A Morning News l'avvocato di Alberto Stasi, Antonio De Rensis, le novità sul giallo di Garlasco: ecco che cosa ha dichiarato

L’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, è stato stamane negli studi di Morning News per parlare del giallo di Garlasco. Le prime parole del noto penalista sono state nei confronti della mamma di Andrea Sempio, la signora Daniela, che ieri si è sfogata proprio con le telecamere del talk mattutino di Canale 5: “Questa vicenda mi impone di non commentare mai il dolore di 3 mamme (Poggi, Stasi, Sempio ndr) che a vario titolo soffrono, anche se diversamente. La sofferenza va rispettata, io rispondo a colleghi e consulenti ma alle mamme non risponderò mai perchè tutte e tre soffrono, seppur diversamente”.



La mamma dell’indagato chiede di allargare le indagini anche alle amicizie di Alberto Stasi e a riguardo l’avvocato De Rensis spiega: “Le parole della mamma di Sempio si sposano con la tipologia di indagine che sta portando avanti la procura di Pavia, credo che questi inquirenti non lascino nulla di intentato. La grande differenza fra questa indagine e quella passata, riferendomi al pm e ai carabinieri dell’epoca, è che probabilmente forse nel 2007 non hanno analizzato o pensato a 360 gradi, ovviamente in buona fede, ma in maniera un po’ affrettata si sono concentrati in un’unica direzione e poi tornare indietro non è stato semplice”. De Rensis è poi tornato sul famoso verbale di Andrea Sempio quando è stato sentito dai carabinieri e quando ha portato lo scontrino.



DELITTO DI GARLASCO, DE RENSIS E IL FAMOSO VERBALE DI SEMPIO

Una vicenda che ha creato delle perplessità su come sia stato redatto il verbale di quell’interrogatorio, tenendo conto che l’indagato ha lasciato la sede dei carabinieri di Vigevano per due volte: “Sempio non ha la minima responsabilità rispetto a quanto dico – precisa l’avvocato – se tu fornisci al pm un atto di polizia giudiziaria a firma Cassese-De Vecchi nel quale tu mandi a casa Sempio col papà, – quindi può parlare con una persona che è anche il suo alibi – il verbale è finito, poi lo richiami e ti sei dimenticato di fare domande, non fai un verbale di integrazione, poi continui il verbale ma presenti un verbale unico di 4 ore, così facendo tu stai sviando ciò che il pubblico ministero giudicherà, è un atto grave, basato su imperizia, dà un’idea al pm di un interrogatorio ininterrotto quando invece è stato interrotto. Cosa mi sarebbe piaciuto sentire dire dal capitano Cassese? Dire che ‘ho sbagliato, non si deve fare così’”.



De Rensis ha poi ricordato gli errori della prima indagine di Garlasco: “Le impronte sul pigiama (le famose 4 dita sul pigiamino di Chiara ndr), i capelli nel lavandino… nel momento in cui viene fatto una ricostruzione con un filmato di uno che interpreta Stasi che si lava le ascelle e lo si fa vedere a tutta Italia e non si dice che c’erano 4 capelli nel lavandino io credo che qualche timore lei lo avrebbe – dice riferendosi al generale Garofano – se un suo assistito fosse in galera”. Sull’azione omicidiaria, De Rensis precisa: “Chi lascia la povera Chiara ha la certezza che fosse morta per la brutalità del gesto. Vitelli (il giudice che assolse Stasi ndr) ha dimostrato che da fuori si sentiva il telefono di casa, quindi chiamava i soccorsi e si entrava con loro. Si va a processo con l’orario della morte 10.30-12 ma quando miracolosamente i periti ritrovano l’alibi cancellato dai carabinieri territoriali allora si retrodata l’ora della morte e questa è l’antitesi di un processo giusto, più errori ci sono e più il dubbio si amplifica”.

Garlasco, De Rensis (Foto: Morning News)

DELITTO DI GARLASCO, DE RENSIS: “L’IMPRONTA 33…”

La chiusura è dedicata all’impronta 33, alla luce di una recente consulenza presentata dai legali di Stasi secondo cui quella traccia lasciata sul muro sarebbe di Andrea Sempio e inoltre potrebbe essere intrisa di sangue e sudore. “Credo che un avvocato che commenti le risultanze delle consulenze di tutte le parti sia un avvocato presuntuoso quindi ne io ne Giada Bocellari lo facciamo. Tutti i pareri scientifici hanno la medesima dignità, c’è un giudice con i propri consulenti, quindi è giusto aspettare con prudenza e umiltà quello che questo confronto farà partorire, aggiungendo anche che in questa indagine c’è una parte tradizionale molto più importante di quanto si pensi”.

Ricordiamo che per la difesa di Sempio quell’impronta 33 non può affatto essere riconducibile all’indagato in quanto non ci sarebbero le 15 minuzie evidenziate dai consulenti di Stasi, e in ogni caso non sarebbero visibili tracce di sangue che potrebbero così ricondurre la stessa impronta al momento dell’omicidio. Per i consulenti di Sempio Andrea ha lasciato più tracce in casa di Chiara frequentando la sua abitazione, ma nessuna di queste ha a che fare con l’assassinio della povera ragazza. Si dibatte anche di ignoto 3, la traccia di dna al momento non riconducibile, trovato nel cavo orale di Chiara Poggi. De Rensis spiega: “Su ignoto 3 noi non dobbiamo parlare di contaminazione, non è vero che non sia possibile che avvenga ma non è normale che avvenga, tutti dovrebbero sforzarsi di non contaminare nulla, questo voleva dire la collega Bocellari”, riferendosi al recente sfogo della collega, nonché legale di Alberto Stasi. “Io credo che ci sarà un autunno caldo e non aggiungo altro”, ha chiosato De Rensis, facendo chiaramente capire come da qui ai prossimi mesi potrebbero emergere ancora dei dettagli interessanti: ma saranno quelli decisivi per riscrivere la storia di Garlasco? Appuntamento ai prossimi aggiornamenti, speriamo concreti visto che quanto emerso fino ad oggi non sembra per nulla coinvolgere Andrea Sempio. Probabile che gli inquirenti abbiano in mano dell’altro, chissà.