A Storie Italiane si torna sul giallo di Garlasco con una breve intervista a don Gregorio sul santuario delle Bozzole: ecco che cosa ha raccontato

Storie Italiane apre anche stamane con il giallo di Garlasco ed ha mandato in onda un’intervista di Alessandro Politi a don Gregorio. Chi è quest’ultimo? Si tratta del sacerdote del santuario delle Bozzole di Vigevano, finito anni fa in un presunto scandalo, e che da tempo sarebbe associato all’omicidio di Chiara Poggi secondo diversi personaggi protagonisti o che ruotano attorno a questa vicenda. “Mi ha probito tassativamente di parlare il superiore generale – le parole di Don Gregorio al giornalista del talk di Rai Uno – mi ha detto che io non c’entro niente e non voglio che mi si rivolga alcuna domanda”.



Quindi ha ribadito, dopo insistenza di Politi: “Non posso dire, lei deve andare dal superiore”, per poi smentire qualsiasi legame fra il santuario e l’omicidio di Garlasco: “Nel modo più assoluto non c’è nessuna relazione fra la Bozzola e Chiara Poggi, chiedi al superiore e sa tutto, io ho un superiore generale e devo obbedire a lui”.



DELITTO DI GARLASCO, DE RENSIS SU DON GREGORIO

L’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, ospite in studio ha commentato così le parole di Don Gregorio: “Non so se il sacerdote conosce la vicenda avvenuta alla povera chiara certamente sa che in quel santuario sono avvenuti fatti che non hanno niente a che fare con quella religione, un luogo sacro che non è stato rispettato come dovuto”. De Rensis ha aggiunto: “Io penso che l’indagine di Pavia sta agendo a 360 gradi a differenza di quella di Vigevano e in più c’è l’indagine di Brescia in maniera collaterale potrebbe far emergere altro”.



Garlasco, De Rensis (Foto: Storie Italiane)

Sulla vicenda farà sicuramente più chiarezza Flavius Savu, il latitante romeno arrestato nelle scorse settimane in Svizzera, e colui che ricattava appunto don Gregorio avendo scoperto dei giri strani al santuario: Savu ha sempre collegato l’omicidio di Garlasco a quei malaffari e chissà che se venisse interrogato non approfondirà la vicenda con gli inquirenti.