPLICA A DISTANZA A CASSESE

In studio a Storie Italiane vi era Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, che ha replicato a distanza a Cassese: “Quando parla Cassese è un narratore spesso in terza persona, dice che è stato un errore dell’arma, lui era nell’arma? Quindi è stato un errore “nostro”. E’ molto indefinito in certe cose ma è precisissimo quando parla di Alberto Stasi, io rinnovo anche a voi la speranza di poterlo incontrare un giorno o in un contesto pubblico, ho tante domande da rivolgergli”.

E ancora: “In tv l’ex capitano Cassese ha detto che Sempio durante le Sit non è mai uscito dalla caserma smentendo le dichiarazioni di Sempio stesso che invece ha detto che è stato due volte dentro e fuori dalla caserma per lo scontrino, quindi questo sarà per gli inquirenti una ulteriore attività da approfondire rispetto a Cassese che riferisce fatti in maniera diversa dall’indagato. Ha dichiarato Sempio di essere uscito e rientrato? Si o no. Se sbaglia l’indagato è una cosa ma se lo fa un carabiniere è eccezionalmente grave, ma l’autorità giudiziaria di Pavia lo appurerà”.

DELITTO DI GARLASCO, DE RENSIS SULLE TELEFONATE DI SEMPIO

Sulle telefonate di Sempio alla villetta di Garlasco, De Rensis precisa: “Voglio dire all’ex capitano Cassese che tutti gli investigatori se c’è un ragazzo che chiama 3 volte la povera Chiara per cercare il fratello, nella logica probabilista si domandando perchè Chiara non chiami il fratello per avvisarlo, ma ciò non è accaduto, fa sempre parte degli eccezionali accertamenti fatti da Cassese”.

“Chi è appartenuto alle istituzioni dovrebbe avere rispetto per la divisa e astenersi dal raccontare cose in maniera probabilmente inesatte come per quanto riguarda le sit di Sempio. Erano due a svolgere a fare quelle sit – ha aggiunto De Rensis – possibile che non si sia accorto nessuno se uno entra o esce? Erano in due”.